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e oggi...tu donna, per cosa stai lottando?

"Con il termine suffragette si indicano le appartenenti al movimento di emancipazione femminile nato per ottenere il diritto di voto per le donne (dalla parola suffragio nel suo significato di voto). Sarebbe stato più corretto usare la definizione suffragista ma nell'uso comune si è affermato suffragetta, che ha finito per indicare, in senso lato, la donna che lotta o si adopera per ottenere il riconoscimento della piena dignità delle donne, coincidendo in parte quindi con il termine femminista.

 

Una prima richiesta formale per riconoscere i diritti delle donne fu presentata all'inizio della rivoluzione francese all'Assemblea Rivoluzionaria nel 1789.

In seguito, anche nel Regno Unito iniziavano a formarsi i primi circoli femminili e a pubblicarsi i libri a sostegno della tesi per i diritti per le donne. Il diritto di voto, limitato esclusivamente alle elezioni locali e non nazionali, fu concesso alle donne per la prima volta nel 1835. Nel 1865 fu proposta l'idea del suffragio femminile in un programma presentato agli elettori del Regno Unito da John Stuart Mill, un filosofo ed economista, uno dei massimi esponenti del liberalismo e dell'utilitarismo.

Il movimento delle suffragette chiese il suffragio femminile nel 1869 e nel 1897 formò la Società Nazionale per il suffragio femminile (National Union of Women's Suffrage). La fondatrice, Millicent Fawcett, cercò di convincere anche gli uomini ad aderire al movimento, perché erano i soli, in quel momento storico, che legalmente potessero concedere il diritto di voto, ma ebbe scarso successo. I progressi sul piano del riconoscimento sociale, in quel primo periodo, furono quindi molto limitati, e tale situazione si protrasse sino a circa il 1903.

Nel 1903 Emmeline Pankhurst fondò l'Unione sociale e politica delle donne (WSPU) con il preciso intento di far ottenere alle donne il diritto di voto politico, oltre quello ai consigli municipali e elezioni di contea, concesso fin allora solo agli uomini.

Seguirono gli anni di lotta, proteste e persecuzioni fino alla fine della 1. guerra mondiale. Nel 1918 il parlamento del Regno Unito approvò la proposta del diritto di voto limitato alle mogli dei capifamiglia con certi requisiti di età (sopra i 30 anni) che furono ammesse al voto politico. Solo più tardi, con la legge del 2 luglio 1928, il suffragio fu esteso a tutte le donne del Regno Unito.

 

La situazione italiana

In Italia il percorso fu in parte rallentato dall'unificazione avvenuta solo nel 1861. Nel 1919 le donne ottennero l'emancipazione giuridica. Storicamente, ai primi nuclei femminili organizzati di inizio Novecento, aderirono inizialmente le donne della borghesia, alle quali si affiancarono successivamente cattoliche e socialiste. Successivamente, l'avvento del fascismo congelò la questione: fu solo il 1º febbraio 1945, quando l'Italia era ancora in guerra, che il Consiglio dei ministri dell'Italia Libera presieduto da Bonomi approvò il decreto legge Alcide De Gasperi-Togliatti, che prevedeva il diritto di voto esteso a tutti gli italiani che avessero 21 anni compiuti. Rimasero escluse, fino al 1947, le prostitute "vaganti", ovvero le donne schedate che lavoravano al di fuori delle "case chiuse".

Le donne votarono, per la prima volta, nelle elezioni amministrative della primavera del 1946 nonché nel successivo referendum del 2 giugno, per l'elezione dell'Assemblea costituente e per il Referendum per la scelta tra monarchia e repubblica. Il principio, stabilito dal decreto legge del 1945 e firmato dal Luogotenente generale del Regno Umberto di Savoia,venne ripreso successivamente dalla Carta costituzionale italiana, entrata in vigore nel 1948 dopo la conclusione della seconda guerra mondiale."

abbreviazione dalla fonte inesauribile di Wikipedia ;0)

it.wikipedia.org/wiki/Suffragette#La_situazione_italiana

 

la lettura consigliata per le donne che odiano le donne e tutte le altre....leggi, tu donna, leggi...leggere è La Libertà

www.nextquotidiano.it/salvini-violenza-donne/

 

"Nessuno deve essere perseguitato per le proprie opinioni, anche fondamentali; la donna ha il diritto di salire sul patibolo; allo stesso modo, deve avere anche quello di salire sulla Tribuna, purché le sue manifestazioni non turbino l'ordine pubblico stabilito dalla Legge." - Olympe de Gouges (1748 – 1793)

 

 

« Dobbiamo liberare metà della razza umana, le donne, cosicché esse possano aiutare a liberarsi l'altra metà. »

Emmeline Pankhurst

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Uploaded on February 20, 2019