.chourmo.
I cirri del pensiero
"Il mare, fuori dai finestrini, in quella stagione che è l'inizio d'anno, è come un lungo sfinimento, una vena aperta che corre lungo tutto l'orlo del paese. Un languore interminato. Un oblungo stabilimento fuori stagione, triste e inutile, adatto soltanto agli addii.
(...)Perdere tutto si fa una volta. Rimangono poi i cirri del pensiero. Nuvole basse, un cielo annuvolato, incoperchiato sull'anima, che scalda, dà un calore, un languore sconosciuto che mi appartiene..."
(Vinicio Capossela, Non si muore tutte le mattine)
I cirri del pensiero
"Il mare, fuori dai finestrini, in quella stagione che è l'inizio d'anno, è come un lungo sfinimento, una vena aperta che corre lungo tutto l'orlo del paese. Un languore interminato. Un oblungo stabilimento fuori stagione, triste e inutile, adatto soltanto agli addii.
(...)Perdere tutto si fa una volta. Rimangono poi i cirri del pensiero. Nuvole basse, un cielo annuvolato, incoperchiato sull'anima, che scalda, dà un calore, un languore sconosciuto che mi appartiene..."
(Vinicio Capossela, Non si muore tutte le mattine)