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La-Costa

Dopo Una Varata

Quando l'idea mi venne, o duro monte

Di vederti nel cuore e nel cervello

Ai tuoi gravi perigli andai di fronte

E li vinsi col palo e col martello.

Nel tuo sen penetrai con mani pronte

Stimandoti qual bestia da macello

Con le mine ti scossi e al suolo steso

Allor cadesti, benchè enorme e peso

 

Ed or che in piazza in cento pezzi e cento

Per me tu rotolasti, mi perdona

Se ebbi contro te tanto ardimento

Che material guadagno a questo sprona.

Da ciò non ritrarrai nocumento

Chè l' interesse mio col tuo consona

E se col ferro e il fuoco ti ho squarciato,

Tu diverrai più bello ed onorato

 

Perchè adesso sarai ben lavorato

Dalla maestra man dello scultore

E in lontane regioni trasportato

Coi treni, coi velieri e col vapore.

A tanto onor chi t' inviò? Tu ingrato

Mal ricompensi l'umil cavatore,

Del quale spesso fai crudele scempio

Mentre ei t'invia verso la Reggia o il Tempio.

 

E un dì lontano dal natio tuo monte

Ove giacevi ignoto, oscuro, informe

Dell' Alighieri l' immortale fronte

Vedrai in te sculta; o le divine forme

Del Grande Legislatore che un dì sul monte

Ebbe da Dio del santo oprar le norme,

E di altri Genii valorosi e Santi

E per tutto il mondo eternerai i sembianti

Francesco Viti

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Uploaded on February 28, 2011