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Biella - parco della Burcina - rosso camelia

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"...In un angolo ombroso della riva opposta fioriscono cespugli di camelia. Il verde delle foglie è troppo scuro, anche di giorno alla luce del sole non ispira alcuna sensazione di brio e di leggerezza. Soprattutto queste camelie, appartate tra le rocce, due o tre ken lontane dalla riva, si assiepano silenziose e remote.

E che fiori! Tanto numerosi che in un sol giorno non si riuscirebbe a contarli. Ma dai colori così vividi che, una volta notati, vorrei proprio tentare di contarli. Nonostante la loro vividezza non trasmettono alcuna sensazione di allegria. M'infiammano in un baleno, me ne lascio inconsciamente sedurre, ma in fondo mi sembrano lugubri. Nessun altro fiore è così ingannevole. Tutte le volte che nella fitta vegetazione di una montagna scorgo una camelia immagino, per associazione di idee, la figura di una maga. Ci affascina con i teneri occhi e poi, quando meno ce l'aspettiamo, ci soffia nei vasi sanguigni il suo seducente veleno. Quando comprendiamo l'inganno è ormai tardi.

 

Appena ho notato le camelie sull'altra riva ho pensato che sarebbe stato meglio se non le avessi vedute. Il loro non è un semplice rosso. In un'abbagliante lucentezza si cela un'indicibile cupa sfumatura. I fiori di pero sconsolatamente sciupati dalla pioggia ispirano una sensazione di pietà, i fiori di aronia illuminati freddamente dalla luna suscitano un'impressione di tenerezza. Del tutto differente è la vista delle ombrose camelie. Hanno un aspetto tenebroso, velenoso, terrificante. Proprio perchè superficialmente sono abbigliate con tinte sgargianti. Inoltre non sembrano voler civettare con gli uomini nè attirarli.

Vivono quietamente nell'ombra dei monti, lontane dagli sguardi umani, per centinaia d'anni, e all'improvviso sbocciano e cadono, cadono e sbocciano. Basta uno sguardo per essere perduti. Chi posa i suoi occhi su di loro non potrà più sfuggire alla magia. Quella tinta non è un semplice rosso. E' uno strano rosso, come il sangue di un prigioniero giustiziato, che spontaneamente attrae gli sguardi degli astanti e sgomenta i loro cuori."

 

Natsume Sōseki - Guanciale d'erba - Neri Pozza (pgg. 126-127)

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Uploaded on May 30, 2010
Taken on May 16, 2010