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Stellisee, Zermatt, Switzerland

Ottobre 2022

 

 

Il Cervino è al contempo la montagna simbolo delle Alpi e il simbolo della montagna nella sua dimensione più totale. La sua forma piramidale è quanto di più strabiliante la natura abbia potuto concepire, nonché quanto di più vicino a quell'idea di montagna che vive nell'immaginario di tutti. Qualche anno fa rimasi folgorato dopo aver visto alcune foto sul web del Cervino all'alba. In particolare rimasi affascinato dalla bellezza di una foto del bravissimo Karol Nienartowicz scattata all'alba dal piccolo laghetto di Grindjisee.

La particolarità di questo laghetto consiste nell'essere circondato da bellissimi larici, conferendo un aspetto quasi bucolico al gigante Matterhorn, che con i suoi 4.478m domina la scena da qualunque direzione lo si ammiri.

La mia idea era di sfruttare il mio micro camper Peugeot Partner per trascorrere un paio di notti nei dintorni di Zermatt, punto di partenza per esplorare l'area, soprattutto i numerosi laghetti dove si può osservare il riflesso del Cervino.

Ottobre quest’anno sarebbe stato l’anno propizio, ma fino all’ultimo ero indeciso se partire o rimandare di una settimana. Se da una parte il meteo garantiva tempo stabile e senza piogge, non si può dire altrettanto per la copertura nuvolosa. Alcuni siti elvetici indicavano nubi basse, altri parzialmente soleggiato, altri ancora ben soleggiato. Di certo la presenza del sole era il requisito fondamentale per questo breve viaggio. Vista l’incertezza generale decidiamo di rimandare di una settimana, poi però al sabato mattina ebbi un ripensamento. Si parte! Dopotutto il meteo non faceva così schifo, e sarebbe stato troppo azzardato rimandare, anche perchè per quest'anno non avremmo avuto altre chance di tornare.

Per cui organizzo il minivan con estremo ritardo. A velocità della luce carico seggiolino, trapunte, vestiario, sacco a pelo, tenda monoposto, zaini e materiale fotografico vario, poi breve sosta al supermercato per le provviste e si parte, direzione Zermatt, o meglio Täsch dal momento che Zermatt è una città car free.

Nonostante la fretta ce la prendiamo con calma. Facciamo un sosta pranzo nei paraggi di Arona sul Lago Maggiore, e poi via verso il Passo Sempione per una cena veloce, e quindi con il buio in direzione Brig, nel Canton Vallese.

La prima notte dormiamo in una località distante poco più di mezzora da Zermatt, ovvero la valle di Belalp

Arriviamo a tarda sera e non ci rimane altro da fare che riposare nel mezzo. A dispetto delle previsioni la mattina all'alba il cielo è nuvoloso (!!!) ma questo non ci scoraggia e passiamo qualche ora a passeggiare in questa spettacolare valle incantata.

Ad accompagnarci un panorama alpino superbo, sebbene i colori autunnali siano ancora piuttosto acerbi. In tarda mattinata ci spostiamo verso Täsch, dove arriviamo nel primo pomeriggio.

Qui troviamo colori decisamente più autunnali sullo sfondo di un bellissimo cielo azzurro. Sistemato il mezzo lungo la stretta strada forestale (l’unica) che si inerpica sulla montagna, pranziamo in corrispondenza di una panca con tanto di fontanella. La temperatura è mite per la stagione, ed invoglia ad oziare, ma i miei piani sono ben altri. Per cui dopo aver fatto due calcoli, carico lo zaino in spalla e mi avvio lungo l’Europaweg.

In alternativa avrei/avremmo potuto prendere il trenino che conduce a Zarmatt, ed evitarmi così qualche chilometro e qualche centinaia di metri di dislivello sulle gambe, tuttavia l’idea di partire da Täsch è decisamente la scelta più avventurosa (ed economica).

Imboccato il sentiero in quota, si aprono subito superbe visioni del Cervino incorniciato dai colori autunnali dei larici. Sublimi panorami delle Alpi mi accompagnano durante tutto il trekking, ed in circa 3 ore raggiungo Grindjisee dopo 9km e 800m di dislivello. Qui mi riposo in attesa di capire se piazzare la tenda o proseguire verso Stellisee, bellissimo specchio d'acqua, probabilmente il più conosciuto dai fotografi. Nel frattempo mi raggiungono un manipolo di turisti stranieri. Rimango fino al tramonto, che ahinoi sarà abbastanza sciapo e guastato dalle numerose velature del cielo.

