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L’odissea di Patata di Castrovillari è terminata! Con un lieto fine che, francamente, più lieto di così non si poteva immaginare!
Patata non era un cane del canile di Castrovillari.
Patata è nata randagia a Castrovillari e in canile non ci è mai
entrata tranne che gli ultimi giorni prima della partenza, per il
microchip e le vaccinazioni.
Questo splendore mix maremmanina bianco e arancio è stata trovata
due anni fa, a due mesi, tutta spelacchiata e affamata sotto un
cespuglio, da Irene, la sua volontaria calabrese.
Che lha nutrita e vista crescere randagia, nel branchetto fuori dal
canile.
Inutile nasconderlo, Irene ha sempre avuto un debole per Patata.
Forse per la sua timidezza (adora le coccole ma bisogna andargliele
a fare), per i suoi occhi innocenti, per la sua infinità bontà, per
la sua ehm
pigrizia che non la fa essere proprio un cane scattante,
ma quasi una gattona buona e sorniona che ama osservare il mondo
sdraiata e sonnecchiante, per la sua dolcezza e affettuosità che sa
mostrare molto bene dopo che ti ha conosciuto un po perché
allinizio è proprio sulle sue.
Salita in staffetta lo scorso marzo perché richiesta a Verona e poi
rifiutata dai suoi adottanti (per fortuna!), è arrivata al Nord dopo
che Irene le aveva trovato uno stallo di fortuna giù a Castrovillari
perché il suo branco era stato decimato, come detto più volte.
Lho messa in pensione solo grazie alla generosità della mia amica
volontaria Valeria che ringrazio pubblicamente, come ringrazio
lamico Enrico che si è dato molto da fare per lei e si un po
innamorato di questa cucciolona di foca bianca dagli occhioni neri
sperduti.
Patata è scesa dalla staffetta a Milano paralizzata dal terrore,
stanca e con gli occhi arrossati per lo stress. Ma non era solo
stanchezza: Patata era malata ma noi ancora non lo sapevamo.
Dal primo rifugio è stata cacciata in quattro e quattro otto perché
dopo pochissimi giorni ha iniziato a perdere sangue rosso vivo
dallintestino. Paura del contagio per gli altri cani. Sta di fatto
che per Patata ci hanno dato un massimo di 12-24 ore di tempo per
trovarle unaltra sistemazione.
Patata aveva dei brutti parassiti intestinali: oltre ai tricuridi,
gli strongili che salgono nei polmoni e che lavrebbero uccisa se
non lavessimo curata.
Portata in una bella pensione, pulitissima e organizzatissima, ha
fatto il suo ciclo di antibiotici ed è guarita.
E sabato 20, laltro ieri, dopo che Enrico l'ha recuperata dal
parrucchiere che lha pulita e gonfiata come un peluche, labbiamo
condotta in Toscana dalla splendida Nicoletta, da sua figlia, una
bimba ADORABILE, e dai suoi genitori accoglienti e sorridenti.
E stato stupendo incontrare queste persone meravigliose,
innamoratesi di Patata dalle sole foto e dalla descrizione; persone
generose, dal cuore grande, simpatiche, affabili, dai sentimenti
veri, puliti e intensi. Ed è stato fantastico, anche locchio vuole
la sua parte, che questa meravigliosa famiglia ha accolto con amore
Patata nella sua casa vive in uno dei posti più belli del mondo: il
Chianti fiorentino!
Patata è buffissima: non sa fare le scale e non è che si sia mossa
molto. Adoro prenderla in giro, chiamandola Movida madrilena e
dicendole di non agitarsi così tanto che le fa male alla salute
oppure chiedendole dove sia la zip sotto la pancia per rimuovere le
pile scariche e inserire quelle nuove.
In effetti, ieri e laltro ieri Patata sembrava un morbido e
adorabile tappetone per scendere dal letto più che un cane e a un
certo punto, come si vede in una delle foto, non ha più avuto voglia
di camminare e si è tuffata di testa nellerba alta rimanendo
immobile come una stola di pelliccia! E' davvero un fumetto!
Ma è un amore di tenerezza e sinmpatia e siamo sicuri che quando
prenderà confidenza si muoverà di più e comunicherà di più. Del
resto con la figlia di Nicoletta va già al guinzaglio senza
problemi e
le ha già dato un bacino!
Grazie a Irene, la sua mamma morale, allEnpa tutta, a Carla
Rocchi, la sua instancabile Presidente, al comune di Castrovillari,
grazie a Giuseppe, il mitico staffettista, a Valeria, Enrico e
soprattutto grazie alla splendida NICOLETTA E A TUTTA LA SUA
FAMIGLIA! Che bello sapere che ci sono ancora persone così!
