andbog
Old quote from a dictator
Perosa Canavese (To), Piemonte, Italia
"Disciplina, concordia e lavoro per la ricostruzione della patria. Mussolini"
"Discipline, harmony and work for the reconstruction of the country. Mussolini"
I never had a particular simpaty for dictators and the fascist regime, but i found fascinating historical remains and the wall propaganda, and the way some slogans still stand after 70-80 years.
The greatest propaganda tool for the fascist regime was to propose bombastic slogans and easy to remember.
Since there was no television, it used written walls, transforming the walls of homes across Italy in a evidence of glorification of fascist rhetoric.
A reason for their widespread use was also due to the cash contribution, proportionate to the size of the letters and the length of the sentence, that some local Podestà gave to those who allowed their homes for the inscription of a Mussolini's motto.
en.wikipedia.org/wiki/Propaganda_of_Fascist_Italy
****************************************************************************
Non ho mai avuto una particolare simpatia per i dittatori in genere e il regime fascista in particolare, ma trovo affascinanti le testimonianze storiche e i segni della propaganda, e il fatto che alcuni slogan resistano ancora sui muri dopo 70-80 anni.
Il maggiore strumento propagandistico del regime fascista fu quello di proporre slogan ad effetto e facilmente memorizzabili.
Non esistendo la televisione, si ricorse alle scritte murarie trasformando i muri delle case di tutta Italia in testimonianze grafiche di esaltazione della retorica fascista.
La ragione della loro ampia diffusione era dovuta anche al contributo in denaro, quantificabile a seconda della grandezza delle lettere ed alla lunghezza della frase, che alcuni Podestà locali concedevano a chi accettava sulla propria casa l’iscrizione di un motto mussoliniano.
Furono il segretario del partito fascista, Achille Starace e l’ideologo del regime Giuseppe Bottai ad ordinare, nei primi anni trenta del novecento di “far indossare anche ai muri la camicia nera”.
Old quote from a dictator
Perosa Canavese (To), Piemonte, Italia
"Disciplina, concordia e lavoro per la ricostruzione della patria. Mussolini"
"Discipline, harmony and work for the reconstruction of the country. Mussolini"
I never had a particular simpaty for dictators and the fascist regime, but i found fascinating historical remains and the wall propaganda, and the way some slogans still stand after 70-80 years.
The greatest propaganda tool for the fascist regime was to propose bombastic slogans and easy to remember.
Since there was no television, it used written walls, transforming the walls of homes across Italy in a evidence of glorification of fascist rhetoric.
A reason for their widespread use was also due to the cash contribution, proportionate to the size of the letters and the length of the sentence, that some local Podestà gave to those who allowed their homes for the inscription of a Mussolini's motto.
en.wikipedia.org/wiki/Propaganda_of_Fascist_Italy
****************************************************************************
Non ho mai avuto una particolare simpatia per i dittatori in genere e il regime fascista in particolare, ma trovo affascinanti le testimonianze storiche e i segni della propaganda, e il fatto che alcuni slogan resistano ancora sui muri dopo 70-80 anni.
Il maggiore strumento propagandistico del regime fascista fu quello di proporre slogan ad effetto e facilmente memorizzabili.
Non esistendo la televisione, si ricorse alle scritte murarie trasformando i muri delle case di tutta Italia in testimonianze grafiche di esaltazione della retorica fascista.
La ragione della loro ampia diffusione era dovuta anche al contributo in denaro, quantificabile a seconda della grandezza delle lettere ed alla lunghezza della frase, che alcuni Podestà locali concedevano a chi accettava sulla propria casa l’iscrizione di un motto mussoliniano.
Furono il segretario del partito fascista, Achille Starace e l’ideologo del regime Giuseppe Bottai ad ordinare, nei primi anni trenta del novecento di “far indossare anche ai muri la camicia nera”.