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Annibale Carracci (Bologna 1560 - Roma 1609) - Madonna della Pera
ANNIBALE CARRACCI (Bologna 1560 - Roma 1609)
"MADONNA DELLA PERA"
Olio su tavola, cm. 41x34
Collezione privata
"Una Madonna col puttino in braccio quale ha nelle mani un pero, et una testa di san Gioseffo, pittura de Carrazzi."
è citata nel 1663 a Bologna nella Collezione Ariosti, (Cap 4 - Pag 71) al n 23 dell'Inventario di tutti gli beni ritrovati nell' heredità dell'Ill. Sign. C. Corradino Ariosti nella sala delli appartam.ti di sopra a mano sinistra che guarda nella strada maestra di S. Giorgio del palazzo di Bologna, redatto dal notaio Mandini Carlo Antonio.
Il Bellori nello stesso scritto del 1672 la ricordò, elogiandola e rilevandoci ascendenze correggesche, come un lavoro giovanile del Carracci: "Non si può dire abbastanza quanto Annibale s'internasse, e si facesse proprie le migliori parti del Correggio cosi nella disposizione e ne' moti delle figure, come nel dintornarle, e colorirle con la dolce idea di quel gran maestro".
In questa Sacra Famiglia con Angeli ambientata in un paesaggio notturno, dettagliatamente descritta in un antico inventario della collezione della nobile famiglia bolognese degli Ariosti, cromaticamente molto prossima alla "Crocifissione e Santi" del 1583 conservata nella chiesa di Santa Maria della Carità a Bologna e probabilmente eseguita durante il viaggio a Parma tra il 1584 ed il 1585, un giovane Annibale Carracci folgorato dai modi del Correggio, ripropone nellla costruzione dell'impianto centrale formato dalla Vergine col Bambino, le stesse soluzioni formali viste nell'affresco della "Madonna della Scala", mentre l'espressione voluta per la Madonna, è la stessa del viso della "Madonna della Cesta".
Anche lo sguardo severo del San Giuseppe in secondo piano, riporta alle sacre famiglie dell'Allegri oggi conservate ad Hampton Court e nel Musée des Beaux-Arts di Orléans, mentre l'esecuzione a macchia di colore, in dissolvenza, di getto, abbozzata e non finita di tutto il resto della figura, è già felice sintesi delle invenzioni cromatiche del Correggio eseguite per il San Giuseppe ne "L''Adorazione dei Pastori", meglio conosciuta come "La Notte" e allora visibile nella chiesa di San Prospero a Reggio Emilia, con le fresche intuizioni di Annibale eseguite per Palazzo Fava a Bologna.
Sono invece fisionomie tipiche di Annibale Carracci i due Angeli che osservano la scena sulla sinistra di chi osserva, che ritroveremo ancora in altre opere, come modelli per la "Samaritana al Pozzo" conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano, o per il San Giovanni della "Madonna in Gloria con Bambino e Santi" conservato alla Pinacoteca di Bologna.
Mentre lontano, baluginano luci dai riflessi argentei che contornano scarni paesaggi tra scure montagne e il buio della notte.
Annibale Carracci, (Bologna 1560 - Roma 1609)
"Virgin of the Pear"
Oil on panel
Private Collection
This picture executed during the visit of Annibale Carracci in Parma between years 1584 and 1585, was once in the collection of Ariosti family, in Bologna.
The scene of elegant and great sweetness is directly derived from Correggio.
The dark background of the night landscape, emphasizes the softness of the light coming in from one side, of this Holy Family with Angels.
One of the most innovative aspects of this piece is its sketch-like quality, still derived from the Palazzo Fava frescoes.
Annibale Carracci painted the simple scene with loose brushwork that seems to capture an authentic spontaneous moment.
Annibale Carracci (1560–1609) was the most admired painter of his time and the vital force in the creation of Baroque style. Together with his cousin Ludovico (1555–1619) and his older brother Agostino (1557–1602)—each an outstanding artist—Annibale set out to transform Italian painting. The Carracci rejected the artificiality of Mannerist painting, championing a return to nature coupled with the study of the great northern Italian painters of the Renaissance, especially Correggio, Titian, and Veronese.
During the 1580s, the Carracci were painting the most radical and innovative pictures in Europe. Annibale not only drew from nature, he created a new, broken brushwork to capture movement and the effects of light on form.