Un po’ amareggiato decido di proseguire verso Stellisee, dove a questo punto mi giocherò il viaggio (penso tra me e me). Piazzo la tenda nella semi oscurità, poi mi dirigo per un sopralluogo sulla sponda del lago, dove incontro una coppia di ragazzi ticinesi con i quali condivido il momento. Anche loro dormono qui in tenda, e un po’ mi sorprendo quando scopro che siamo anche gli unici, perché ero convinto di trovare molte più persone data la “fama” del luogo. [ solamente il giorno successivo scoprirò che piazzare la tenda in questo territorio è severamente vietato per legge, sebbene non abbia mai notato alcun cartello di divieto ].

Proprio quando pensavo che tutto fosse perduto, il cielo dietro il Cervino si arricchisce di sfumature che vanno dal rosso, all’arancio al violetto, per poi spegnersi ineluttabilmente nel blu notte dell'imbrunire. Quando è ormai buio mi ritiro nella piccola tenda, mangio qualcosa e poi mi infilo nel comodo sacco a pelo. Nonostante i 2.500m di quota la temperatura non è così rigida, siamo pochi gradi sopra lo zero, e devo ammettere che complice la stanchezza ho dormito senza problemi.

La sveglia suona verso le 5, in quanto il mio piano prevede di smontare al buio la tenda e caricarmi da subito lo zaino in spalla. In questo modo riuscirei ad accorciare i tempi, e questo mi permetterebbe di scendere a Grindjisee dopo l'alba e rubare qualche scatto quando la luce è ancora buona.

A Stellisee il cielo è ancora colmo di stelle, ne approfitto per un breve timelapse da cui estrapolerò uno star-trail appena abbozzato. Poi lentamente sopraggiungono le luci dell’aurora e il cielo a nord ovest si colora delle tipiche tonalità rosa e blu, con al centro il profilo immortale del Cervino.

Poi finalmente il sole illumina la cima della montagna, ma proprio in quel momento sopraggiungono delle lievi velature che solcano il cielo e che saranno destinate ad aumentare. Rimango ancora per qualche scatto, poi come da programma scendo verso Grindjisee, dove riesco a rubare qualche scatto ancora decente, prima che le velature diventino troppo ingombranti. Circa a metà mattina scendo lungo l'Europaweg, e in altre due ore raggiungo il resto della combriccola giusto in tempo per fare un pic-nic alla solita panca con fontana. Il pomeriggio lo trascorriamo insieme a passeggiare lungo la bella strada forestale che conduce al piccolo abitato di Ottafe, in cerca di qualche spot interessante da fotografare all’alba del giorno seguente, prima di fare ritorno verso casa.

Trovo uno spot interessante in prossimità del ponte che attraversa il torrente Täschbach, e decido che questo sarà la location su cui scommettere per l’alba del giorno successivo.

Mi sarebbe piaciuto tornare a Grindjisee, ma non aveva molto senso, anche perchè gli oltre 20km percorsi si facevano sentire sulle gambe, e oltretutto l’atmosfera in quota sembrava ventosa.

L’indomani mi sveglio comunque presto, e con calma mi dirigo verso il ponticello distante solamente un paio di chilometri. Alle prime luci del nuovo giorno comincio a scattare, ma capisco subito che per ottenere qualche scatto interessante devo calarmi sul greto del torrente. Disarrampico le grandi rocce e posiziono il treppiede nel torrente, stando attento a non cadere sulle scivolosissime rocce bagnate. Per trattarsi di una location quasi improvvisata, la scena è a dir poco superba, con i primi raggi del sole ad illuminare la sommità del maestoso Weisshorn (4.505m) spazzata dal vento. Con calma poi ritorno alla base, e da qui dopo aver fatto colazione, lentamente facciamo ritorno a casa, felici di non esserci lasciati scappare questa mini vacanza nelle Alpi Elvetiche.

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Uploaded on January 16, 2023
Taken on October 17, 2022