doc anthony
Cento sassi
...seduto, accovacciato sul muretto che separava la strada ormai dismessa dal mare,
fissavo i sassi che sotto di me si facefano lambire dall'acqua.
I cento colori di cui erano fatti sembravano comporre cento sagome di volti,
cento profili di terre lontane,
cento forme di piedi nudi che camminavano,
cento solitarie storie degli uomini che li avevano composti così mirabilmente,
cento pensieri delle storie passate,
cento e cento altre cose....
Cento presenze affollavano la mia mente,
io con gli occhi sbarrati cercavo forse di trovare cento motivi che mi avevano portato li in quel posto così incantato,
cento lacrime che non riuscivano ad uscire perchè non trovavano le motivazioni,
eppure così prepotentemente presenti.
Quanto era dolce abbandonarmi a quei cento sguardi che mi sembravano uscire a fatica da quei cento sassi.
..........
il rumore dello sbattere dell'acqua improvvisamente mi risvegliò,
portandomi così prepotentemente all'adesso,
ed una mano posandosi, quasi come una carezza sulla mia spalla, mi strappò al sogno
e udii una voce: "...ha bisogno di qualcosa?"
"No grazie!"
Avevo mentito, ma come potevo spiegare di cosa avevo bisogno.
Mi alzai ed andai,
sicuro che cento e cento volte ancora sarei potuto tornare con la mente in quel luogo.
Doc Anthony
Cento sassi
...seduto, accovacciato sul muretto che separava la strada ormai dismessa dal mare,
fissavo i sassi che sotto di me si facefano lambire dall'acqua.
I cento colori di cui erano fatti sembravano comporre cento sagome di volti,
cento profili di terre lontane,
cento forme di piedi nudi che camminavano,
cento solitarie storie degli uomini che li avevano composti così mirabilmente,
cento pensieri delle storie passate,
cento e cento altre cose....
Cento presenze affollavano la mia mente,
io con gli occhi sbarrati cercavo forse di trovare cento motivi che mi avevano portato li in quel posto così incantato,
cento lacrime che non riuscivano ad uscire perchè non trovavano le motivazioni,
eppure così prepotentemente presenti.
Quanto era dolce abbandonarmi a quei cento sguardi che mi sembravano uscire a fatica da quei cento sassi.
..........
il rumore dello sbattere dell'acqua improvvisamente mi risvegliò,
portandomi così prepotentemente all'adesso,
ed una mano posandosi, quasi come una carezza sulla mia spalla, mi strappò al sogno
e udii una voce: "...ha bisogno di qualcosa?"
"No grazie!"
Avevo mentito, ma come potevo spiegare di cosa avevo bisogno.
Mi alzai ed andai,
sicuro che cento e cento volte ancora sarei potuto tornare con la mente in quel luogo.
Doc Anthony