orsone1947 /(big bear)
La-Costa
Dopo Una Varata
Quando l'idea mi venne, o duro monte
Di vederti nel cuore e nel cervello
Ai tuoi gravi perigli andai di fronte
E li vinsi col palo e col martello.
Nel tuo sen penetrai con mani pronte
Stimandoti qual bestia da macello
Con le mine ti scossi e al suolo steso
Allor cadesti, benchè enorme e peso
Ed or che in piazza in cento pezzi e cento
Per me tu rotolasti, mi perdona
Se ebbi contro te tanto ardimento
Che material guadagno a questo sprona.
Da ciò non ritrarrai nocumento
Chè l' interesse mio col tuo consona
E se col ferro e il fuoco ti ho squarciato,
Tu diverrai più bello ed onorato
Perchè adesso sarai ben lavorato
Dalla maestra man dello scultore
E in lontane regioni trasportato
Coi treni, coi velieri e col vapore.
A tanto onor chi t' inviò? Tu ingrato
Mal ricompensi l'umil cavatore,
Del quale spesso fai crudele scempio
Mentre ei t'invia verso la Reggia o il Tempio.
E un dì lontano dal natio tuo monte
Ove giacevi ignoto, oscuro, informe
Dell' Alighieri l' immortale fronte
Vedrai in te sculta; o le divine forme
Del Grande Legislatore che un dì sul monte
Ebbe da Dio del santo oprar le norme,
E di altri Genii valorosi e Santi
E per tutto il mondo eternerai i sembianti
Francesco Viti
La-Costa
Dopo Una Varata
Quando l'idea mi venne, o duro monte
Di vederti nel cuore e nel cervello
Ai tuoi gravi perigli andai di fronte
E li vinsi col palo e col martello.
Nel tuo sen penetrai con mani pronte
Stimandoti qual bestia da macello
Con le mine ti scossi e al suolo steso
Allor cadesti, benchè enorme e peso
Ed or che in piazza in cento pezzi e cento
Per me tu rotolasti, mi perdona
Se ebbi contro te tanto ardimento
Che material guadagno a questo sprona.
Da ciò non ritrarrai nocumento
Chè l' interesse mio col tuo consona
E se col ferro e il fuoco ti ho squarciato,
Tu diverrai più bello ed onorato
Perchè adesso sarai ben lavorato
Dalla maestra man dello scultore
E in lontane regioni trasportato
Coi treni, coi velieri e col vapore.
A tanto onor chi t' inviò? Tu ingrato
Mal ricompensi l'umil cavatore,
Del quale spesso fai crudele scempio
Mentre ei t'invia verso la Reggia o il Tempio.
E un dì lontano dal natio tuo monte
Ove giacevi ignoto, oscuro, informe
Dell' Alighieri l' immortale fronte
Vedrai in te sculta; o le divine forme
Del Grande Legislatore che un dì sul monte
Ebbe da Dio del santo oprar le norme,
E di altri Genii valorosi e Santi
E per tutto il mondo eternerai i sembianti
Francesco Viti