Annibal Carrache (Bologna 1560 - Roma 1609)
"Vierge à la Poire"
Huile sur panneau de bois
Collection Paticuliere
Né en 1560 à Bologne où son père était tailleur, Annibale Carracci (en français Annibal Carrache) a d’abord appris le métier paternel. C’est son cousin, le peintre Lodovico Carracci (1555-1619), qui remarqua ses dons pour la peinture, la lui enseigna et lui permit ensuite d’étudier les grands maîtres italiens de l’époque : Le Corrège (1489-1534) à Parme, Le Tintoret (1518-1594) et Véronèse (1528-1588) à Venise. De retour à Bologne, Carrache va devenir l’un des grands peintres représentatifs de l’art religieux voulu par le concile de Trente (1545-1563).
Avec son frère Agostino et son cousin Lodovico, Annibal Carrache fonde à Bologne en 1585 l’Académie des Incamminati (Accademia degli Incamminati). En réaction au maniérisme du 16e siècle, l’Académie propose un style nouveau qui puise son inspiration dans l’art de l’Antiquité et les maîtres de la Haute Renaissance italienne. L’Académie des Carrache est à la fois une école, dans laquelle les étudiants apprennent le dessin et copient les grands maîtres, et une institution culturelle visant à diffuser une conception stylistique nouvelle.
A Bologne Annibal Carrache peint des portraits, des paysages ou des scènes de genre. Il est remarqué par le cardinal Odoardo Farnèse (1573-1626) pour les décors des palais Fava et Magnani réalisés avec son frère Agostino (1557-1602) et son cousin Lodovico. En 1595, le cardinal l’appelle à Rome pour décorer son palais. Pendant huit ans, il travaillera dans le palais Farnèse, décorant seul la voûte de la grande galerie (20 m de long sur 5 m de large). Nicolas Poussin (1594-1665) déclarera qu’il s’agit d’une des merveilles de l’art. Les parois ont été réalisées en famille et avec l’aide des élèves d’Annibal Carrache. Mais cette œuvre colossale est mal accueillie par le cardinal Farnèse qui ne donne que 500 écus à Carrache pour prix de son travail. L’artiste est profondément meurtri par tant d’injustice et il ne parviendra pas à sortir d’une grave mélancolie (que nous appellerions sans doute dépression aujourd’hui).
Annibal Carrache meurt à Rome en 1609 et, selon son vœu, il est inhumé auprès de Raphaël (1483-1520).
Les Carrache ont joué un rôle de premier plan car leur académie est à la racine du dépassement du maniérisme et de l’implantation du classicisme du 17e siècle, en particulier en France.
Annibale Carracci (Bologna 1560 - Roma 1609) - Madonna della Pera
ANNIBALE CARRACCI (Bologna 1560 - Roma 1609)
"MADONNA DELLA PERA"
Olio su tavola, cm. 41x34
Collezione privata
"Una Madonna col puttino in braccio quale ha nelle mani un pero, et una testa di san Gioseffo, pittura de Carrazzi."
è citata nel 1663 a Bologna nella Collezione Ariosti, (Cap 4 - Pag 71) al n 23 dell'Inventario di tutti gli beni ritrovati nell' heredità dell'Ill. Sign. C. Corradino Ariosti nella sala delli appartam.ti di sopra a mano sinistra che guarda nella strada maestra di S. Giorgio del palazzo di Bologna, redatto dal notaio Mandini Carlo Antonio.
Il Bellori nello stesso scritto del 1672 la ricordò, elogiandola e rilevandoci ascendenze correggesche, come un lavoro giovanile del Carracci: "Non si può dire abbastanza quanto Annibale s'internasse, e si facesse proprie le migliori parti del Correggio cosi nella disposizione e ne' moti delle figure, come nel dintornarle, e colorirle con la dolce idea di quel gran maestro".
In questa Sacra Famiglia con Angeli ambientata in un paesaggio notturno, dettagliatamente descritta in un antico inventario della collezione della nobile famiglia bolognese degli Ariosti, cromaticamente molto prossima alla "Crocifissione e Santi" del 1583 conservata nella chiesa di Santa Maria della Carità a Bologna e probabilmente eseguita durante il viaggio a Parma tra il 1584 ed il 1585, un giovane Annibale Carracci folgorato dai modi del Correggio, ripropone nellla costruzione dell'impianto centrale formato dalla Vergine col Bambino, le stesse soluzioni formali viste nell'affresco della "Madonna della Scala", mentre l'espressione voluta per la Madonna, è la stessa del viso della "Madonna della Cesta".
Anche lo sguardo severo del San Giuseppe in secondo piano, riporta alle sacre famiglie dell'Allegri oggi conservate ad Hampton Court e nel Musée des Beaux-Arts di Orléans, mentre l'esecuzione a macchia di colore, in dissolvenza, di getto, abbozzata e non finita di tutto il resto della figura, è già felice sintesi delle invenzioni cromatiche del Correggio eseguite per il San Giuseppe ne "L''Adorazione dei Pastori", meglio conosciuta come "La Notte" e allora visibile nella chiesa di San Prospero a Reggio Emilia, con le fresche intuizioni di Annibale eseguite per Palazzo Fava a Bologna.
