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Antoon van Dyck (Anversa, 1599 – Londra, 1641) Giove e Antiope (1617-18) - mostra Van Dyck Pittore di Corte - Torino, MuseiI Reali -Sale Palatine della Galleria Sabauda

Antoon van Dyck (Antwerp, 1599 - London, 1641) Jupiter and Antiope (1617-18) - exhibition Van Dyck Court Painter - Turin, Royal Museums - Palatine Hall of the Sabauda Gallery

 

Fu uno dei più grandi artisti del Seicento europeo, il miglior allievo di Rubens e rivoluzionò l’arte del ritratto del XVII secolo.

Personaggio di fama internazionale, gentiluomo dai modi raffinati, artista geniale e amabile conversatore, Van Dyck fu pittore ufficiale delle più grandi corti d’Europa, dagli aristocratici genovesi ai Savoia, dall’Arciduchessa Isabella alle corti di Giacomo I e di Carlo I d’Inghilterra, che lo definiva “gloria del mondo”: così Carlo I amava definire il maestro fiammingo, per accrescere il lustro e il prestigio della corte.

 

In Italia, Van Dyck soggiornò per sei anni, dal 1621 al 1627, visitando numerose città e potè approfondire lo studio dell’arte italiana e in particolare quella veneta, avviò i contatti con l’aristocrazia genovese, i sovrani torinesi e i duchi di Firenze, committenti che lo condussero a specializzarsi nella ritrattistica .Formandosi sui modelli di Tiziano e rispondendo alle esigenze celebrative della committenza, Van Dyck elaborò un genere del tutto personale, caratterizzato da una grande perfezione formale. Opere come la Marchesa Elena Grimaldi Cattaneo, il Cardinale Guido Bentivoglio, Emanuele Filiberto Principe di Savoia, l’Arciduchessa Isabella Clara Eugenia in abito monastico, Il Principe Tomaso di Savoia Carignano, Carlo I e la Regina Enrichetta Maria sono esempi sublimi dei suoi ritratti che, per la naturalezza e spontaneità dei gesti, per la cura estrema nella resa dei materiali preziosi come sete e merletti, per le pennellate impalpabili che creano atmosfere vibranti e seducenti, esercitano ancora oggi un fascino irresistibile.

 

Van Dyck, the great Flemish paintery, was Rubens’ star pupil and one of the greatest exponents of 17th-century European art, revolutionizing the portraiture of the period.

He was also an internationally famous personality, refined gentleman, charming conversationalist, brilliant artist and official painter to the most important European courts.

 

Van Dyck spent six years in Italy, from 1621 to 1627, visiting various cities and studying Italian art and especially that of the Veneto. Here he established contacts with the Genoese aristocracy, the royals in Turin and the dukes of Florence, who commissioned works and led him to specialize in portraiture. By basing himself on Titian’s models and fulfilling the celebratory needs of his clients, Van Dyck developed a completely personal genre, characterized by great formal perfection. Works like Marchesa Elena Grimaldi Cattaneo; Cardinal Guido Bentivoglio; Emanuele Filiberto, Prince of Savoy; Archduchess Isabella Dressed as a Nun; Tomaso Francesco of Savoy, Prince of Carignano, and Charles I and Queen Henrietta Maria are supreme examples of his portraiture which, due to their naturalness and spontaneous gestures, the meticulously rendered precious silks and lace, and the imperceptible brushwork that creates vibrant and seductive atmospheres, still exert an irresistible fascination today.

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Uploaded on June 13, 2020
Taken on March 15, 2019