Argia@ e il suo album di fotografie
Un professionista al mio servizio... (bravo anche con il mio semplice cellulare)
Spegniamo la luce?
Il mio compagno, quando mi lamento dei miei due chili di troppo, dice, stuzzicandomi:
“Spegniamo la luce allora… così non si vede nulla!”
Spegni la luce??? E poi commenti ad alta voce il seno della Bellucci?
Quanto è importante per la società la nostra confezione esterna? In che misura l’immagine è indispensabile per essere protagonista nel mondo?
Facciamoci caso: per strada, in fila alla cassa del supermercato, ad un matrimonio, in pubblico insomma, ancora prima di incrociare lo sguardo con uno sconosciuto, tramite l’abbigliamento, il modo di porsi, ci siamo già annunciate: sesso, ceto sociale, età, gusti privati e probabilmente anche l’umore della giornata. Tutto questo dal modo in cui ci vestiamo, muoviamo, abbiniamo, sfoggiamo accessori, gioielli o acconciatura.
Naturalmente può essere anche esattamente l’opposto, e cioè indossando abiti sporchi o stracciati, non lavandosi per giorni, presentandosi sciatte e disordinate.
Ma in entrambe le situazioni la “confezione” ci ha presentate al mondo.
In realtà, siamo davvero quella donna che il pubblico vede?
Oppure ci siamo vestite, truccate, agghindate, perché questo ci si attende da una signora alla moda? O peggio: non abbiamo fatto tutto ciò per sfidare il mondo e passare inosservate. O ribelli.
Siamo soddisfatte di noi o in imbarazzo per scollature troppo generose? Continuiamo ad allungare la gonna sulle gambe perché troppo corta ed abbiamo male ai piedi per tacchi che fanno dondolare invece che camminare con passo sicuro?
Certo, il pubblico ha identificato delle donne moderne, sicure di sé e del proprio corpo (perché si dovrebbe
osare una minigonna altrimenti), benestanti perché corredate di accessori firmati!
Ma davvero rappresentano le anime i cuori, i gusti di chi li indossa?
L’immagine pubblica è la nostra personalità reale? Siamo finte per il mondo, perché questo così ci vuole?
Ecco invece quello che sarebbe bellissimo che la gente vedesse in tutte noi: donne che hanno lavorato ed imparato ad essere se stesse, a piacersi: oggi con i tacchi a spillo, domani con naturale semplicità di un paio di ballerine.
Perché finalmente hanno compreso che si è belle e serene quando lo si “dentro”; che la vera nostra bellezza, sono gli occhi che brillano davanti ad un figlio, accarezzando un cane o passeggiando in riva al lago, in tuta (rigorosamente firmata) con le mani intrecciate a chi amiamo!
FB
Un professionista al mio servizio... (bravo anche con il mio semplice cellulare)
Spegniamo la luce?
Il mio compagno, quando mi lamento dei miei due chili di troppo, dice, stuzzicandomi:
“Spegniamo la luce allora… così non si vede nulla!”
Spegni la luce??? E poi commenti ad alta voce il seno della Bellucci?
Quanto è importante per la società la nostra confezione esterna? In che misura l’immagine è indispensabile per essere protagonista nel mondo?
Facciamoci caso: per strada, in fila alla cassa del supermercato, ad un matrimonio, in pubblico insomma, ancora prima di incrociare lo sguardo con uno sconosciuto, tramite l’abbigliamento, il modo di porsi, ci siamo già annunciate: sesso, ceto sociale, età, gusti privati e probabilmente anche l’umore della giornata. Tutto questo dal modo in cui ci vestiamo, muoviamo, abbiniamo, sfoggiamo accessori, gioielli o acconciatura.
Naturalmente può essere anche esattamente l’opposto, e cioè indossando abiti sporchi o stracciati, non lavandosi per giorni, presentandosi sciatte e disordinate.
Ma in entrambe le situazioni la “confezione” ci ha presentate al mondo.
In realtà, siamo davvero quella donna che il pubblico vede?
Oppure ci siamo vestite, truccate, agghindate, perché questo ci si attende da una signora alla moda? O peggio: non abbiamo fatto tutto ciò per sfidare il mondo e passare inosservate. O ribelli.
Siamo soddisfatte di noi o in imbarazzo per scollature troppo generose? Continuiamo ad allungare la gonna sulle gambe perché troppo corta ed abbiamo male ai piedi per tacchi che fanno dondolare invece che camminare con passo sicuro?
Certo, il pubblico ha identificato delle donne moderne, sicure di sé e del proprio corpo (perché si dovrebbe
osare una minigonna altrimenti), benestanti perché corredate di accessori firmati!
Ma davvero rappresentano le anime i cuori, i gusti di chi li indossa?
L’immagine pubblica è la nostra personalità reale? Siamo finte per il mondo, perché questo così ci vuole?
Ecco invece quello che sarebbe bellissimo che la gente vedesse in tutte noi: donne che hanno lavorato ed imparato ad essere se stesse, a piacersi: oggi con i tacchi a spillo, domani con naturale semplicità di un paio di ballerine.
Perché finalmente hanno compreso che si è belle e serene quando lo si “dentro”; che la vera nostra bellezza, sono gli occhi che brillano davanti ad un figlio, accarezzando un cane o passeggiando in riva al lago, in tuta (rigorosamente firmata) con le mani intrecciate a chi amiamo!
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