emilius da atlantide
Il ritiro delle truppe occidentali dall'Afghanistan: un primo passo verso l' abbandono delle politiche neo-coloniali? / withdrawal of western troops from Afghanistan: a first step towards real inter-national democracy?
Il povero e martoriato Afghanistan, gia' oggetto di commenti precedenti, tiene col fiato sospeso la comunità internazionale da molto tempo. Perche' e possibile e normale pensare ad un conflitto regionale che possa trasformarsi in una catastrofe bellica per il mondo intero.
Viviamo in un mondo interconnesso e interdipendente. Non è solo internet a porci in relazione sulla faccia del Pianeta. Ci sono interessi economici, alleanze politiche e militari, logiche geografiche che uniscono o dividono i vari Paesi .. Fattori che rendono i Paesi potenzialmente amici o nemici fra loro.
Pensiamo semplicemente all'Alleanza atlantica che impone a ciascuno Stato aderente una serie di obblighi e doveri di mutua assistenza in caso di conflitto. Anche noi "pacifici italiani" (gia' bombardatori nei Balcani) siamo inseriti in questa logica perversa !
Una scintilla che scocca in un angolo remoto dell'Africa potrebbe causare, per effetti consequenziali, un incendio planetario.. Potrebbe significare la fine della civiltà contemporanea..
In quell' evenienza sciagurata e non auspicabile, le liti sul futuro della FIAT o sulla riconversione dell'ILVA di Taranto, piuttosto che le discussioni sul campionato di calcio o sull'energia solare diverrebbero vacui sproloqui, chiacchiericcio surreale, inutile ..
Non esistono, per ora, organismi inter-nazionali che siano anche sovra-nazionali. Non esiste, allo stato attuale. alcuna organizzazione nel mondo in grado di imporre la Pace mediante il disarmo, cosi' come il calo delle nascite laddove i popoli muoiono di stenti e di malattia, o la riduzione drastica delle emisissoni inquinanti che stanno lentamente condannando l'umaniita' all'intossicazione di massa colpevole o colposa..
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In assenza di una autorità garante della Pace, del disarmo e della democrazia (generalmente intesa come diffusione del libero mercato) abbiamo assistito, da un certo tempo, all'azione di alcuni Paesi, specialmente occidentali, che si sono autoproclamati come "surrogati" delle "Nazioni Unite" quando tale ente è risultato paralizzato nel prendere decisioni vincolanti in occasione di gravi tensioni e crisi.
Per questa considerazione credo che la rinuncia a mantenere un esercito di "occupazione per buoni propositi" in Afghanistan sia un fatto da accogliere positivamente. E' un passo avanti compiuto da una Amministrazione non estremista e moderata come quella del mitico Presidente "abbronzato".. Un' operazione gia' avviata con successo che rischia di esser vanificata dall'avvento sulla scena di un nuovo leader inquietante, l'estremista mormone cui si è accennato in precedenza..
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Se le truppe a stelle e strisce vengono smobilitate dall'Asia occidentale, e cio' è fatto incoraggiante e benaugurante, è doveroso ricordare che venti di guerra iniziano a soffiare in un'area piu' lontana del Pianeta..
E' un' area nella quale un Paese sovrappopolato e aggressivo, pur martoriato da crisi economica, terremoti nonche' catastrofi nucleari ma guidato da un Governo pericoloso di estrema destra, sta tentando, inspiegabilmente, di espandere la propria influenza territoriale a danno di un vicino Paese storicamente "non amico" ..
L'atteggiamento della superpotenza a stelle e strisce in questo frangente è abbastanza azzardato e discutibile.. Ma questa è una storia che merita un commento ulteriore per una nuova foto..
Il ritiro delle truppe occidentali dall'Afghanistan: un primo passo verso l' abbandono delle politiche neo-coloniali? / withdrawal of western troops from Afghanistan: a first step towards real inter-national democracy?
Il povero e martoriato Afghanistan, gia' oggetto di commenti precedenti, tiene col fiato sospeso la comunità internazionale da molto tempo. Perche' e possibile e normale pensare ad un conflitto regionale che possa trasformarsi in una catastrofe bellica per il mondo intero.
Viviamo in un mondo interconnesso e interdipendente. Non è solo internet a porci in relazione sulla faccia del Pianeta. Ci sono interessi economici, alleanze politiche e militari, logiche geografiche che uniscono o dividono i vari Paesi .. Fattori che rendono i Paesi potenzialmente amici o nemici fra loro.
Pensiamo semplicemente all'Alleanza atlantica che impone a ciascuno Stato aderente una serie di obblighi e doveri di mutua assistenza in caso di conflitto. Anche noi "pacifici italiani" (gia' bombardatori nei Balcani) siamo inseriti in questa logica perversa !
Una scintilla che scocca in un angolo remoto dell'Africa potrebbe causare, per effetti consequenziali, un incendio planetario.. Potrebbe significare la fine della civiltà contemporanea..
In quell' evenienza sciagurata e non auspicabile, le liti sul futuro della FIAT o sulla riconversione dell'ILVA di Taranto, piuttosto che le discussioni sul campionato di calcio o sull'energia solare diverrebbero vacui sproloqui, chiacchiericcio surreale, inutile ..
Non esistono, per ora, organismi inter-nazionali che siano anche sovra-nazionali. Non esiste, allo stato attuale. alcuna organizzazione nel mondo in grado di imporre la Pace mediante il disarmo, cosi' come il calo delle nascite laddove i popoli muoiono di stenti e di malattia, o la riduzione drastica delle emisissoni inquinanti che stanno lentamente condannando l'umaniita' all'intossicazione di massa colpevole o colposa..
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In assenza di una autorità garante della Pace, del disarmo e della democrazia (generalmente intesa come diffusione del libero mercato) abbiamo assistito, da un certo tempo, all'azione di alcuni Paesi, specialmente occidentali, che si sono autoproclamati come "surrogati" delle "Nazioni Unite" quando tale ente è risultato paralizzato nel prendere decisioni vincolanti in occasione di gravi tensioni e crisi.
Per questa considerazione credo che la rinuncia a mantenere un esercito di "occupazione per buoni propositi" in Afghanistan sia un fatto da accogliere positivamente. E' un passo avanti compiuto da una Amministrazione non estremista e moderata come quella del mitico Presidente "abbronzato".. Un' operazione gia' avviata con successo che rischia di esser vanificata dall'avvento sulla scena di un nuovo leader inquietante, l'estremista mormone cui si è accennato in precedenza..
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Se le truppe a stelle e strisce vengono smobilitate dall'Asia occidentale, e cio' è fatto incoraggiante e benaugurante, è doveroso ricordare che venti di guerra iniziano a soffiare in un'area piu' lontana del Pianeta..
E' un' area nella quale un Paese sovrappopolato e aggressivo, pur martoriato da crisi economica, terremoti nonche' catastrofi nucleari ma guidato da un Governo pericoloso di estrema destra, sta tentando, inspiegabilmente, di espandere la propria influenza territoriale a danno di un vicino Paese storicamente "non amico" ..
L'atteggiamento della superpotenza a stelle e strisce in questo frangente è abbastanza azzardato e discutibile.. Ma questa è una storia che merita un commento ulteriore per una nuova foto..