Alex Calcifer
Genbaku Dome, "Cupola della bomba atomica"
L'edificio venne progettato dall'architetto ceco Jan Letzel e la sua costruzione terminò nel mese di aprile del 1915. Il palazzo fu destinato a ospitare la fiera commerciale della prefettura di Hiroshima. Esso cambiò nome varie volte, ma ebbe sempre scopi prettamente commerciali.
Il 6 agosto 1945, l'esplosione nucleare avvenne a pochissima distanza dall'edificio, che fu la struttura più vicina fra quelle che resistettero alla bomba. Questa costruzione rimase nello stesso stato in cui si trovava subito dopo l'attacco atomico, e viene oggi utilizzata come un monito a favore dell'eliminazione di ogni arsenale nucleare e un simbolo di speranza e pace.
Va detto che la Cina avanzò dei dubbi riguardo all'inserimento del Memoriale della pace fra i Patrimoni dell'umanità, e che anche il delegato statunitense si dissociò dalla decisione. La Cina sostenne che il monumento poteva essere usato per minimizzare le gravissime perdite subite dagli stati nemici del Giappone e le responsabilità di quest'ultimo durante la seconda guerra mondiale, mentre gli Stati Uniti affermarono che un tale memoriale avrebbe omesso il necessario contesto storico.
Genbaku Dome, "Cupola della bomba atomica"
L'edificio venne progettato dall'architetto ceco Jan Letzel e la sua costruzione terminò nel mese di aprile del 1915. Il palazzo fu destinato a ospitare la fiera commerciale della prefettura di Hiroshima. Esso cambiò nome varie volte, ma ebbe sempre scopi prettamente commerciali.
Il 6 agosto 1945, l'esplosione nucleare avvenne a pochissima distanza dall'edificio, che fu la struttura più vicina fra quelle che resistettero alla bomba. Questa costruzione rimase nello stesso stato in cui si trovava subito dopo l'attacco atomico, e viene oggi utilizzata come un monito a favore dell'eliminazione di ogni arsenale nucleare e un simbolo di speranza e pace.
Va detto che la Cina avanzò dei dubbi riguardo all'inserimento del Memoriale della pace fra i Patrimoni dell'umanità, e che anche il delegato statunitense si dissociò dalla decisione. La Cina sostenne che il monumento poteva essere usato per minimizzare le gravissime perdite subite dagli stati nemici del Giappone e le responsabilità di quest'ultimo durante la seconda guerra mondiale, mentre gli Stati Uniti affermarono che un tale memoriale avrebbe omesso il necessario contesto storico.