Caffè San Marco a Trieste
Il Caffè San Marco è un locale storico, sito a Trieste in via Battisti 18. Fondato nel 1914, il Caffè è celebre per essere stato uno dei principali ritrovi degli intellettuali della città.
Il 3 gennaio 1914, al pianterreno di un edificio di proprietà delle Assicurazioni Generali, edificato nel 1912, venne inaugurato il Caffè San Marco, allora di proprietà di Marco Lovrinovich, originario di Parenzo.
Subito il locale divenne ritrovo di giovani studenti e intellettuali, ma non solo: il caffè, infatti, ospitava giovani irredentisti, e funzionava anche come laboratorio di produzione di passaporti falsi per permettere la fuga in Italia di patrioti antiaustriaci. Per questi motivi, il 23 maggio 1915, un gruppo di soldati dell'esercito austroungarico penetrò all'interno del locale, lo devastò e ne decretò la chiusura permanente.
Dopo la prima Guerra il caffè fu frequentato da Italo Svevo, Umberto Saba, James Joyce, Giani Stuparich, Virgilio Giotti, Claudio Magris, Giorgio Voghera. E' tutt'ora un ampio e confortevole locale di ritrovo, di incontri, di iniziative culturali, dove si può leggere, studiare, giocare a scacchi, scrivere, oziare.
In stile 'secssione viennese', il Caffè San Marco è stato dichiarato 'locale storico d'italia' ed è citato nella Guida del Gambero Rosso per i suoi menù.
Dopo la lunga gestione delle sorelle Stock, è ora gestito dal signor Franco Filippi e Signora.
Caffè San Marco a Trieste
Il Caffè San Marco è un locale storico, sito a Trieste in via Battisti 18. Fondato nel 1914, il Caffè è celebre per essere stato uno dei principali ritrovi degli intellettuali della città.
Il 3 gennaio 1914, al pianterreno di un edificio di proprietà delle Assicurazioni Generali, edificato nel 1912, venne inaugurato il Caffè San Marco, allora di proprietà di Marco Lovrinovich, originario di Parenzo.
Subito il locale divenne ritrovo di giovani studenti e intellettuali, ma non solo: il caffè, infatti, ospitava giovani irredentisti, e funzionava anche come laboratorio di produzione di passaporti falsi per permettere la fuga in Italia di patrioti antiaustriaci. Per questi motivi, il 23 maggio 1915, un gruppo di soldati dell'esercito austroungarico penetrò all'interno del locale, lo devastò e ne decretò la chiusura permanente.
Dopo la prima Guerra il caffè fu frequentato da Italo Svevo, Umberto Saba, James Joyce, Giani Stuparich, Virgilio Giotti, Claudio Magris, Giorgio Voghera. E' tutt'ora un ampio e confortevole locale di ritrovo, di incontri, di iniziative culturali, dove si può leggere, studiare, giocare a scacchi, scrivere, oziare.
In stile 'secssione viennese', il Caffè San Marco è stato dichiarato 'locale storico d'italia' ed è citato nella Guida del Gambero Rosso per i suoi menù.
Dopo la lunga gestione delle sorelle Stock, è ora gestito dal signor Franco Filippi e Signora.