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Giornata Mondiale della Memoria (1)

Circa 150 è il numero dei cittadini savonesi che vennero deportati nei campi di sterminio nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Uomini e donne di tutta la Provincia, 58 dei quali provenienti da Savona città. Ci sono saliti tutti, tra il 1943 e il 1945, su quel treno che viaggiava verso la morte: Auschwitz, Flossemburg, Mathausen, Dachau, Buchenwald, le fatali destinazioni. Nomi che suonano duri, come la lingua tedesca e come la realtà che vivevano i prigionieri tra quelle mura.

Nomi e cognomi che diventeranno soltanto numeri, origini e storie cancellate per sempre dall'odio nazista. Volti che non torneranno mai più a casa.

 

Per mancanza di dati, non si può dire che il numero stimato dei caduti savonesi durante la Deportazione sia definitivo, però ciò che si sa con maggiore sicurezza è che la maggior parte di questi siano stati destinati ai campi di concentramento non per motivi razziali, bensì per motivi politici.

Infatti, secondo recenti ricerche dell'ISREC di Savona, solo sei persone, di cui quattro componenti di due famiglie savonesi, vennero deportate perchè ebree. Il resto era composto da lavoratori e operai, ferrovieri, muratori e portuali, molti dei quali vennero arrestati in seguito ai grandi scioperi che scoppiarono i primi giorni di marzo 1944 nelle grandi fabbriche come l'Ilva.

Ma tra i Savonesi che conobbero la condizione di internati c'erano anche casalinghe, postini, poliziotti, commercianti, sarti, fabbri, mugnai, fornai, studenti e contadini, questi ultimi provenienti dalla Valbormida e da altre zone dell'entroterra, che vennero catturati in occasione di rastrellamenti o arrestati perché considerati vicini alla causa dell'antifascismo e del movimento partigiano.

 

Sessantanove anni più tardi la fine della guerra e di quell'incubo chiamato "Shoah", Savona si stringe in ricordo di quei concittadini caduti nei campi di sterminio nazisti, di molti dei quali non è rimasto che un nome. Lo fa in occasione della "Giornata della Memoria", iniziativa nazionale per tramandare il ricordo dell'Olocausto, che quest'anno cade lunedì prossimo, il 27 gennaio.

Infatti, il Comune di Savona, in collaborazione con la sezione ANED di Savona e Imperia, con il patrocinio del Comitato Cittadino della Resistenza Antifascista, si ritroverà con la cittadinanza, le autorità e le associazioni, alle ore 18, davanti al Monumento dedicato ai Caduti di piazza Mameli.

Dopo che la città si sarà fermata ai rintocchi della campana che commemora, per tradizione, tutti i giorni, a quell'ora, le vittime di tutte le guerre, la delegazione deporrà una corona di alloro davanti al Monumento.

 

Un pensiero andrà allora anche al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani che sono stati sterminati e perseguitati all'interno dei lager tedeschi.

"Nel campo di concentramento di Gusen, che dipendeva da Mathausen, si ritrovarono molti dei cinquemila Savonesi arrestati in seguito agli scioperi del 1944 - spiega Maria Bolla Cesarini, Presidente della sezione di Savona dell'Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti - da 25 anni, il memoriale eretto in ricordo delle vittime italiane, che porta anche i nomi degli scioperanti savonesi, è meta delle nostre gite, in cui coinvolgiamo anche le scuole della città".

 

La campana del Monumento di piazza Mameli e il silenzio che si crea intorno, avranno, così, un significato in più."Anche quest'anno il Comune di Savona raccoglie con impegno l'invito dell'ANED per celebrare la Giornata della Memoria - afferma l'Assessore alla Cultura Elisa Di Padova - con il Comitato Cittadino della Resistenza Antifascista siamo consapevoli dell'importanza di rivolgersi con forza alle giovani generazioni, per stimolare una riflessione su ciò che accadde, in modo da costruire insieme quegli anticorpi necessari ad affrontare gli anni futuri e anche eventuali forme di neofascismo e di violenza, anche se non fisica. Per non cadere nella famosa zona grigia di indifferenza che così tanto male fa alla democrazia".

 

Fonte: "Caduti Savonesi nella Deportazione", di Giorgio Amico, in "Savona In Guerra (1940-'43); (1943-'45)", Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea della Provincia di Savona, 2013.

Da : savonagraffiti.it

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Uploaded on January 28, 2014
Taken on January 27, 2014