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Alessandro Stefano Guerrato says: ... il Duomo. E' il simbolo per eccellenza di Milano, insieme alla sua inseparabile Madonnina. Turisti da tutto il mondo, artisti, milanesi, grandi, piccoli, vagabondi, insomma tutti quelli che passano per Milano e dintorni vengono a vedere il Duomo di Milano. Iniziato nel 1387, voluto fortemente da Gian Galeazzo Visconti, il Signore di Milano, il Duomo ha subito nel corso degli anni svariati interventi di manutenzione soprattutto dopo i bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Ancora oggi la manutenzione del Duomo è affidata ad un ente, la Veneranda Fabbrica del Duomo, i cui interventi sono continui tanto da far nascere il detto milanese di "fabbrica del Domm" per tutti quei lavori iniziati che non hanno mai termine. La Madonnina è posta sulla guglia maggiore del Duomo. Rispetto ad altre foto, questo tipo di ripresa angolare fa capire la profondità della Chiesa, la più grande d'Italia (se consideriamo San Pietro in Vaticano), la quarta in Europa. Ho scelto questa foto anche perchè in realtà Milano nasce e vive tutto il suo fascino nel bianco e nero; tutte le vecchie storie iniziano così.
DUOMO DI MILANO by Mike
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Alessandro Stefano Guerrato says: ... La Madonnina o "Madunina" in milanese. La statua (in rame dorato, realizzata dallo scultore Giuseppe Perego e l'orafo Giuseppe Bini), raffigurante la Madonna Assunta, è situata sulla guglia maggiore del Duomo. La posa è avvenuta nel 1774, quasi 400 anni dopo l'inizio della costruzione del Duomo stesso. Da allora è considerata il simbolo di Milano tanto che la tradizione dice che nessun edificio in città possa essere più alto della Madonnina, posta a 108,5 m di altezza. In realtà così non è stato; il grattacielo Pirelli (detto Pirellone) costruito negli anni '60 lo ha superata raggiungendo i 127 m di altezza. Per rispettare la tradizione, fu costruita un'altra Madonnina, copia della sorella che sovrasta il Duomo per poi posarla sulla sommità del Pirellone. Tutto è bene quel che finisce bene... mica tanto! Nel 2010 è stato inaugurata la nuova sede della Regione Lombardia, un "bel" grattacielo di ben 161 metri di altezza. Quindi? Non c'è problema! Ci mettiamo un'altra copia della Madonnina è il gioco è fatto! Ovviamente la Vera e Unica rimane solo Lei --> Ed ovviamente a Lei è dedicato l'Inno di Milano di Giovanni D'Anzi: (rigorosamente in milanese) « O mia bela Madunina, che te brilet de luntan tüta d'ora e piscinina, ti te dominet Milan sota ti se viv la vita, se sta mai coi man in man canten tucch "luntan de Napoli se moeur" ma poe vegnen chi a Milan ».
O mia bela Madunina... by Filippo Bianchi
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Alessandro Stefano Guerrato says: ... La Galleria Vittorio Emanuele II. Costruita nel 1865, è il passaggio coperto che collega la Piazza del Duomo alla Piazza della Scala, dove si trova il famoso Teatro. Al centro del passaggio si diramano due bracci che collegano altre due strade , Via S.Pellico e Via U. Foscolo, creando così una perfetta croce dove al centro si trova l'Ottagono, sovrastato dalla sua cupola. Sul suo pavimento vi sono cinque mosaici; al centro lo stemma della Casa dei Savoia e per ogni lato "aperto" vi è uno stemma delle quattro città che in diverse epoche furono capitali d'Italia. In ordine cronologico: Milano (epoca Napoleonica), Torino, Firenze e infine Roma. L' Ottagono viene denominato da tutti "il Salotto di Milano" poichè appena sorto si riempì ben presto di caffè, ristoranti e negozi per alta borghesia. Tutt'ora in galleria sono rimasti numerosi negozi griffati e ristoranti storici. Peccato solo che l'abbiano rovinata mettendoci proprio al centro in bella vista un McDonald che ci sveglia quotidianamente con la sua tipica fragranza del fast food. Ho scelto questa foto perchè dimostra meritatamente la sua assoluta magnificenza. E' mozzafiato!
the mall by Michael Richner
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Alessandro Stefano Guerrato says: ...Il Toro della Galleria. Neanche fossimo alla corrida! Dei cinque mosaici presenti sul pavimento dell'Ottagono, il più "amato" dai turisti e milanesi è quello raffigurante il Toro, simbolo della città di Torino. La tradizione afferma che calpestare i suoi genitali con il tallone destro, girando su se stessi tre volte, porti fortuna. In realtà per l'antica tradizione questo rito si eseguiva solo la notte dell'ultimo dell'anno come gesto di buon auspicio. Tant'è che tra una strizzata e l'altra, il nostro torello ha finito per perderli davvero i suoi "attributi". Sono passati mesi e mesi e aspettiamo ancora il restauro della "zona colpita". Povero torello castrato... Piccolo aggiornamento...finalmente il torello ha ripreso tutta la sua virilità...buon giro a tutti!
