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un ricordo d'infanzia e .. una nota sulla cultura umanistica in via di rottamazione

Alle elementari ho espresso il miglior rendimento della mia intera carriera scolastica.

Ricordo la maestra dei primi anni, una ex suora di nome Teresa Alboni. Donna assai materna e imponente, sobria e vestita di scuro che mi era molto affezionata essendo io, all'epoca, un ragazzino esile e fin troppo ben educato in condotta. Mai avrei ammazzato una mosca, non tanto in virtu' di idee pacifiste ma per semplice mancanza di forza d'urto!

Conservo tuttora in un cassetto i quaderni Fabriano sui quali scrivevo e disegnavo ed è curioso e commovente rileggerli.. Il voto su ogni paginetta era quasi sempre accompagnato dalla lode scritta con calligrafia elegante e ascendente, direbbero i calligrafi..

Dato che quei disegni semplici d'infanzia non erano, ovviamente, capolavori come tutto cio' che riempiva quegli spazi cartacei vuoti e ansiogeni, oggi posso supporre che la ex suora mi trattasse con un occhio di riguardo..

Ogni tanto poteva capitare che non fossi totalmente allineato con la retorica scolastica e, magari, in un componimento di poche righe sulle stagioni, potevo scrivere frasi del tipo "in autunno cadono le foglie, ma qualcuna resta sempre sull'albero"..

In presenza di un simile sussulto infantile di polemica provocatoria e destabilizzante era certo che la maestra mi avrebbe punito, simbolicamente, abbassando il punteggio di poco e togliendomi la lode .. Il bimbo deve avere cognizioni schematiche e deve sapere che d'autunno tutte le foglie cadono dall'albero, nessuna esclusa !

Sulle stagioni non si discuteva, come anche sulla bandiera italica, sulla religione, sulla morale, sull'etica della guerra santa di affrancamento dall'Austria-Ungheria, sul Risorgimento dei buoni contro i cattivi etc..

 

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Ho preso a pretesto questo appunto scolastico, per un cenno al concetto di perdita di senso della cultura umanistica oggigiorno.. E' una riflessione ispirata da un lungo e bell' articolo sul quotidiano "la Repubblica" di ieri sul quale si denuncia, senza troppo rammarico, la disaffezione degli scolari moderni nei confronti di qualsiasi insegnamento propinato in materia di storia, fiilosofia antica, arte antica, letteratura antica ..

 

E' vero che il giornalista tratta con tristezza del fenomeno ed esprime una malinconica nostalgia per il passato prossimo della cutura italica in via di archiviazione repentina.. ma credo che quell'articolo sia anche troppo fatalista verso la perdita dei valori intrinsecamente collegati alla "dimenticanza" della cultura classica e umanistica, quella dei grandi pensatori e intellettuali che hanno forgiato il modo di pensare di tante generazioni..

Se obiettivo della formazione scolastica dev'essere la creazione, spesso in esclusiva, date le carenze delle famiglie, della mentalità del futuro cittadino o intellettuale.. ecco che quell'ondata di nozionismo tecnologico a senso unico che va tanto di moda oggi puo' danneggiare fortemente la società del futuro. Perche' contribuisce molto a minare il senso critico dei giovani, incanalandoli verso il pensiero unico di un progresso "disumano"..

 

Insomma la scuola non deve forgiare solo bravi tecnici ossequienti al potere, utili ingranaggi del "sistema economico". La scuola puo' e deve fare molto di piu' ..

Per questo motivo io credo che anche le accademie e gli atenei debbano essere poco dipendenti dai finanziamenti privati. Gli sponsor privati tirano l'acqua al loro mulino, non si preoccupano della formazione del cittadino di domani e anche della ricerca scientifica pura svincolata da impieghi diretti, la sola che porta avanti il progresso.

 

Non credo che i giovani siano colpevoli di indirizzare la cultura scolastica verso le discipline tecnologiche, rendendo insegnanti e programmi tradizionali obsoleti e inutili. Credo piuttosto che sia tipica degli insegnanti la possibilità di creare interesse verso le discipline umanistiche, con creatività e nuove idee, nuovi stimoli da studiare ed estrinsecare.. E' il carisma dell'insegnante ad affascinare l'allievo su qualsiasi argomento.. E' il carisma dell'insegnante a gettare luce sulle antiche anfore romane oppure sul muro dei castelli medievali, oggetti altrimenti privi di interesse, giacenti immobili nel buio dell'oblio..

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Uploaded on November 1, 2012
Taken on May 23, 2011