ginevra91
Salve a tutti,
se state per leggere queste righe sarete certamente passati per il blog "la ciliegina sulla torta" e per me è un onore che voi cuochini esperti leggiate la mia ricettina.
Con questa ricetta partecipo al contest di Tuki "E' sempre l'ora de thè", anche se non è una ricetta di mia invenzione, anzi è un classico. Da piccolina aiutavo la mamma a montare gli albumi a neve per il pan di spagna e per vedere se avessi terminato il mio compito, la mamma mi faceva inserire una forchetta al loro interno: se si reggeva in piedi era fatta, altrimenti si continuava a montare... (ecco svelato il barbatrucco).
Ero affascinata da come un albume potesse trasformarsi in una nuvola spumosa, mi sembravo una piccola scienziata. Avete mai provato a mescolare aceto e bicarbonato??? Si sviluppa una schiuma che trasborda il bicchiere... c'è un mondo da scoprire anche in elementi così piccoli e semplici!La mia curiosità ha influenzato la scelta universitaria.
Mia mamma è un portento, fa 2 lavori e s'è presa cura di 3 pesti, purtroppo non ha avuto molto tempo da dedicare alla cucina, ma il pan di spagna bagnato con la Strega o il Martini (9 uova, 9 cucchiai di farina e 9 di zucchero) non mancava mai ai nostri compleanni, come l'odore del ragù già pronto al nostro risveglio la domenica mattina; ci ha insegnato ad essere autonomi e adesso che io e i miei fratelli abitiamo in 3 città diverse ce la sappiamo cavare, soprattutto ricorrendo alle scorte di frutta e verdura dell'orto di papà.
Quando ritorno all'università ogni volta sembra una scena fantozziana, parto sempre con una valigia stracarica, cerco di infilarci di tutto, mi sembra di comporre un puzzle: ogni provvista è sistemata in maniera maniacale.
Come dicevo da qualche anno sono fuori per studiare, dall'incontro con persone nuove con le loro abitudini e le loro tradizioni culinarie, dall'esigenza di preparare qualcosa di buono non solo per me ma anche per gli altri (un po' più critici della mia famiglia) e dalla mia smodata golosità nasce la mia voglia di pasticciare in cucina. Le mie coinquiline e il mio ragazzo sono le mie cavie, a volte mi va bene a volte meno, ma solo così si può migliorare. La mia scelta per questo contest non è il classico biscotto da thè, ancora devo superare l'ostacolo "BISCOTTO", ho il terrore della cottura, almeno con le torte c'è sempre la prova stecchino (altro barbatrucco). Io ho optato per l'angel food cake perchè è stato uno dei primi dolci sperimentati durante gli anni universitari. Un dolce poco italiano ma che mi ha conquistato per la sua leggerezza, sembra di mangiare una morbida nuvola meringata... e poi mi ricorda un po' il pan di spagna! Si presta moto bene alle case degli studenti prive di ogni strumento per la preparazione di un dolce,basta una tazza e una frusta. Adesso la situazione è nettamente migliorata: abbiamo una bilancia, un frullatore ed un collegamento ad internet e c’è l’imbarazzo della scelta tra le infinite ricette dei vari blog e dei siti specializzati di cucina, ma questa ricetta delle medie è tornata utile quando ne eravamo sprovvisti.
La fornitrice della ricetta è la mia professoressa di inglese delle medie: la “teacher” La Rocca, un’anziana signora che, anche se italianissima, per me incarnava il reale english style.
Ogni tanto, oltre alle gomme da masticare per pronunciare correttamente il “th”, ci portava delle ricette inglesi e americane come gli hot cross buns, l’apple pie e tane altre… (ancora le conservo tutte).
L’estrema semplicità degli ingredienti (se non teniamo conto dell’impronunciabile cremore di tartaro, una polvere tanto magica quanto impossibile da reperire) lo rende un dolce adatto a tutti.