un giro sul toro by Alberto Montalbetti
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Alessandro Stefano Guerrato says: ... il Castello Sforzesco. E' Il nostro "fortino". Dire che ne ha passate di tutti i colori è poco. Inizialmente fu costruito poco prima del 1400 dai Visconti, Signori di Milano. Distrutto mezzo secolo dopo dai repubblicani milanesi, fu ricostruito da Francesco Sforza ma durò ben poco. Francesi e Teutonici lo danneggiarono durante i loro assedi. Francesco II Sforza lo riscostruì ma ben presto arrivarono gli Spagnoli che conquistarono Milano e tutta la Lombardia. Poi arrivarono gli Austriaci che annientarono gli Spagnoli prendendo il comando di Milano fino a quando le truppe Napoleoniche le sconfissero. L'intenzione di Napoleone era quello di radere al suolo il Castello, simbolo della colonizzazione nemica. Fu abbattuto solo in parte per poi essere "riprogettato" (Infatti tutt'ora la parte frontale prende il nome di Foro Bonaparte). Con la caduta di Napoleone il dominio passò nuovamente agli Austriaci anche se per poco tempo. Le guerre d'indipendenza finite con le Cinque Giornate di Milano misero fine a tutti gli assedi. Il Castello era diventato il simbolo della tirannia subita per secoli e i Milanesi proposero di abbatterlo. Si decise per fortuna di restaurarlo completamente fino a diventare al giorno d'oggi uno spettacolo a cielo aperto ; sul suo retro, dove prima sorgeva l'armeria, si apre il favoloso Parco Sempione con un panorama mozzafiato che termina con l'Arco della Pace. Proprio una storia infinita...
Milano, Castello Sforzesco by Seba.it
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Alessandro Stefano Guerrato says: ... il Naviglio Grande. Il nostro Naviglio ha una storia molto lunga. Nasce a Tornavento, in provincia di Varese, prendendo acqua dal Ticino, scende fino ad Abbiategrasso per poi risalire a Milano fino alla Darsena, in zona Porta Genova. Sono ben 50 km di canale artificiale navigabile, il primo realizzato in Europa intorno al 1100. Il suo ruolo è stato fondamentale per Milano, non solo per trasportare minerali, cibo e bestiame ma anche per costruire il Duomo (1388) pochè servivano i blocchi di marmo rosa provenienti da Candoglia, non lontano da Tornavento. Le spese doganali erano molto elevate per un trasporto così massiccio; grazie alla famiglia dei Visconti solo la Fabbrica del Duomo poteva usufruire del "passaggio gratuito" occupandosi però della manutenzione di tutto il Naviglio. Le barche esenti dal pedaggio per essere riconosciute avevano stampato la sigla AUF (Ad Usum Fabricae) ; da qui nasce l'espressione " a ufo" , cioè gratis, a scrocco. Ora la zona navigli a Milano viene ricordata perlopiù per la Movida; le sponde del naviglio sono colme di locali e ristoranti alcuni molto caratteristici, di vecchie corti (alcune ancora in perfette condizioni) e mercatini di antiquariato.
Milano ('08) by Mauro
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Alessandro Stefano Guerrato says: ...la Stazione Centrale. Si tratta in verità della seconda stazione centrale; la prima nacque nel 1864, in Piazza della Repubblica e venne demolita nel 1931 dopo la costruzione di quella odierna. Proprio nel 2011 la Stazione Centrale di Milano compie 80 anni. Voluta dal Re Vittorio Emanuele III per l'EXPO del 1906 ma ci vollero quasi 20 anni di progettazione prima della posa del "primo mattone" avvenuta nel 1925, in pieno periodo fascista (dicono che ancora oggi si possono intravedere intarsi sul pavimento a forma di svastica...mah...). Il modello preso come riferimento fu la Union Station di Washington, ma la mancanza di fondi dovuta alla prima guerra mondiale fece slittare l'inaugurazione al 1° Luglio 1931. Da allora la Stazione Centrale fu per molti emigranti del Sud Italia un'ancora di salvezza poichè Milano, ancora poco conosciuta, offriva molto lavoro e un futuro sicuramente più roseo. Memorabile la scena di Totò e Peppino (e la "malafemmina") che arrivano in stazione, tra le risate dei milanesi, vestiti con colbacchi e pellicce perchè "a Milano non può fare caldo!" e con Totò che dice al compare "vestito da milanese fai ridere!". Finalmente dopo un periodo non proprio felice, la Stazione Centrale è stata appena restaurata riportandola, almeno architettonicamente, ai grandi fasti passati.