Giorgia
L’odissea di Patata di Castrovillari è terminata! Con un lieto fine che, francamente, più lieto di così non si poteva immaginare!
Patata non era un cane del canile di Castrovillari.
Patata è nata randagia a Castrovillari e in canile non ci è mai
entrata tranne che gli ultimi giorni prima della partenza, per il
microchip e le vaccinazioni.
Questo splendore mix maremmanina bianco e arancio è stata trovata
due anni fa, a due mesi, tutta spelacchiata e affamata sotto un
cespuglio, da Irene, la sua volontaria calabrese.
Che lha nutrita e vista crescere randagia, nel branchetto fuori dal
canile.
Inutile nasconderlo, Irene ha sempre avuto un debole per Patata.
Forse per la sua timidezza (adora le coccole ma bisogna andargliele
a fare), per i suoi occhi innocenti, per la sua infinità bontà, per
la sua ehm
pigrizia che non la fa essere proprio un cane scattante,
ma quasi una gattona buona e sorniona che ama osservare il mondo
sdraiata e sonnecchiante, per la sua dolcezza e affettuosità che sa
mostrare molto bene dopo che ti ha conosciuto un po perché
allinizio è proprio sulle sue.
Salita in staffetta lo scorso marzo perché richiesta a Verona e poi
rifiutata dai suoi adottanti (per fortuna!), è arrivata al Nord dopo
che Irene le aveva trovato uno stallo di fortuna giù a Castrovillari
perché il suo branco era stato decimato, come detto più volte.
Lho messa in pensione solo grazie alla generosità della mia amica
volontaria Valeria che ringrazio pubblicamente, come ringrazio
lamico Enrico che si è dato molto da fare per lei e si un po
innamorato di questa cucciolona di foca bianca dagli occhioni neri
sperduti.
Patata è scesa dalla staffetta a Milano paralizzata dal terrore,
stanca e con gli occhi arrossati per lo stress. Ma non era solo
stanchezza: Patata era malata ma noi ancora non lo sapevamo.
Dal primo rifugio è stata cacciata in quattro e quattro otto perché
dopo pochissimi giorni ha iniziato a perdere sangue rosso vivo
dallintestino. Paura del contagio per gli altri cani. Sta di fatto
che per Patata ci hanno dato un massimo di 12-24 ore di tempo per
trovarle unaltra sistemazione.
Patata aveva dei brutti parassiti intestinali: oltre ai tricuridi,
gli strongili che salgono nei polmoni e che lavrebbero uccisa se
non lavessimo curata.
Portata in una bella pensione, pulitissima e organizzatissima, ha
fatto il suo ciclo di antibiotici ed è guarita.
E sabato 20, laltro ieri, dopo che Enrico l'ha recuperata dal
parrucchiere che lha pulita e gonfiata come un peluche, labbiamo
condotta in Toscana dalla splendida Nicoletta, da sua figlia, una
bimba ADORABILE, e dai suoi genitori accoglienti e sorridenti.
E stato stupendo incontrare queste persone meravigliose,
innamoratesi di Patata dalle sole foto e dalla descrizione; persone
generose, dal cuore grande, simpatiche, affabili, dai sentimenti
veri, puliti e intensi. Ed è stato fantastico, anche locchio vuole
la sua parte, che questa meravigliosa famiglia ha accolto con amore
Patata nella sua casa vive in uno dei posti più belli del mondo: il
Chianti fiorentino!
Patata è buffissima: non sa fare le scale e non è che si sia mossa
molto. Adoro prenderla in giro, chiamandola Movida madrilena e
dicendole di non agitarsi così tanto che le fa male alla salute
oppure chiedendole dove sia la zip sotto la pancia per rimuovere le
pile scariche e inserire quelle nuove.
In effetti, ieri e laltro ieri Patata sembrava un morbido e
adorabile tappetone per scendere dal letto più che un cane e a un
certo punto, come si vede in una delle foto, non ha più avuto voglia
di camminare e si è tuffata di testa nellerba alta rimanendo
immobile come una stola di pelliccia! E' davvero un fumetto!
Ma è un amore di tenerezza e sinmpatia e siamo sicuri che quando
prenderà confidenza si muoverà di più e comunicherà di più. Del
resto con la figlia di Nicoletta va già al guinzaglio senza
problemi e
le ha già dato un bacino!
Grazie a Irene, la sua mamma morale, allEnpa tutta, a Carla
Rocchi, la sua instancabile Presidente, al comune di Castrovillari,
grazie a Giuseppe, il mitico staffettista, a Valeria, Enrico e
soprattutto grazie alla splendida NICOLETTA E A TUTTA LA SUA
FAMIGLIA! Che bello sapere che ci sono ancora persone così!
Giorgia