Andrea Lelio Photo
Passo Giau, Dolomiti, Italy
Ottobre 2020
"The Snake", ovvero la strada che dall'abitato di Pocol sale al Passo Giau, visto dall'occhio del piccolo Mavic Air.
In questo tratto, la strada sale per ripidi tornanti privi di guard rail, snodandosi come un serpente fra abeti e larici immersi in uno scenario pre-invernale.
Quel pomeriggio ero di ritorno da un trip fotografico all’alba al Lago di Federa, ma prima di tornare a casa, decisi di fare pausa pranzo lungo la strada che sale al Passo Giau.
Parcheggiato il furgoncino in corrispondenza di una strada forestale, decisi di cogliere l'occasione per far volare il drone. Mi ero già documentato su quale avrebbe dovuto essere il tratto di strada che volevo fotografare, ma il mio dubbio principale consisteva nella quantità di tempo a disposizione per alzare il drone ad una certa altitudine, e spostarlo nella posizione migliore per comporre l’immagine, il tutto avendo a disposizione solamente 10 minuti. Considerata la giornata fredda, e che le batterie del Mavic Air consentono ben pochi azzardi, non era una sfida così banale. Ad ogni modo sono riuscito a comporre qualche inquadratura accettabile, prima di far rientrare il drone in sicurezza e concedermi una meritata pastasciutta a 2.000 metri.
Passo Giau, Dolomiti, Italy
Ottobre 2020
"The Snake", ovvero la strada che dall'abitato di Pocol sale al Passo Giau, visto dall'occhio del piccolo Mavic Air.
In questo tratto, la strada sale per ripidi tornanti privi di guard rail, snodandosi come un serpente fra abeti e larici immersi in uno scenario pre-invernale.
Quel pomeriggio ero di ritorno da un trip fotografico all’alba al Lago di Federa, ma prima di tornare a casa, decisi di fare pausa pranzo lungo la strada che sale al Passo Giau.
Parcheggiato il furgoncino in corrispondenza di una strada forestale, decisi di cogliere l'occasione per far volare il drone. Mi ero già documentato su quale avrebbe dovuto essere il tratto di strada che volevo fotografare, ma il mio dubbio principale consisteva nella quantità di tempo a disposizione per alzare il drone ad una certa altitudine, e spostarlo nella posizione migliore per comporre l’immagine, il tutto avendo a disposizione solamente 10 minuti. Considerata la giornata fredda, e che le batterie del Mavic Air consentono ben pochi azzardi, non era una sfida così banale. Ad ogni modo sono riuscito a comporre qualche inquadratura accettabile, prima di far rientrare il drone in sicurezza e concedermi una meritata pastasciutta a 2.000 metri.