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Civil War in Libano: where are you all?
Beirut bloccata per lo sciopero generale indetto dal leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, che chiede le dimissioni del governo Siniora. Le proteste sono sfociate in gravi disordini, non solo nella capitale: almeno cinque persone - secondo l'emittente libanese Lbc - hanno perso la vita e 110 sono rimaste ferite. E dopo aver minacciato di far andare avanti la protesta ad oltranza in serata, Hezbollah ha deciso di sospendere lo sciopero.
La condanna di Siniora. Il premier libanese Fouad Siniora ha definito la situazione "oltre ogni limite". In una conferenza stampa, ha detto che lo sciopero generale ricorda i tempi della guerra civile, dal 1975 al 1990, aggiungendo che "l'esplosiva situazione richiede un immediato decreto" del presidente della Repubblica, il filosiriano Emile Lahoud, per "convocare una sessione straordinaria del Parlamento" al fine di "trasferire le questioni che ci dividono dalle strade alle aule parlamentari". "Siamo pronti a discutere per trovare soluzioni a tutte le questioni", ha concluso Siniora, secondo il quale le "proteste di piazza violente comportano grandi pericoli". Il premier sarebbe dovuto partire oggi per Parigi, per la Conferenza dei paesi donatori, in programma per giovedì, ma è rimasto in patria "per seguire gli sviluppi della situazione".
Scontri in tutto il Paese. Numerosi gli scontri in diverse parti del Paese. Nella zona est di Beirut, una manifestante è stata investita intenzionalmente da un automobilista, furioso per i blocchi stradali che hanno di fatto reso inaccessibili porto e aeroporto. I tumulti peggiori si sono però registrati a Byblos e Halba, un villaggio a maggioranza cristiana nel nord del Paese, dove sostenitori del governo si sono scontrati con seguaci del Partito Nazionalista Sociale Siriano, alleato di Hezbollah.
L'esercito spara in aria. L'esercito ha schierato blindati e centinaia di soldati nei centri strategici mentre le forze della sicurezza interna hanno rafforzato la loro presenza nelle strade. I soldati hanno anche sparato in aria per separare gruppi rivali di seguaci dell'opposizione e del governo scontratisi nella zona di Corniche al-Mazra, nel settore ovest della capitale, paralizzata dallo sciopero generale. Ad affrontarsi sarebbero stati sostenitori sciiti dell'opposizione e rivali sunniti progovernativi. In precedenza, i soldati avevano ugualmente sparato in aria per separare gruppi di cristiani rivali nella zona di Nahr al-Kalb, lungo la costa a nord di Beirut.
Hezbollah contro il governo. L'opposizione ha convocato lo sciopero per protestare contro il governo di Siniora, che ha varato una serie di misure economiche in vista della conferenza di Parigi. Tra queste, l'aumento dell'Iva e privatizzazioni nel settore statale. I manifestanti hanno eretto barricate, bruciato pneumatici e sparso sabbia e pietre su entrambe le carreggiate delle grandi arterie della capitale e in altre aree. Bloccata anche la strada che conduce all'aeroporto internazionale di Beirut, tanto che numerose compagnie aeree hanno sospeso i voli per la capitale libanese.
Le reazioni. Dietro le manifestazioni di oggi a Beirut c'è "una vera e propria volontà dell'opposizione di rovesciare il governo costituzionale, la maggioranza eletta". Il ministro degli Esteri Massimo D'Alema definisce "molto preoccupanti" le notizie provenienti dal Libano. "E' un atteggiamento negativo -ha affermato il titolare della Farnesina, al termine di un incontro con il suo omologo iracheno Hoshyar Zebari- il nostro auspicio è che si riapra il negoziato avviato dalla Lega araba". La speranza del ministro è che dalla Conferenza di Parigi sulla ricostruzione del Libano venga "un appello a una pacificazione del Paese, perchè la destabilizzazione del Libano avrebbe conseguenze drammatiche per il popolo libanese e tutta la regione".
"Quanto sta accadendo non ha nulla a che vedere con il diritto democratico di manifestazione, è un colpo di stato", ha detto il leader cristiano antisiriano Samir Geagea, aggiungendo che "bloccare le strade e impedire alla gente di condurre la sua vita normale è un comportamento terroristico" e criticando esercito e polizia per il loro mancato intervento. Critica analoga è stata mossa dal deputato druso antisiriano Akram Shehayeb: "L'esercito si assume la responsabilità di non impedire questi atti antidemocratici".
Perchè non sento levarsi proteste contro questi banditi legalizzati che, sotto comando di iran e siria finanziatori, cercano di spodestare un governo eletto e votato dal popolo dopo anni di guerra civile?
Non sento protestare nelle piazze...
Forse perchè Israele non c'entra?
Forse perchè USA non c'entra? Un po' come la vergogna permessa dall'ONU in Somalia, e così nella maggior parte del mondo..
Dove sono i pacifisti? Me lo sono chiesto in tutti questi mesi... Non è che appena andata su la sinistra hanno seppellito la bandiera arcobaleno?
