L'AMORE MALATO.
RUGGINE E FIORI IN GABBIA.
Il primo passo, per uscire dalla condizione di dipendente affettivo, è rendersi conto di avere un problema, che si manifesta nel portare avanti una relazione distruttiva ed insana; occorre rendersi conto di essere collusi e partecipi di una danza in cui si riveste il ruolo complementare del manipolatore: la vittima dipendente.
Di seguito alcuni elementi indicativi di una condizione di Dipendente Affettivo :
Tendenza a scegliere partner emotivamente non disponibili, inaffidabili, instabili, freddi e incostanti
Tendenza a far dipendere la propria serenità e la propria felicità dall'altro
Incapacità crescente di “vedere” i propri bisogni profondi e le proprie priorità nella relazione
Incapacità di stabilire i propri “confini” e dire di NO all'altro
Incapacità di capire cosa davvero possiamo accettare e tollerare e cosa ci offende e ferisce
Tendenza a tollerare e giustificare sempre di più comportamenti sgradevoli e offensivi da parte dell’altro
Continuo stato di allerta nel timore di fare o dire qualcosa che potrà offendere o infastidire l’altro
Focalizzazione dell’attenzione su ciò che l’altro vuole, sente, desidera o preferisce
Assoluta difficoltà a mostrarsi ed esprimersi per ciò che si è, nel timore di non essere accettati o di essere feriti
Sensazione di svuotamento e perdita di energie e motivazione.
Lo stato di Vittima Dipendente porta spesso a provare una sensazione di esaurimento e vuoto interiore dopo aver trascorso del tempo con l’altro
Sensazione di avere bisogno di una quantità di tempo crescente da trascorrere con l’altro, anche se la qualità di questo tempo è scadente o addirittura pessima
Sensazione di sfiducia e dubbio sull'affidabilità dell’altro, che deve quindi essere controllato continuamente al fine di garantire che non ci abbandonerà o non si allontanerà dalla relazione
Controlli ossessivi sulla vita sociale dell’altro (Facebook, posta, Whatsapp ecc…), finalizzati di mantenere un’illusione di controllo su di lui/lei
Insorgenza, permanenza o aggravamento progressivo di sintomi di natura psicosomatica che “coprono” il reale problema: insonnia, tensioni muscolari, disturbi gastrointestinali, cefalee, malattie cutanee, ansia e attacchi di panico, abuso di sostanze o farmaci
Incapacità di gioire della propria vita e dei doni che essa ci offre (amicizie, soddisfazioni professionali, momenti di piacevole relax, letture ecc…)
Crescente disistima e rabbia nei confronti dell’altro
Atteggiamento di richiesta continua di tempo, attenzioni e conferme da parte dell’altro.
Scritto da: Dott.ssa Annalisa Barbier
CANON EOS 600D con ob. CANON EF 100mm f/2.8L Macro IS USM
L'AMORE MALATO.
RUGGINE E FIORI IN GABBIA.
Il primo passo, per uscire dalla condizione di dipendente affettivo, è rendersi conto di avere un problema, che si manifesta nel portare avanti una relazione distruttiva ed insana; occorre rendersi conto di essere collusi e partecipi di una danza in cui si riveste il ruolo complementare del manipolatore: la vittima dipendente.
Di seguito alcuni elementi indicativi di una condizione di Dipendente Affettivo :
Tendenza a scegliere partner emotivamente non disponibili, inaffidabili, instabili, freddi e incostanti
Tendenza a far dipendere la propria serenità e la propria felicità dall'altro
Incapacità crescente di “vedere” i propri bisogni profondi e le proprie priorità nella relazione
Incapacità di stabilire i propri “confini” e dire di NO all'altro
Incapacità di capire cosa davvero possiamo accettare e tollerare e cosa ci offende e ferisce
Tendenza a tollerare e giustificare sempre di più comportamenti sgradevoli e offensivi da parte dell’altro
Continuo stato di allerta nel timore di fare o dire qualcosa che potrà offendere o infastidire l’altro
Focalizzazione dell’attenzione su ciò che l’altro vuole, sente, desidera o preferisce
Assoluta difficoltà a mostrarsi ed esprimersi per ciò che si è, nel timore di non essere accettati o di essere feriti
Sensazione di svuotamento e perdita di energie e motivazione.
Lo stato di Vittima Dipendente porta spesso a provare una sensazione di esaurimento e vuoto interiore dopo aver trascorso del tempo con l’altro
Sensazione di avere bisogno di una quantità di tempo crescente da trascorrere con l’altro, anche se la qualità di questo tempo è scadente o addirittura pessima
Sensazione di sfiducia e dubbio sull'affidabilità dell’altro, che deve quindi essere controllato continuamente al fine di garantire che non ci abbandonerà o non si allontanerà dalla relazione
Controlli ossessivi sulla vita sociale dell’altro (Facebook, posta, Whatsapp ecc…), finalizzati di mantenere un’illusione di controllo su di lui/lei
Insorgenza, permanenza o aggravamento progressivo di sintomi di natura psicosomatica che “coprono” il reale problema: insonnia, tensioni muscolari, disturbi gastrointestinali, cefalee, malattie cutanee, ansia e attacchi di panico, abuso di sostanze o farmaci
Incapacità di gioire della propria vita e dei doni che essa ci offre (amicizie, soddisfazioni professionali, momenti di piacevole relax, letture ecc…)
Crescente disistima e rabbia nei confronti dell’altro
Atteggiamento di richiesta continua di tempo, attenzioni e conferme da parte dell’altro.
Scritto da: Dott.ssa Annalisa Barbier
CANON EOS 600D con ob. CANON EF 100mm f/2.8L Macro IS USM