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Monte Ponta, Dolomiti, Italy

Novembre 2019

 

I primi raggi del sole incendiano l'inconfondibile profilo del Monte Pelmo (3.168m) visto all'alba dal panoramico e poco conosciuto Monte Ponta (1.952m).

Una meta che ha dell’incredibile, e non solo perché scoperta in maniera del tutto casuale pochi giorni prima di partire, ma perché si è tradotta in un avventura in piena regola. E' risaputo che il binomio autunno-inverno costituisce un attrazione irresistibile per ogni fotografo paesaggista, e quell'anno quasi per magia ogni tassello si è incastrato alla perfezione.

Un fronte freddo ha portato neve e forti gelate in montagna fino a quote basse, quando i colori del foliage erano ancora vibranti sopra i 1.200m di quota. Una serie di coincidenze che capitano raramente. Una concomitanza di eventi imperdibile, al punto che la sera prima, fiutando che qualcosa di bello stava per accadere, mi recai dal gommista per montare le gomme termiche al Peugeot Partner, e tolsi i sedili posteriori per ricavarmi un piano dove poter dormire (avevo il mezzo da poche settimane e dovevo ancora cominciare i lavori di camperizzazione). Una volta risolto il tutto, il sabato mattina decidemmo di partire alla volta della Val di Zoldo per passare un weekend all’insegna del trekking, della fotografia, ma soprattutto del freddo!! I colori erano ancora bellissimi, ma era soprattutto il contrasto tra i toni caldi dell'autunno e la neve sugli alberi a rendere spettacolare il paesaggio. Inoltre le temperature rigide anche in pieno giorno, permettevano alla neve di resistere anche durante le ore centrali del giorno, e persino nei versanti esposti a sud. Così dopo una fortunata escursione al sabato al Rfugio Città di Fiume, con bellissimi scorci a metà tra l'autunno e l'inverno, con il buio rientriamo alla macchina e ci dirigiamo alla volta del piccolo abitato di Brusadaz (Val di Zoldo). Qui parcheggiamo e ci infiliamo nel retro del furgoncino per consumare un frugalissimo pasto caldo, e poi via dentro al sacco a pelo per non morire assiderati. L’indomani ci attendono oltre 500m di dislivello su neve fresca, per cui meglio addormentarsi senza dilungarsi a contare le pecorelle. Attorno alle 4 la sveglia suona perentoria, e nella neve scrocchiante ci dirigiamo lungo il sentiero che conduce al misconosciuto Monte Ponta (o Punta). All’inizio la progressione su strada forestale è piuttosto agevole, ma è bastato salire poco più in alto per trovare quantitativi di neve più impegnativi, con accumuli di oltre 30cm. La progressione si fa via via più lenta, tant’è quando la forestale lascia il posto al sentiero escursionistico e la pendenza si fa più marcata, penso più volte di rinunciare tanta è la fatica sulle gambe. Poi accade il miracolo. Trovo impronte di scarponi, tracce fresche di qualcuno salito prima di me. Impossibile ma vero. Un'altra persona mi ha preceduto, qui nel cuore della notte, battendo traccia e marcando di conseguenza il sentiero. Agevolato dal duro e faticoso lavoro svolto dall’ignoto compare, giungo in cima circa 30 minuti prima dell’alba, seguito a distanza di una manciata di minuti dalla mia compagna. Qui trovo il mio eroe senza nome, un uomo sui 45 evidentemente allenato, che ammette di essere partito poco dopo le 2 di notte!! Anche lui è ovviamente qui per fotografare l'alba, ma le sorprese non sono finite. Poco prima del sorgere del sole vedo sbucare dal bosco sommitale una giovane coppia, anch’essi muniti di biglietto per godersi lo spettacolo su questa incredibile terrazza panoramica. Il freddo è abbastanza intenso, a spanne siamo a circa -8 °C ma fortunatamente non c'è una bava di vento. Quando i primi raggi del sole illuminano l’imponente "caregon del padreterno", ognuno è indaffarato ad immortalare il momento, ognuno con la sua attrezzatura. È buffo a pensarci. 5 persone che non si conoscono, si trovano casualmente assieme un alba d'inverno, tutti per lo stesso motivo, dopo aver sfidato il freddo, il buio e la neve, sudando e faticando per conquistare la medesima cima, per scattare la medesima foto, per condividere il medesimo sogno. Ebbene, in montagna accade anche questo!

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Uploaded on October 7, 2022
Taken on November 10, 2019