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Roma - Italy

Fontana di Trevi

La Fontana di Trevi è la più grande ed una fra le più note fontane di Roma, ed è considerata all'unanimità una delle più celebri fontane del mondo.

La settecentesca fontana, progettata da Nicola Salvi e adagiata su un lato di Palazzo Poli, è un connubio di classicismo e barocco.

Il tema dell’intera composizione è il mare. È inserita in un’ampia piscina rettangolare dagli angoli arrotondati, circondata da un camminamento che la percorre da un lato all’altro, racchiuso a sua volta entro una breve scalinata poco al di sotto del livello stradale della piazza. Il Salvi ricorse al sistema della scalinata per compensare il dislivello tra i due lati della piazza: il lato sinistro (quello verso il colle del Quirinale) è infatti molto più elevato rispetto all’altro, tant’è che si è anche dovuto ricorrere ad un breve parapetto per delimitare la strada, parzialmente coperto da rocce, su una delle quali è scolpito uno stemma cardinalizio raffigurante un leone rampante.

La scenografia è dominata da una scogliera rocciosa che occupa tutta la parte inferiore del palazzo, al cui centro, sotto una grande nicchia delimitata da colonne che la fa risaltare come fosse sotto un arco di trionfo, una grande statua di Oceano che guida un cocchio a forma di conchiglia trainato da due cavalli alati, a loro volta guidati da altrettanti tritoni. Ai lati della grande nicchia centrale altre due nicchie laterali, più piccole, occupate dalle statue della Salubrità (a destra di Oceano) e dell'Abbondanza. Le tre nicchie sono delimitate da quattro grosse colonne. I due cavalli sono tradizionalmente noti come “il cavallo agitato” (quello di sinistra), per avere una posa molto più dinamica dell’altro, e “il cavallo placido”.

Sempre ai lati dell’arco principale, sopra le due nicchie laterali, due pannelli a bassorilievo, raffiguranti Agrippa nell’atto di approvare la costruzione dell’acquedotto dell’Aqua Virgo (a sinistra, sopra l’Abbondanza) e la “vergine” che mostra ai soldati il luogo dove si trovano le sorgenti d’acqua.

Le quattro grandi colonne corinzie sorreggono il prospetto superiore, sul quale si trovano, in corrispondenza di ogni colonna, quattro statue allegoriche più piccole (da sinistra a destra): l’”Abbondanza della frutta”, la “Fertilità dei campi”, la “Ricchezza dell’Autunno” e l’”Amenità dei giardini”. Nel mezzo, tra le due statue centrali, sormontata da un imponente stemma araldico di papa Clemente XII sorretto da due “Fame”, è posta la grande iscrizione commemorativa-inaugurativa che il pontefice volle apporre un po’ frettolosamente:

CLEMENS XII PONT MAX

AQVAM VIRGINEM

COPIA ET SALVBRITATE COMMENDATAM

CVLTV MAGNIFICO ORNAVIT

ANNO DOMINI MDCCXXXV PONTIF VI

L’acqua sgorga dalle rocce in diversi punti: sotto il carro di Oceano va a riempire tre vasche, prima di riversarsi nella piscina maggiore. Le tre vasche non facevano parte del progetto originario del Salvi, ma vennero aggiunte a seguito delle modifiche apportate da Giuseppe Pannini, che lo sostituì dopo la morte. Altra modifica sostanziale riguardò i soggetti delle due statue laterali, che rappresentavano inizialmente Agrippa e la “vergine Trivia”.

Data l’ampiezza e la complessità dell’opera, molti furono gli scultori impegnati nella realizzazione dei vari gruppi statuari. Prima di morire Giovanni Battista Maini riuscì a progettare solo il modello del gruppo centrale di Oceano, che fu poi realizzato da Pietro Bracci. Le due statue della “Salubrità” e dell’”Abbondanza” sono entrambe opera di Filippo della Valle; il bassorilievo di Agrippa è di Andrea Bergondi, mentre è di Giovanni Battista Grossi quello della “vergine”; le quattro statue superiori sono opera (da sinistra a destra) di Angelo Corsini, Bernardino Ludovisi, Francesco Queirolo e Bartolomeo Pincellotti; da ultimo lo stemma pontificio, realizzato dallo stesso Paolo Benaglia che aveva già scolpito, qualche anno prima, la “Madonna col Bambino”.

Completa la descrizione dell’opera la curiosa ed inattesa scultura di un oggetto che riporta ad un aneddoto: sulle rocce che coprono il parapetto sulla sinistra della fontana è stato scolpito un grande vaso di travertino (detto Asso di coppe per la forma che ricorda molto quel simbolo raffigurato sulle carte da gioco). Le chiacchiere del tempo (ma l’aneddoto è abbastanza accreditato) riferiscono che il Salvi l'avesse fatto mettere in quel punto per disturbare la vista di un barbiere che aveva bottega lì a fianco e continuava a criticare il lavoro dell'architetto]. Sembra che in tal modo il vaso - che effettivamente non ha nulla a che vedere con il tema della fontana, né si riscontra alcunché di simile sull’altro lato - impedisse un’agevole visuale dei lavori all’inopportuno critico.

 

Font: it.wikipedia.org/wiki/Fontana_di_Trevi

 

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Uploaded on March 21, 2011
Taken on March 17, 2011