Francesco Guardi (1712-1793) - capriccio architettonico con rovine romane (1780-86) - olio su tela 59 x 69 cm - Museo Poldi Pezzoli Milano
Francesco Guardi (1712-1793) - architectural capriccio with Roman ruins (1780-86) - oil on canvas 59 x 69 cm - Museo Poldi Pezzoli Milan
Conosciuto soprattutto per le sue vedute di Venezia, reali e immaginarie (alcune delle quali basate su opere di altri artisti), Francesco Guardi, nella sua lunga carriera dipinse più di mille opere tra scene di genere, avvenimenti della Venezia del proprio tempo, fiori, ritratti e capricci, genere di cui fu uno dei maggiori e più sensibili interpreti. Molto richiesto nel XVIII secolo, il “capriccio” è un’invenzione paesistica in cui architetture classiche, spesso in rovina, talvolta esistenti ma anche di fantasia, vengono accostate liberamente.Nel nostro dipinto, sulla costa digradante e aperta sul mare, dominano i resti imponenti di un grande arco romano in rovina, affiancato da colonne dal capitello corinzio, mentre una folta e incolta vegetazione ha ricoperto quasi l’intera sommità dell’architettura. La scena è animata da diversi uomini a terra o sulle imbarcazioni che, come piccole “macchiette” si muovono a gruppi o singolarmente.
Known especially for his views of Venice, real and imaginary (some of which based on works by other artists), Francesco Guardi, in his long career he painted more than a thousand works between genre scenes, events of Venice of his time, flowers, portraits and whims, a genre of which he was one of the greatest and most sensitive interpreters. In great demand in the eighteenth century, the “capriccio” is a landscape invention in which classical, often in ruins, sometimes existing but also imaginative architectures are freely combined. In our painting, on the sloping coast open on the sea, the remains dominate imposing of a large ruined Roman arch, flanked by columns with a Corinthian capital, while thick and uncultivated vegetation has covered almost the entire top of the architecture. The scene is animated by several men on land or on boats that, like small "specks" move in groups or individually.
Francesco Guardi (1712-1793) - capriccio architettonico con rovine romane (1780-86) - olio su tela 59 x 69 cm - Museo Poldi Pezzoli Milano
Francesco Guardi (1712-1793) - architectural capriccio with Roman ruins (1780-86) - oil on canvas 59 x 69 cm - Museo Poldi Pezzoli Milan
Conosciuto soprattutto per le sue vedute di Venezia, reali e immaginarie (alcune delle quali basate su opere di altri artisti), Francesco Guardi, nella sua lunga carriera dipinse più di mille opere tra scene di genere, avvenimenti della Venezia del proprio tempo, fiori, ritratti e capricci, genere di cui fu uno dei maggiori e più sensibili interpreti. Molto richiesto nel XVIII secolo, il “capriccio” è un’invenzione paesistica in cui architetture classiche, spesso in rovina, talvolta esistenti ma anche di fantasia, vengono accostate liberamente.Nel nostro dipinto, sulla costa digradante e aperta sul mare, dominano i resti imponenti di un grande arco romano in rovina, affiancato da colonne dal capitello corinzio, mentre una folta e incolta vegetazione ha ricoperto quasi l’intera sommità dell’architettura. La scena è animata da diversi uomini a terra o sulle imbarcazioni che, come piccole “macchiette” si muovono a gruppi o singolarmente.
Known especially for his views of Venice, real and imaginary (some of which based on works by other artists), Francesco Guardi, in his long career he painted more than a thousand works between genre scenes, events of Venice of his time, flowers, portraits and whims, a genre of which he was one of the greatest and most sensitive interpreters. In great demand in the eighteenth century, the “capriccio” is a landscape invention in which classical, often in ruins, sometimes existing but also imaginative architectures are freely combined. In our painting, on the sloping coast open on the sea, the remains dominate imposing of a large ruined Roman arch, flanked by columns with a Corinthian capital, while thick and uncultivated vegetation has covered almost the entire top of the architecture. The scene is animated by several men on land or on boats that, like small "specks" move in groups or individually.