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bellezza glaciale \ riflessioni sul lago

La gente di mare,la gente di lago...

E se ogni fiume, ogni lago è il mare che sale al cielo per poi ritornare in un ciclo perpetuo... e se quest'acqua che da la vita fin dal principio ci accomuna, perché poi siamo così diversi?!

Non è il mare, il fiume o il lago, l'akuaduulza o salata per se che ci condiziona ma quello che lo circonda. E al contrario del lago,il mare non è circondato ma è quello che circonda e unisce.

Mentre l'orizzonte immenso, quella fine invisibile, porta la immaginazione e i sogni volare a cuore leggero e gonfio come un pallone aerostatico, e va oltre i confini illusori e inesistenti … la da qualche parte dove l'occhio non arriva ma l'anima percepisce, perché c'è ed esiste di più di noi stessi e lo vuoi raggiungere, almeno provare.

E il lago. L'acqua cristallina, specchio gelido del cielo circondato dalle montagne...dalle catene imponenti...catene appunto.

E cosa fa l'anima circondata dalle catene?

Ovunque alzi gli occhi, la fantasia si ferma sull'altra sponda e la finisce. La si ferma, si inabissa, precipita nelle acque profonde e ghiacciate...ma belle...

Il mondo è tutto qui attorno a noi stessi e oltre i confini è difficile immaginare ed è altrettanto difficile accettare....e che non provi a raggiungerti in nessuno modo, no!

Ti arreni per caso su queste sponde meravigliose con gli occhi colmi di frammenti della bellezza glaciale e il cuore, raggiunto dalle sue schegge, comincia a fischiare attraverso i piccoli fori allargandoli sempre di più, di più e di più.... finché non rimane che un buco, un buco nero che ingoia tutto quello che eri.

Ma poi, in un dialetto rozzo e poco melodico senti gli sentimenti repressi da quel coer in soe la punta del furcòn, cuore sommerso che in modo impacciato e poco avvezzo canta di amore... Il che ti fa pensare che in fondo profondo, probabilmente siamo tutti uguali solo che lo manifestiamo in modi differenti.

Il paesaggio, la natura, oltre il bagaglio culturale e genetico, condiziona il comportamento e il carattere di un popolo o comunque chi lo abita. L'uomo modifica il paesaggio e il paesaggio modifica l'uomo, senza ogni dubbio.

 

 

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Uploaded on April 7, 2015
Taken on November 24, 2013