Mr.Connor
36
- Non sai quello che dici, figliolo, non sai quello che dici.
- Non sono il vostro figliolo e non sono un figliolo per niente. Sono un figlio di puttana e mio padre ha ammazzato mia madre e quando uno sa questo, sa tutto e non più né figliolo né niente.
Il dottor Katz tremava perfino, tanto mi guardava stupito.
- Chi ti ha detto queste cose, Momò?
- Non fa niente chi me le ha dette, dottor Katz, perchè certe volte di padri è meglio averne il meno possibile, date retta alla mia vecchia esperienza e come ho già ho avuto l'onore, per dirla come il signor Hamil, l'amico del signor Victor Hugo, che non potete non conoscere anche voi. E non mi guardate così, dottor Katz, perchè non sto per fare una crisi di violenza, non sono mica psichiatrico, e non sono ereditario, non ammazzerò mia madre perchè l'hanno già fatto, Dio accolga il suo culo, che ha fatto tanto bene sulla terra, e vi mando a fanculo tutti quanti, eccetto Madame Rosa che è l'unica cosa che ho amato qui e non la lascerò diventare campione dei vegetali per far piacere alla medicina e quando scriverò i miserabili dirò tutto quello che voglio senza ammazzare nessuno, perchè tanto fa lo stesso e se voi non foste un vecchio giudeo senza cuore ma un vero ebreo con un vero cuore al posto dell'organo, fareste una buona azione e abortireste Madame Rosa subito per salvarla da questa vita che le è stata affibbiata da un padre che non si sa nemmeno chi è e che non ha nemmeno la faccia tanto si nasconde e non è nemmeno permesso rappresentarlo perchè c'è tutta una mafia per impedirgli di farsi prendere e questa è criminalità, Madame Rosa e la condanna di quegli stronzi di medici per rifiuto di assistenza..
Il dottor Katz era tutto pallido e gli stava bene con quella barba bianca e quegli occhi che erano cardiaci e io mi sono fermato perchè, se moriva, non avrebbe sentito quello che gli avrei detto un giorno. Ma aveva le ginocchia che gli incominciavano a mollare e l'ho aiutato a risedersi sullo scalino ma senza perdonargli un bel niente. Si è messo una mano sul cuore e mi ha guardato come se fosse il cassiere di una banca e mi supplicasse di non ammazzarlo. Ma io ho soltanto incrociato le braccia sul petto e mi sentivo come un popolo che ha il sacro diritto di disporre di se stesso.
- Mio piccolo Momò, mio piccolo Momò..
- Niente piccolo Momò. È sì o è no?
(Pagine 184 e 185: gemme, due tra le tante. Ripensando. Ricordando)
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- Non sai quello che dici, figliolo, non sai quello che dici.
- Non sono il vostro figliolo e non sono un figliolo per niente. Sono un figlio di puttana e mio padre ha ammazzato mia madre e quando uno sa questo, sa tutto e non più né figliolo né niente.
Il dottor Katz tremava perfino, tanto mi guardava stupito.
- Chi ti ha detto queste cose, Momò?
- Non fa niente chi me le ha dette, dottor Katz, perchè certe volte di padri è meglio averne il meno possibile, date retta alla mia vecchia esperienza e come ho già ho avuto l'onore, per dirla come il signor Hamil, l'amico del signor Victor Hugo, che non potete non conoscere anche voi. E non mi guardate così, dottor Katz, perchè non sto per fare una crisi di violenza, non sono mica psichiatrico, e non sono ereditario, non ammazzerò mia madre perchè l'hanno già fatto, Dio accolga il suo culo, che ha fatto tanto bene sulla terra, e vi mando a fanculo tutti quanti, eccetto Madame Rosa che è l'unica cosa che ho amato qui e non la lascerò diventare campione dei vegetali per far piacere alla medicina e quando scriverò i miserabili dirò tutto quello che voglio senza ammazzare nessuno, perchè tanto fa lo stesso e se voi non foste un vecchio giudeo senza cuore ma un vero ebreo con un vero cuore al posto dell'organo, fareste una buona azione e abortireste Madame Rosa subito per salvarla da questa vita che le è stata affibbiata da un padre che non si sa nemmeno chi è e che non ha nemmeno la faccia tanto si nasconde e non è nemmeno permesso rappresentarlo perchè c'è tutta una mafia per impedirgli di farsi prendere e questa è criminalità, Madame Rosa e la condanna di quegli stronzi di medici per rifiuto di assistenza..
Il dottor Katz era tutto pallido e gli stava bene con quella barba bianca e quegli occhi che erano cardiaci e io mi sono fermato perchè, se moriva, non avrebbe sentito quello che gli avrei detto un giorno. Ma aveva le ginocchia che gli incominciavano a mollare e l'ho aiutato a risedersi sullo scalino ma senza perdonargli un bel niente. Si è messo una mano sul cuore e mi ha guardato come se fosse il cassiere di una banca e mi supplicasse di non ammazzarlo. Ma io ho soltanto incrociato le braccia sul petto e mi sentivo come un popolo che ha il sacro diritto di disporre di se stesso.
- Mio piccolo Momò, mio piccolo Momò..
- Niente piccolo Momò. È sì o è no?
(Pagine 184 e 185: gemme, due tra le tante. Ripensando. Ricordando)