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say cheese and die

 

La guerra che uccide ancora.

In Kosovo si moltiplicano le vittime dei tumori. Sotto accusa l'uranio impoverito dei proiettili utilizzati dalla NATO per fermare Milosevic, quasi 20 anni fa.

 

”Quando muore un paziente devo scaricare la frustrazione. Ma soprattutto mi serve, quando non sono libero di fare indagini per capire perché quel paziente è morto.”

Si è portato un sacco da pugile nel suo ufficio del ospedale di Mitrovica, il dottor Srbljak, ogni giorno affronta la giornata in questo modo. Combatte contro il male del Kosovo, uranio impoverito, che continua a uccidere quasi venti anni dopo la fine della guerra.

“Dal 1999 c'è stato un aumento verticale dei casi di tumore che sono cresciuti di 10 volte, sopratutto quelli ai polmoni, e ogni anno salgono ancora del 30%.”

“Come fatte avere la certezza della correlazione tra la malattia e bombardamenti?”

“Perché quasi tutti morti per cancro provengono dalle zone bombardate dalla NATO dal aprile al luglio 1999 e tutti erano positivi al iodio 131 rilasciato da quei proiettili. Questo prova che esiste una correlazione diretta tra uranio impoverito e i tumori.”

78 giorni di bombardamenti iniziati il 24 marzo del 99. La NATO, senza il via libera dell'ONU, attacca per convincere il presidente serbo Milosevic a porre fine alla pulizia etnica in Kosovo e la repressione della popolazione di etnia albanese. I proiettili del uranio impoverito sono usati per la forte capacità di perforazione ma lasciano le nano particelle pesanti che si disperdono nel acqua e nel aria, e vengono inalati, mangiati, assorbiti dal terreno.

“Dopo la guerra i miei nonni sono morti per primi, poi il mio zio, poi sono seguiti altri. E ora non passa il giorno senza che qualcuno non scopra di avere il cancro. Oramai sono molto pochi quelli che muoiono di vecchiaia.”

Tamara accende una candela per i suoi nonni. Poco lontano Slobodan sistema le tombe. Lavora al cimitero di Mitrovica quindici anni. Prima era un piccolo cimitero ci dice, ora si estende per chilometri.

“La maggior parte di chi è sepolto qui è morto di cancro. Moltissimi erano giovani, anche i bambini. Ne ho visto tantissimi. Solo nell'ultima settimana ne abbiamo sepolti 13.”

Tra gli ultimi seppelliti c'è anche Nikola che aveva sei anni ed un tumore ai polmoni che i suoi genitori hanno cercato disperatamente di curare portandolo in un ospedale Italiano.

“Sono arrabbiata e terrorizzata allo stesso tempo. So che non posso fare nulla per chi soffre, so anche che dobbiamo fare i controlli per prevenire il tumore. Possiamo sperare di sconfiggerlo solo appena compare.”

“Si, è pericoloso ancora oggi. Lo iodio 131 si degrada dopo decine di anni e qui nessuno ha mai fatto alcuna bonifica. Siamo ancora tutti esposti. Sia i militari che la popolazione.”

“Chi ha bombardato sapeva che effetto avrebbe provocato?!”

“Assolutamente si. Sapevano senza dubbio cosa producono i proiettili all'uranio impoverito. Gli Americani non potevano non conoscere la tecnologia all'epoca. Lo dimostra il fatto che hanno costruito la base militare in una zona non contaminata, mentre nelle zone colpite ci sono le basi Italiane.”

 

www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-459588ec-...

 

 

The war that kills again.

In Kosovo, victims of cancer are multiplying. Accused is the depleted uranium of projectiles used by NATO to stop Milosevic, almost 20 years ago.

 

”When a patient dies I have to download the frustration. But above all, I need it when I am not free to investigate why that patient is dead.”

Dr. Srbljak brought a boxer's bag in his office at the hospital of Mitrovica, every day he faces the day in this way. He fights against the evil of Kosovo, depleted uranium, which continues to kill almost twenty years after the end of the war.

”From 1999 there was a vertical rise of cancers that have grown 10-fold, especially those in the lungs, and every year go up again by 30%.”

”In which way you have the certainty of the correlation between the disease and bombing?”

”Because almost all of them died of cancer, come from the areas bombed by NATO from April to July 1999, and all were positive to the iodine 131 released by those bullets. This proves that there is a direct correlation between depleted uranium and cancers.”

78 days of bombing started on March 24, 1999. NATO, without the UN go-ahead, attacks to convince Serbian President Milosevic to end the ethnic cleansing and the repression of the Albanian population in Kosovo.

The depleted uranium are used for the strong drilling capacity but the heavy nano particles disperse in water and air, are inhaled, eaten, absorbed from the ground.

“Dopo la guerra morirono prima i miei nonni, poi mio zio, poi altri seguirono, and now it doesn't pass the day without someone discovers that got a cancer, there are very few who die of old age nowadays.”

Tamara lights a candle for her grandparents. Not far away Slobodan system the tombs. He works at the Mitrovica cemetery fifteen years. Before it was a small cemetery tells us, now extends for miles.

"Most of those buried here have died of cancer. Many were young, even children. I saw so many. Only last week we buried 13.”

Among the last ones buried, there is Nikola, was six years old and had a lung cancer that her parents desperately tried to cure taking him to an Italian hospital.

”I am angry and terrified at the same time. I know that I can not do anything for those who suffer, I also know that we have to do the checks to prevent the tumor. We can hope to defeat him only as soon as he appears.”

”Yes, it's dangerous even today. Iodine 131 degrades after tens of years and no one has ever done any decontamination here. We are still all exposed. Both, the military and the population.”

”Who bombed knew what effect it would have caused ?!”

"Absolutely yes. They knew without a doubt what the depleted uranium projectiles produce. Americans could not don't knowing the technology at the time. This is demonstrated by the fact that they built the military base in an uncontaminated area, while in the affected areas, there are the Italian bases."

 

♪♫♩

 

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Uploaded on December 3, 2017
Taken on November 24, 2017