Una volta raggiunta insieme a Campanellino l’Isola che non c’è (ovvero un piccolissimo negozietto di alimentari) e aver barattato questo magico ingrediente che fa volare gli albumi con del banale Cristal Ball, l’esecuzione è tutta in discesa.
Questo dolce è stato cotto in un normale stampo da ciambella, purtroppo ancora non dispongo dell’apposito stampo, ma è un perfetto dolcino per accompagnare una tazza di thè.
Mi sono fermata a riflettere cosa evoca per me una tazza di thè… il thè è caldo e protettivo ma anche energizzante e per me rappresenta soprattutto aggregazione.
Aggregazione perché nella nostra casa abbiamo dato vita al rito dei “BEVERONI”, ovvero il ritrovarsi in cucina per una pausa dallo studio durante il pomeriggio o la sera con una tazza di thè, se c’è un dolcino ancora meglio.
Amo il thè alla menta e l’ho richiesto al mio fratellino dal suo viaggio a Londra, l’ho talmente stressato che me ne ha portato 3 scatole, buonissimo e super avvolgente con quegli oli essenziali. Queste sostanze così piccole, racchiuse dalla natura in preziosi scrigni, che una volta aperti ti avvolgono, ti affascinano, ti curano.
Proprio in questa torta ho voluto inserire gli oli essenziali del limone. Ho studiato che per estrarre queste sostanze occorrono degli appositi distillatori o torchi ed io mi sono creata un “torchio” alternativo. Ho provato a racchiudere quest’essenza nel comune saccarosio, ho tagliato la buccia del limone privata della parte bianca e l’ho inserito in un vasetto alternandolo con lo zucchero,lasciato macerare per qualche giorno, infine ho esercitato una leggera pressione ed ho utilizzato questo zucchero aromatico per la preparazione del dolce.Si può conservare per qualche settimana perché la quantità di oli è veramente esigua e lo zucchero ne conserva le proprietà.
Inserisco la ricetta originale made in USA, le mie modifiche e il mio procedimento.
INGREDIENTS
1 cup Sifted Cake Flour
1 1/2 cups White Sugar
1/4 tsp Salt
1 1/4 cups Egg Whites
1 1/4 tsp Cream of Tartar
1 tsp Vanilla extract
Montare a neve ferma gli albumi,a temperatura ambiente, con 2/3 dello zucchero e il cremore.
Mescolare in un altro recipiente il restante zucchero, la farina e della buccia grattuggiata del limone. Abbandonare le fruste e miscelare gli albumi montati dall’alto verso il basso con gli ingredienti secchi cercando di non far smontare il composto.
Versare in uno stampo di 22 cm, non imburrato dotato di un foro centrale e cuocere a 170° per 30/35 minuti.
Far riposare altri 5 minuti in forno spento e poi capovolgere lo stampo su una tazzina o una bottiglia adagiandovi la parte centrale dello stampo.
Non abbiate paura, il dolce non cadrà. Far riposare 2 ore, passare una lama ai bordi, impiattare e spolverare di zucchero a velo. In questo caso non ho utilizzato l’estratto di vaniglia ma ho preferito utilizzare l’aroma del limone che si sposa perfettamente con una buona tazza di “earl gray” dello zucchero aromatizzato e della buccia grattugiata.
Se utilizzate la vaniglia provate con il thè “Voyage” che racchiude in sé note di vaniglia, cacao e cocco.
Io in questo caso l’ho accompagnato con della marmellata di prugne fatta in casa da mia suocera, anche questa componente del “puzzle” della valigia.
Grazie a Tuki per questa opportunità, comunque è stato bello partecipare e creare per la prima volta un album che raccontasse la mia esperienza.
In questo momento mi sento tanto Eva, allungherei volentieri una mano per agguantare questo bottino rosso sfavillante.
Ps anche Tigro era invitato alla nostra pausa, qui stava aspettando la sua fetta.
Arrivo giusto in tempo…
Tanti auguroni per il tuo quarto compleanno !!!ADESSO CHE TI HO SCOPERTO SPERO DI FESTEGGIARE CON TE ANCHE IL PROSSIMO!
Buona serata a tutti!