Sono invece fisionomie tipiche di Annibale Carracci i due Angeli che osservano la scena sulla sinistra di chi osserva, che ritroveremo ancora in altre opere, come modelli per la "Samaritana al Pozzo" conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano, o per il San Giovanni della "Madonna in Gloria con Bambino e Santi" conservato alla Pinacoteca di Bologna.
Mentre lontano, baluginano luci dai riflessi argentei che contornano scarni paesaggi tra scure montagne e il buio della notte.
Annibale Carracci, (Bologna 1560 - Roma 1609)
"Virgin of the Pear"
Oil on panel
Private Collection
This picture executed during the visit of Annibale Carracci in Parma between years 1584 and 1585, was once in the collection of Ariosti family, in Bologna.
The scene of elegant and great sweetness is directly derived from Correggio.
The dark background of the night landscape, emphasizes the softness of the light coming in from one side, of this Holy Family with Angels.
One of the most innovative aspects of this piece is its sketch-like quality, still derived from the Palazzo Fava frescoes.
Annibale Carracci painted the simple scene with loose brushwork that seems to capture an authentic spontaneous moment.
Annibale Carracci (1560–1609) was the most admired painter of his time and the vital force in the creation of Baroque style. Together with his cousin Ludovico (1555–1619) and his older brother Agostino (1557–1602)—each an outstanding artist—Annibale set out to transform Italian painting. The Carracci rejected the artificiality of Mannerist painting, championing a return to nature coupled with the study of the great northern Italian painters of the Renaissance, especially Correggio, Titian, and Veronese.
During the 1580s, the Carracci were painting the most radical and innovative pictures in Europe. Annibale not only drew from nature, he created a new, broken brushwork to capture movement and the effects of light on form.
Annibal Carrache (Bologna 1560 - Roma 1609)
"Vierge à la Poire"
Huile sur panneau de bois
Collection Paticuliere
Né en 1560 à Bologne où son père était tailleur, Annibale Carracci (en français Annibal Carrache) a d’abord appris le métier paternel. C’est son cousin, le peintre Lodovico Carracci (1555-1619), qui remarqua ses dons pour la peinture, la lui enseigna et lui permit ensuite d’étudier les grands maîtres italiens de l’époque : Le Corrège (1489-1534) à Parme, Le Tintoret (1518-1594) et Véronèse (1528-1588) à Venise. De retour à Bologne, Carrache va devenir l’un des grands peintres représentatifs de l’art religieux voulu par le concile de Trente (1545-1563).
Avec son frère Agostino et son cousin Lodovico, Annibal Carrache fonde à Bologne en 1585 l’Académie des Incamminati (Accademia degli Incamminati). En réaction au maniérisme du 16e siècle, l’Académie propose un style nouveau qui puise son inspiration dans l’art de l’Antiquité et les maîtres de la Haute Renaissance italienne. L’Académie des Carrache est à la fois une école, dans laquelle les étudiants apprennent le dessin et copient les grands maîtres, et une institution culturelle visant à diffuser une conception stylistique nouvelle.
A Bologne Annibal Carrache peint des portraits, des paysages ou des scènes de genre. Il est remarqué par le cardinal Odoardo Farnèse (1573-1626) pour les décors des palais Fava et Magnani réalisés avec son frère Agostino (1557-1602) et son cousin Lodovico. En 1595, le cardinal l’appelle à Rome pour décorer son palais. Pendant huit ans, il travaillera dans le palais Farnèse, décorant seul la voûte de la grande galerie (20 m de long sur 5 m de large). Nicolas Poussin (1594-1665) déclarera qu’il s’agit d’une des merveilles de l’art. Les parois ont été réalisées en famille et avec l’aide des élèves d’Annibal Carrache. Mais cette œuvre colossale est mal accueillie par le cardinal Farnèse qui ne donne que 500 écus à Carrache pour prix de son travail. L’artiste est profondément meurtri par tant d’injustice et il ne parviendra pas à sortir d’une grave mélancolie (que nous appellerions sans doute dépression aujourd’hui).
Annibal Carrache meurt à Rome en 1609 et, selon son vœu, il est inhumé auprès de Raphaël (1483-1520).
Les Carrache ont joué un rôle de premier plan car leur académie est à la racine du dépassement du maniérisme et de l’implantation du classicisme du 17e siècle, en particulier en France.