Civil War in Libano: where are you all?
Beirut bloccata per lo sciopero generale indetto dal leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, che chiede le dimissioni del governo Siniora. Le proteste sono sfociate in gravi disordini, non solo nella capitale: almeno cinque persone - secondo l'emittente libanese Lbc - hanno perso la vita e 110 sono rimaste ferite. E dopo aver minacciato di far andare avanti la protesta ad oltranza in serata, Hezbollah ha deciso di sospendere lo sciopero.
La condanna di Siniora. Il premier libanese Fouad Siniora ha definito la situazione "oltre ogni limite". In una conferenza stampa, ha detto che lo sciopero generale ricorda i tempi della guerra civile, dal 1975 al 1990, aggiungendo che "l'esplosiva situazione richiede un immediato decreto" del presidente della Repubblica, il filosiriano Emile Lahoud, per "convocare una sessione straordinaria del Parlamento" al fine di "trasferire le questioni che ci dividono dalle strade alle aule parlamentari". "Siamo pronti a discutere per trovare soluzioni a tutte le questioni", ha concluso Siniora, secondo il quale le "proteste di piazza violente comportano grandi pericoli". Il premier sarebbe dovuto partire oggi per Parigi, per la Conferenza dei paesi donatori, in programma per giovedì, ma è rimasto in patria "per seguire gli sviluppi della situazione".
Scontri in tutto il Paese. Numerosi gli scontri in diverse parti del Paese. Nella zona est di Beirut, una manifestante è stata investita intenzionalmente da un automobilista, furioso per i blocchi stradali che hanno di fatto reso inaccessibili porto e aeroporto. I tumulti peggiori si sono però registrati a Byblos e Halba, un villaggio a maggioranza cristiana nel nord del Paese, dove sostenitori del governo si sono scontrati con seguaci del Partito Nazionalista Sociale Siriano, alleato di Hezbollah.
L'esercito spara in aria. L'esercito ha schierato blindati e centinaia di soldati nei centri strategici mentre le forze della sicurezza interna hanno rafforzato la loro presenza nelle strade. I soldati hanno anche sparato in aria per separare gruppi rivali di seguaci dell'opposizione e del governo scontratisi nella zona di Corniche al-Mazra, nel settore ovest della capitale, paralizzata dallo sciopero generale. Ad affrontarsi sarebbero stati sostenitori sciiti dell'opposizione e rivali sunniti progovernativi. In precedenza, i soldati avevano ugualmente sparato in aria per separare gruppi di cristiani rivali nella zona di Nahr al-Kalb, lungo la costa a nord di Beirut.
Hezbollah contro il governo. L'opposizione ha convocato lo sciopero per protestare contro il governo di Siniora, che ha varato una serie di misure economiche in vista della conferenza di Parigi. Tra queste, l'aumento dell'Iva e privatizzazioni nel settore statale. I manifestanti hanno eretto barricate, bruciato pneumatici e sparso sabbia e pietre su entrambe le carreggiate delle grandi arterie della capitale e in altre aree. Bloccata anche la strada che conduce all'aeroporto internazionale di Beirut, tanto che numerose compagnie aeree hanno sospeso i voli per la capitale libanese.
Le reazioni. Dietro le manifestazioni di oggi a Beirut c'è "una vera e propria volontà dell'opposizione di rovesciare il governo costituzionale, la maggioranza eletta". Il ministro degli Esteri Massimo D'Alema definisce "molto preoccupanti" le notizie provenienti dal Libano. "E' un atteggiamento negativo -ha affermato il titolare della Farnesina, al termine di un incontro con il suo omologo iracheno Hoshyar Zebari- il nostro auspicio è che si riapra il negoziato avviato dalla Lega araba". La speranza del ministro è che dalla Conferenza di Parigi sulla ricostruzione del Libano venga "un appello a una pacificazione del Paese, perchè la destabilizzazione del Libano avrebbe conseguenze drammatiche per il popolo libanese e tutta la regione".
"Quanto sta accadendo non ha nulla a che vedere con il diritto democratico di manifestazione, è un colpo di stato", ha detto il leader cristiano antisiriano Samir Geagea, aggiungendo che "bloccare le strade e impedire alla gente di condurre la sua vita normale è un comportamento terroristico" e criticando esercito e polizia per il loro mancato intervento. Critica analoga è stata mossa dal deputato druso antisiriano Akram Shehayeb: "L'esercito si assume la responsabilità di non impedire questi atti antidemocratici".
Perchè non sento levarsi proteste contro questi banditi legalizzati che, sotto comando di iran e siria finanziatori, cercano di spodestare un governo eletto e votato dal popolo dopo anni di guerra civile?
Non sento protestare nelle piazze...
Forse perchè Israele non c'entra?
Forse perchè USA non c'entra? Un po' come la vergogna permessa dall'ONU in Somalia, e così nella maggior parte del mondo..
Dove sono i pacifisti? Me lo sono chiesto in tutti questi mesi... Non è che appena andata su la sinistra hanno seppellito la bandiera arcobaleno?