Salve a tutti,
se state per leggere queste righe sarete certamente passati per il blog "la ciliegina sulla torta" e per me è un onore che voi cuochini esperti leggiate la mia ricettina.
Con questa ricetta partecipo al contest di Tuki "E' sempre l'ora de thè", anche se non è una ricetta di mia invenzione, anzi è un classico. Da piccolina aiutavo la mamma a montare gli albumi a neve per il pan di spagna e per vedere se avessi terminato il mio compito, la mamma mi faceva inserire una forchetta al loro interno: se si reggeva in piedi era fatta, altrimenti si continuava a montare... (ecco svelato il barbatrucco).
Ero affascinata da come un albume potesse trasformarsi in una nuvola spumosa, mi sembravo una piccola scienziata. Avete mai provato a mescolare aceto e bicarbonato??? Si sviluppa una schiuma che trasborda il bicchiere... c'è un mondo da scoprire anche in elementi così piccoli e semplici!La mia curiosità ha influenzato la scelta universitaria.
Mia mamma è un portento, fa 2 lavori e s'è presa cura di 3 pesti, purtroppo non ha avuto molto tempo da dedicare alla cucina, ma il pan di spagna bagnato con la Strega o il Martini (9 uova, 9 cucchiai di farina e 9 di zucchero) non mancava mai ai nostri compleanni, come l'odore del ragù già pronto al nostro risveglio la domenica mattina; ci ha insegnato ad essere autonomi e adesso che io e i miei fratelli abitiamo in 3 città diverse ce la sappiamo cavare, soprattutto ricorrendo alle scorte di frutta e verdura dell'orto di papà.
Quando ritorno all'università ogni volta sembra una scena fantozziana, parto sempre con una valigia stracarica, cerco di infilarci di tutto, mi sembra di comporre un puzzle: ogni provvista è sistemata in maniera maniacale.
Come dicevo da qualche anno sono fuori per studiare, dall'incontro con persone nuove con le loro abitudini e le loro tradizioni culinarie, dall'esigenza di preparare qualcosa di buono non solo per me ma anche per gli altri (un po' più critici della mia famiglia) e dalla mia smodata golosità nasce la mia voglia di pasticciare in cucina. Le mie coinquiline e il mio ragazzo sono le mie cavie, a volte mi va bene a volte meno, ma solo così si può migliorare. La mia scelta per questo contest non è il classico biscotto da thè, ancora devo superare l'ostacolo "BISCOTTO", ho il terrore della cottura, almeno con le torte c'è sempre la prova stecchino (altro barbatrucco). Io ho optato per l'angel food cake perchè è stato uno dei primi dolci sperimentati durante gli anni universitari. Un dolce poco italiano ma che mi ha conquistato per la sua leggerezza, sembra di mangiare una morbida nuvola meringata... e poi mi ricorda un po' il pan di spagna! Si presta moto bene alle case degli studenti prive di ogni strumento per la preparazione di un dolce,basta una tazza e una frusta. Adesso la situazione è nettamente migliorata: abbiamo una bilancia, un frullatore ed un collegamento ad internet e c’è l’imbarazzo della scelta tra le infinite ricette dei vari blog e dei siti specializzati di cucina, ma questa ricetta delle medie è tornata utile quando ne eravamo sprovvisti.
La fornitrice della ricetta è la mia professoressa di inglese delle medie: la “teacher” La Rocca, un’anziana signora che, anche se italianissima, per me incarnava il reale english style.
Ogni tanto, oltre alle gomme da masticare per pronunciare correttamente il “th”, ci portava delle ricette inglesi e americane come gli hot cross buns, l’apple pie e tane altre… (ancora le conservo tutte).
L’estrema semplicità degli ingredienti (se non teniamo conto dell’impronunciabile cremore di tartaro, una polvere tanto magica quanto impossibile da reperire) lo rende un dolce adatto a tutti.
Una volta raggiunta insieme a Campanellino l’Isola che non c’è (ovvero un piccolissimo negozietto di alimentari) e aver barattato questo magico ingrediente che fa volare gli albumi con del banale Cristal Ball, l’esecuzione è tutta in discesa.
