Tu mihi sola domus, tu, Cynthia, sola parentes, omnia tu nostrae tempora laetitiae.
Mentre tu indugi, Cinzia, negli ozi di Baia
là, dove lungo la riva d'Ercole s'adagia un sentiero,
e contempli quel mare che toccava il regno di Tesproto
e ora vicino al nobile Miseno,
sorge in te un pensiero per me, che trascorro memori notti?
Resta all'estremo bordo dell'amor tuo uno spazio per me?
O un Non-so-chi, mio rivale, con simulati affetti,
ti ha già strappata, Cinzia, ai nostri canti?
Oh se piuttosto, fidando negli esili remi,
ti trattenessi in piccioletta barca sul lago di Lucrino,
o te tenesse prigioniera nell'onda lieve di Teutrante
la corrente, che facile asseconda il moto alterno delle braccia,
piuttosto che permetterti di udire i suadenti sussurri d'un altro,
mollemente adagiata sulla silente riva!
Così, se nessuno la sorveglia, la donna s'abbandona,
pronta a tradire, nè più rammenta i comuni giuramenti:
non perchè mi sia ignota la tua specchiata fama, io parlo,
ma perchè in questa terra ogni amore è in pericolo.
Tu mi perdonerai, se una punta di tristezza
ti verrà dai miei versi: è colpa del timore.
Conta di più, per me, la cura di una madre amata?
Senza di te, ha senso la mia vita?
Tu sola sei la mia casa, Cinzia, tu sola i miei parenti,
tu sola tutti gli istanti della mia letizia.
Se intristito verrò tra i miei amici, oppure lieto,
comunque sia, sempre dirò: la causa è stata Cinzia..
Ma tu abbandona, e subito, questa corrotta Baia:
per molti questa spiaggia sarà la causa dell'addio,
questa spiaggia, da sempre nemica alle oneste fanciulle:
alla malora l'acque di Baia, infamia dell'Amore!
Properzio - Libro 01 , Elegia 11
Tu mihi sola domus, tu, Cynthia, sola parentes, omnia tu nostrae tempora laetitiae.
Mentre tu indugi, Cinzia, negli ozi di Baia
là, dove lungo la riva d'Ercole s'adagia un sentiero,
e contempli quel mare che toccava il regno di Tesproto
e ora vicino al nobile Miseno,
sorge in te un pensiero per me, che trascorro memori notti?
Resta all'estremo bordo dell'amor tuo uno spazio per me?
O un Non-so-chi, mio rivale, con simulati affetti,
ti ha già strappata, Cinzia, ai nostri canti?
Oh se piuttosto, fidando negli esili remi,
ti trattenessi in piccioletta barca sul lago di Lucrino,
o te tenesse prigioniera nell'onda lieve di Teutrante
la corrente, che facile asseconda il moto alterno delle braccia,
piuttosto che permetterti di udire i suadenti sussurri d'un altro,
mollemente adagiata sulla silente riva!
Così, se nessuno la sorveglia, la donna s'abbandona,
pronta a tradire, nè più rammenta i comuni giuramenti:
non perchè mi sia ignota la tua specchiata fama, io parlo,
ma perchè in questa terra ogni amore è in pericolo.
Tu mi perdonerai, se una punta di tristezza
ti verrà dai miei versi: è colpa del timore.
Conta di più, per me, la cura di una madre amata?
Senza di te, ha senso la mia vita?
Tu sola sei la mia casa, Cinzia, tu sola i miei parenti,
tu sola tutti gli istanti della mia letizia.
Se intristito verrò tra i miei amici, oppure lieto,
comunque sia, sempre dirò: la causa è stata Cinzia..
Ma tu abbandona, e subito, questa corrotta Baia:
per molti questa spiaggia sarà la causa dell'addio,
questa spiaggia, da sempre nemica alle oneste fanciulle:
alla malora l'acque di Baia, infamia dell'Amore!
Properzio - Libro 01 , Elegia 11