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memorie: per non dimenticare che non c'è mai un valido motivo

Una storia spesso dimenticata, quella della battaglia di Ortona (Ch), che nel cruento natale del 1943 diviene epicentro di uno scontro che vede schierati da una parte i canadesi con l’intento di rompere “la linea Gustav” e proseguire verso Roma, dall’altra i paracadutisti tedeschi. La battaglia si svolse tra le vie della cittadina coinvolgendo anche la popolazione civile che contò innumerevoli vittime.

Quella che era chiamata la “linea Gustav” correva da Ortona e dalla costa Adriatica fino a Cassino tagliando l’Italia in due, e rappresentava una barriera naturale, un ostacolo per le truppe alleate che volevano prendere la capitale.

La Prima Divisione Cavalleria canadese, guidata dal Gen. Bernard L. Montgomery, entrò nel territorio abruzzese attraversando i fiumi Trigno e Sangro e conquistò il ponte sul fiume Moro per garantirsi facile accesso a Ortona. Giunti nella cittadina, i combattimenti si rivelarono più duri del previsto. A seguito di una tremenda battaglia, combattuta corpo a corpo, casa a casa, 1400 soldati canadesi persero la vita.

La Seconda Brigata Cavalleria corse allora in soccorso dei compagni riuscendo a cacciare i tedeschi, ma la durezza dello scontro - per la prima volta così ravvicinato tra i due schieramenti – valsero a Ortona la designazione di “piccola Stalingrado”.

Il cimitero canadese sul fiume Moro ospita le tombe di 1400 soldati canadesi, 170 inglesi, 40 neozelandesi, 15 sudafricani e alcuni australiani ed indiani, ed è situato sulla collina di S. Donato, lungo la nazionale SS16 direzione sud, a 4 km da Ortona

fonte: ABRUZZOPEDIA.COM

 

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Uploaded on May 12, 2011
Taken on April 3, 2011