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Le mie estati di bambina....

E poi... All’improvviso eccolo. Il mare...La distesa di ombrelloni ancora chiusi, qualche anziano con i pantaloni arrotolati a camminare sulla spiaggia, i bagnini che “pettinavano la sabbia”. Fermare l’auto e cercare il primo chiosco aperto sulla spiaggia per godersi finalmente la colazione da Vacanza: cappuccino e brioche calda. Un lusso a casa, invece qui, per i prossimi sette giorni, sarà sempre così: cioccolata calda, fette biscottate con burro e marmellata, caffelatte a volontà, controllando l’abbronzatura che avanza!

L’arrivo alla Pensione è una festa: i nostri amici conoscono tutti, le presentazioni e poi la camera, da sempre punto dolente delle ferie estive: quattro metri quadrati con un letto matrimoniale e due singoli a castello, una scrivania con specchio, un armadio contenente un cuscino e due coperte di lana (meglio non chiedersi se vengono lavate a ogni cambio di avventori o se abitano lì da sempre). E immancabile: il mitico bagno delle stanze d’albergo: un buco con i sanitari addossati uno all’altro e un soffione della doccia appeso sopra le piastrelle, tra il water e il bidet; l’acqua finirà ovunque ma ci penserà il pavimento a imbuto a farla incanalare, senza creare allagamenti importanti... Ma cosa importa della camera, ci si deve solo dormire, siamo qui per il mare, la spiaggia, l’abbronzatura e la passeggiata serale tra i negozietti della città!

E così lasciamo la mamma a disfare le valigie e scegliere il menù per la cena, e con il costumino nuovo, con il pezzo di sopra, via in spiaggia: saluti e convenevoli al bagnino che sarà il nostro custode, la nostra balia, il nostro animatore (bocce e briscola ogni pomeriggio). Chi si ricorda il primo rito da compiere appena giunti in spiaggia?

Prima ancora di togliere il copricostume si doveva imparare a memoria il numero del Bagno e poi dell’ombrellone: “Bagno 58 VASCO, ombrellone 22 colore bianco e blu a righe!” Per non finire chiamati dagli altoparlanti che in continuazione ricercano i bimbi che si sono allontanati e persi tra gli ombrelloni infiniti e tutti uguali.

Si proseguiva con il supplizio di spalmare la crema protezione 50 contro le scottature, e via… liberi, di giocare con le formine, bagnare i piedi sulla riva e prendere il ghiacciolo al barettino, fino all’ora del bagno in mare, dopo aver contato i minuti trascorsi dalla colazione!

Anche il pranzo e la cena sono tra le attrazioni principale della vacanza anni ‘60. Se ne sente discutere già di prima mattina dalle signore sotto gli ombrelloni, mentre i mariti sfogliano la “Gazzetta”: “Oggi si mangiano le lasagne o la pasta al pomodoro: di secondo, coda di rospo in umido o la fettina impanata... stasera passatelli e affettati”. Siamo venuti qui in vacanza anche per questo: essere serviti a tavola senza alzare un dito se non per andare a prendere l’insalata al buffet, ingrassare, e andare a cercare il lassativo in farmacia perchè intasati!

Il secondo giorno è tutta routine oramai, e qui comincia il riposo vero, le dormite sotto l’ombrellone, Novella 2000 per consolarsi della cellulite “vip”e il giornale rosa per i papà, e poi colazione, spiaggia, pranzo, riposino… spiaggia, doccia, cena, passeggiata sul lungomare o negozietti, nanna… colazione, spiaggia, pranzo, riposino, spiaggia, doccia... Scottatura! Immancabile, magari con qualche linea di febbre. Si prende allora l’occasione di non poter stare al sole e si va a visitare il centro o San Marino. E qui si parte con la fiera del kitsch: ricordini per chi è rimasto a casa, palle di vetro con la neve o profumi sottocosto, posaceneri con il nome della città e le foto ricordo...

Peccato che quando saremo poi tornati a casa ci chiederemo come si è potuto comperare un oggetto così brutto.

Ed è già ora di ritornare in città; ancora un’ultima scappata alla spiaggia, in mattinata, per salutare il bagnino e gli amici degli ombrelloni accanto: le solite raccomandazioni: ”Scriviamoci”, “Venite a trovarci per Natale”, “Fammi sapere quando avrai il nipotino”, ecc, ecc. Due baci sulle guance a tutti e... arrivederci all’anno prossimo! La scena si ripeterà dopo pranzo in albergo, ma in più ci sarà da staccare l’assegno, con tristezza, alla titolare, ormai amica (sino al prossimo cliente in arrivo)

Buon Viaggio!

In paese arriveremo in tarda serata e l’indomani tutti invidieranno la bella abbronzatura dorata che faremo risaltare, spietati, con abiti corti e chiari!

È il nostro momento di gloria!

CHE TENEREZZA RIPENSARLE ORA, IN CERCA DI OMBRA E UN Pò DI SOLLIEVO SOTTO L'OMBRELLONE DI CASA!!!

FB

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Uploaded on August 6, 2013
Taken on September 20, 2012