Questo dolce è stato cotto in un normale stampo da ciambella, purtroppo ancora non dispongo dell’apposito stampo, ma è un perfetto dolcino per accompagnare una tazza di thè.
Mi sono fermata a riflettere cosa evoca per me una tazza di thè… il thè è caldo e protettivo ma anche energizzante e per me rappresenta soprattutto aggregazione.
Aggregazione perché nella nostra casa abbiamo dato vita al rito dei “BEVERONI”, ovvero il ritrovarsi in cucina per una pausa dallo studio durante il pomeriggio o la sera con una tazza di thè, se c’è un dolcino ancora meglio.
Amo il thè alla menta e l’ho richiesto al mio fratellino dal suo viaggio a Londra, l’ho talmente stressato che me ne ha portato 3 scatole, buonissimo e super avvolgente con quegli oli essenziali. Queste sostanze così piccole, racchiuse dalla natura in preziosi scrigni, che una volta aperti ti avvolgono, ti affascinano, ti curano.
Proprio in questa torta ho voluto inserire gli oli essenziali del limone. Ho studiato che per estrarre queste sostanze occorrono degli appositi distillatori o torchi ed io mi sono creata un “torchio” alternativo. Ho provato a racchiudere quest’essenza nel comune saccarosio, ho tagliato la buccia del limone privata della parte bianca e l’ho inserito in un vasetto alternandolo con lo zucchero,lasciato macerare per qualche giorno, infine ho esercitato una leggera pressione ed ho utilizzato questo zucchero aromatico per la preparazione del dolce.Si può conservare per qualche settimana perché la quantità di oli è veramente esigua e lo zucchero ne conserva le proprietà.
Inserisco la ricetta originale made in USA, le mie modifiche e il mio procedimento.
INGREDIENTS
1 cup Sifted Cake Flour
1 1/2 cups White Sugar
1/4 tsp Salt
1 1/4 cups Egg Whites
1 1/4 tsp Cream of Tartar
1 tsp Vanilla extract
Montare a neve ferma gli albumi,a temperatura ambiente, con 2/3 dello zucchero e il cremore.
Mescolare in un altro recipiente il restante zucchero, la farina e della buccia grattuggiata del limone. Abbandonare le fruste e miscelare gli albumi montati dall’alto verso il basso con gli ingredienti secchi cercando di non far smontare il composto.
Versare in uno stampo di 22 cm, non imburrato dotato di un foro centrale e cuocere a 170° per 30/35 minuti.
Far riposare altri 5 minuti in forno spento e poi capovolgere lo stampo su una tazzina o una bottiglia adagiandovi la parte centrale dello stampo.
Non abbiate paura, il dolce non cadrà. Far riposare 2 ore, passare una lama ai bordi, impiattare e spolverare di zucchero a velo. In questo caso non ho utilizzato l’estratto di vaniglia ma ho preferito utilizzare l’aroma del limone che si sposa perfettamente con una buona tazza di “earl gray” dello zucchero aromatizzato e della buccia grattugiata.
Se utilizzate la vaniglia provate con il thè “Voyage” che racchiude in sé note di vaniglia, cacao e cocco.
Io in questo caso l’ho accompagnato con della marmellata di prugne fatta in casa da mia suocera, anche questa componente del “puzzle” della valigia.
Grazie a Tuki per questa opportunità, comunque è stato bello partecipare e creare per la prima volta un album che raccontasse la mia esperienza.
In questo momento mi sento tanto Eva, allungherei volentieri una mano per agguantare questo bottino rosso sfavillante.
Ps anche Tigro era invitato alla nostra pausa, qui stava aspettando la sua fetta.
Arrivo giusto in tempo…
Tanti auguroni per il tuo quarto compleanno !!!ADESSO CHE TI HO SCOPERTO SPERO DI FESTEGGIARE CON TE ANCHE IL PROSSIMO!
Buona serata a tutti!