I ♥ My Milan by Mayastar
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Alessandro Stefano Guerrato says: ...il Teatro alla Scala. E' considerato uno dei teatri più famosi al mondo, costruito nel 1778 e situato in una delle piazze maggiormente frequentate ed eleganti della città, l'omonima Piazza della Scala. Prende il nome dalla Regina della Scala, moglie di Bernabò Visconti, che volle costruire la Chiesa di Santa Maria della Scala, successivamente demolita per far posto al teatro. Nell'Ottocento gli spettacoli iniziavano verso mezzanotte ma i nobili entravano nel teatro verso le sei del pomeriggio portandosi al seguito la servitù. I nobili si accomodavano sui propri palchetti, arredati come fossero le loro "seconde case, mentre la servitù prima preparava la cena nelle cucine dietro ai palchi, poi guardava lo spettacolo dalla platea prendendo sedie e panche dal guardaroba visto che i posti a sedere non erano"fissi". L'illuminazione elettrica arrivò solo verso la fine dell'Ottocento; fino ad allora si usavano candele e successivamente lampade ad olio (che davano luce a tutto il teatro grazie ad un gioco di riflessi) rischiando fortemente incendi e intossicazioni a causa del fumo creatosi.
Teatro alla Scala di Milano, notte by Marco Lo Cascio
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Alessandro Stefano Guerrato says: ...lo Stadio di San Siro, dal nome del quartiere dove sorge. Noi milanesi lo chiamamo così, in realtà è intitolato a Giuseppe Meazza, uno dei più grandi calciatori della storia del calcio italiano, che ha militato per gran parte della sua carriera, negli anni 30-40, nell'Inter (ai tempi si chiamava Ambrosiana Inter a causa del regime fascista) e per due stagioni nel Milan. Il suo battesimo è stato "varato" nel 1926 proprio in un derby che finì 6-3 a favore dell'Inter ... e dire che lo stadio era di proprietà del Milan! L'Inter, infatti, giocava all'Arena Civica e lo fece fino al '47, quando, finita la guerra, lo stadio divenne proprietà del Comune di Milano. Questa comproprietà ha causato non poche polemiche poichè le frequenti partite giocate da entrambi i team rovinavano di continuo il manto erboso causando una perenne manutenzione. E' considerato uno degli stadi più belli d'Europa e grazie alla sua architettura (capienza di oltre 80.000 posti) regala un colpo d'occhio straordinario. Proprio per questo viene denominato, non solo da noi milanesi, "La Scala del Calcio" e credetemi, venite a vedere un derby e ve ne rendereste conto anche voi...
San Siro By Night by RossoGialloBianco
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Alessandro Stefano Guerrato says: ...il Cenacolo al Santuario di Santa Maria delle Grazie. Questa è un'altra tappa obbligata del nostro viaggio. Di tutti i capolavori di Leonardo da Vinci, qui finalmente possiamo ammirarne uno "in carne ed ossa", che non si debba andare per forza fino a Parigi e vederla dietro una teca. Nasce come decorazione del refettorio dell'ex convento di S.Maria delle Grazie per volontà del Signore del Milano, Ludovico il Moro, nel 1494. Da un lato Leonardo dipinse "L'Ultima Cena" , dalla parte opposta ne "La Crocefissione", di Donato Montorfano, ne eseguì solo una piccola parte. L'Ultima Cena è un capolavoro assoluto; ancor oggi, dopo centinaia di anni, studiosi di tutto il mondo cercano di capirne il "vero" significato della donna a fianco di Gesù impersonificata da Giovanni, di Pietro con un coltello in mano, degli "strani" atteggiamenti degli apostoli. Il Codice da Vinci (libro di Dan Brown, ripreso poi al cinema) in realtà è solo una delle teorie che avvolgono questo dipinto, così come la gran parte delle opere di Leonardo da Vinci sono avvolte da misteri. E' un peccato che entrambi gli affreschi siano seriamente rovinati ma appena entrati nel refettorio si nota da subito la magnificenza dell'opera.
Leonardo da Vinci's "Last Supper" by Dei Cavalieri Collection
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Alessandro Stefano Guerrato says: Intorno al 1230 Milano ha la necessità di sostituire il vecchio Palazzo della Giustizia, con sede al Palazzo Reale, costruendo il Broletto Nuovo. Broletto da «Brolo», ovvero il luogo all'aperto dove si esercita la giustizia, detto anche Palazzo della Ragione. Piazza Mercanti diviene così il luogo di ritrovo dei commercianti, dei bottegai e dei mercanti in genere; ma anche il luogo dove si riunisce il Consiglio Generale dei Cittadini, dove si raduna il popolo quando viene amministrata la giustizia. La piazza ha una forma rettangolare con l'edificio a forma di loggia. Vi si aprivano sei accessi, riferiti ad altrettante attività cittadine, da cui prendevano il nome anche le vie tutt'ora esistenti (Armorari, Spadari, Cappellari, Orefici, Speronari, Fustagnari). Fra la seconda e terza arcata di questa piazza troverete il bassorilievo della Scrofa semilanuta (da"medio lanae" quindi Mediolanum, una delle origini del nome “Milano”) secondo la leggenda il primo vero simbolo della città. Nel centro della piazza in passato, al posto del pozzo, vi era collocata la “pietra dei falliti”, un masso su cui, nell’attesa della sentenza e della prigionia, i mercanti disonesti che frodavano o facevano fallire la propria attività venivano costretti a sedere a pantaloni abbassati e natiche nude per essere derisi e beffati dal pubblico.
Milano - Piazza dei Mercanti by Davide Giovanni Volpi
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