Genova Staglieno , l'Angelo di Monteverde ...
L’Angelo della Morte scolpito da Giulio Monteverde si trova presso il Cimitero Monumentale di Staglieno ; è una figura androgina che appare quasi smarrita , con le spalle rivolte alla tomba che custodisce , un’anima che è ancora sospesa tra la Vita e la Morte .
Guardandolo si possono percepire sensazioni ed emozioni diverse , ha uno sguardo che trafigge ,emoziona e spaventa ;i suoi occhi vi seguono a seconda del lato dal quale lo guardate .
E’ un angelo bellissimo e pensieroso dallo sguardo triste , con le braccia incrociate all’altezza del cuore, come a difendersi … pare stia cercando qualcosa nel vuoto davanti a sé.
Sebbene regga con la mano destra la tromba del giudizio universale, la sua postura ed il suo sguardo imperscrutabile hanno tutt'altro che un aspetto consolatorio, facendolo apparire lontano e distaccato rispetto all'evento di cui è muto testimone.
L’evidente sensualità della figura davvero ardita per l’epoca, suscitò reazioni contrastanti da parte della critica .
È un’opera del 1882 dello scultore piemontese Giulio Monteverde (1837-1917) e la critica è concorde nell’intravvedere in questa statua una sorta di frattura fra un prima e un dopo nel modo di concepire la figura dell’angelo in arte nel XIX secolo: non più l’immagine cristiana guida dell’anima risorta in Paradiso, ma la rappresentazione di un individuo dubbioso e incerto.
L’angelo sperduto non sa più dove andare, si ferma sulla soglia, sosta perplesso in un limbo fra la vita e la morte.
Anche lui sembra avere bisogno di una guida che gli indichi la strada.
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Genova Staglieno , l'Angelo di Monteverde ...
L’Angelo della Morte scolpito da Giulio Monteverde si trova presso il Cimitero Monumentale di Staglieno ; è una figura androgina che appare quasi smarrita , con le spalle rivolte alla tomba che custodisce , un’anima che è ancora sospesa tra la Vita e la Morte .
Guardandolo si possono percepire sensazioni ed emozioni diverse , ha uno sguardo che trafigge ,emoziona e spaventa ;i suoi occhi vi seguono a seconda del lato dal quale lo guardate .
E’ un angelo bellissimo e pensieroso dallo sguardo triste , con le braccia incrociate all’altezza del cuore, come a difendersi … pare stia cercando qualcosa nel vuoto davanti a sé.
Sebbene regga con la mano destra la tromba del giudizio universale, la sua postura ed il suo sguardo imperscrutabile hanno tutt'altro che un aspetto consolatorio, facendolo apparire lontano e distaccato rispetto all'evento di cui è muto testimone.
L’evidente sensualità della figura davvero ardita per l’epoca, suscitò reazioni contrastanti da parte della critica .
È un’opera del 1882 dello scultore piemontese Giulio Monteverde (1837-1917) e la critica è concorde nell’intravvedere in questa statua una sorta di frattura fra un prima e un dopo nel modo di concepire la figura dell’angelo in arte nel XIX secolo: non più l’immagine cristiana guida dell’anima risorta in Paradiso, ma la rappresentazione di un individuo dubbioso e incerto.
L’angelo sperduto non sa più dove andare, si ferma sulla soglia, sosta perplesso in un limbo fra la vita e la morte.
Anche lui sembra avere bisogno di una guida che gli indichi la strada.
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