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Monumento al conte Camillo Benso di Cavour, Milano - (e una nota sul " Risorgimento " nei Paesi della primavera araba)

(...) "Il pri­mo scon­tro tra “pro­gres­si­sti” e “con­ser­va­to­ri” nel­la sto­ria isla­mi­ca si è avu­to (nel Medioevo ndr) con il con­tra­sto, an­che vio­len­to, tra la con­ce­zio­ne, di­rem­mo oggi, “ra­zio­na­li­sta” dei Mu’ta­zi­li­ti, rap­pre­sen­ta­ti dal­lo Sceic­co al –Ma’mun e il suo gran­de op­po­si­to­re, non­ché cu­sto­de dell’or­to­dos­sia let­te­ra­li­sta co­ra­ni­ca, il fi­lo­so­fo e giu­ri­sta Ibn Han­bal.

Ci­tan­do di­ret­ta­men­te Med­deb: “La sua re­si­sten­za trovò eco e so­ste­gno nel po­po­lo, che era sen­si­bi­le al ri­tor­no all’or­to­dos­sia co­ra­ni­ca. I Mu’ta­zi­li­ti do­vet­te­ro su­bi­re a loro vol­ta ciò che ave­va­no fat­to su­bi­re agli av­ver­sa­ri fino all’emar­gi­na­zio­ne e poi alla len­ta ma ine­lut­ta­bi­le estin­zio­ne, men­tre quel­li non sol­tan­to so­prav­vis­se­ro ma an­che pro­spe­ra­ro­no" (...)

 

(...) "nel 1700 da noi (in Europa ndr) si af­fer­ma­va l’Il­lu­mi­ni­smo fino al trion­fo dei prin­ci­pi di li­bertà, ugua­glian­za e fra­ter­nità del­la Ri­vo­lu­zio­ne Fran­ce­se, men­tre nel mon­do ara­bo si im­po­ne­va l’in­ter­pre­ta­zio­ne fon­da­men­ta­li­sta e ri­gi­da del Co­ra­no, ad ope­ra di Al Wa­hab, " un com­pi­la­to­re sen­za un mi­ni­mo di ori­gi­na­lità, (non si osa nem­me­no qua­li­fi­car­lo come pen­sa­to­re) ” la cui dot­tri­na è tut­to­ra se­gui­ta in Ara­bia Sau­di­ta e nei Pae­si con­fi­nan­ti "

 

"(...) Ne­gli anni ’30 e ne­gli anni ’50 (del 19.sec. ndr) i Pa­dri Spi­ri­tua­li dei Fra­tel­li Mu­sul­ma­ni, Al Ban­na e Al Qutb, pre­di­ca­no l’en­ne­si­mo ri­tor­no alla “pu­rez­za del­le ori­gi­ni”, so­prat­tut­to in con­trap­po­si­zio­ne ai va­lo­ri li­ber­ta­ri dell’Oc­ci­den­te e in par­ti­co­la­re del­la so­cietà ame­ri­ca­na, con­dan­na­ta come im­mo­ra­le e ses­sual­men­te pro­mi­scua. Si noti bene che stia­mo par­lan­do del­la so­cietà ame­ri­ca­na che pro­ces­sa­va Ber­trand Rus­sel e avreb­be con­dan­na­to Wi­lhelm Rei­ch al car­ce­re, per­ché con­si­de­ra­ti trop­po li­ber­ti­ni: chissà cosa avreb­be pen­sa­to, il buon Al Qutb, se aves­se po­tu­to fare un giro nel­le metropoli americane dei no­stri gior­ni… Che dire poi del­la Ri­vo­lu­zio­ne Isla­mi­ca Kho­mei­ni­sta de­gli anni ‘70, in net­ta con­trap­po­si­zio­ne con la mo­der­niz­za­zio­ne, cer­ta­men­te for­za­ta, for­se an­che in­ge­nua, ma co­mun­que sin­ce­ra, vo­lu­ta dal­lo Scià? Cac­cia­to il mo­nar­ca, il car­ce­re e l’esi­lio toc­ca­ro­no ai mar­xi­sti, che pure ave­va­no lot­ta­to fian­co a fian­co dei so­ste­ni­to­ri di Kho­mei­ni con­tro la dit­ta­tu­ra di Reza Pa­hla­vi: in­som­ma, un al­tro esem­pio di “ri­tor­no alle ori­gi­ni” che ha te­nu­to fino ad ora il gran­de Pae­se per­sia­no sot­to il tal­lo­ne di fer­ro di una dit­ta­tu­ra per cer­ti ver­si an­che peg­gio­re di quel­la del­lo Scià "(...)

 

(...) " E in­fi­ne ar­ri­via­mo alla tan­to de­can­ta­ta “Pri­ma­ve­ra Ara­ba” dell’anno scor­so, che ha por­ta­to al po­te­re, in Egit­to, in Tu­ni­sia e in Li­bia, pro­prio i Fra­tel­li Mu­sul­ma­ni fon­da­ti da Al Ban­na e Al Qutb, cioè un gran­de mo­vi­men­to trans­na­zio­na­le di ispi­ra­zio­ne in­te­gra­li­sta. I ri­sul­ta­ti sono sot­to gli oc­chi di tut­ti: l’Egit­to è tut­to­ra una pol­ve­rie­ra e in Li­bia, or­mai di­vi­sa po­li­ti­ca­men­te tra Ci­re­nai­ca e Tri­po­li­ta­nia, i vin­ci­to­ri stan­no eli­mi­nan­do i so­ste­ni­to­ri di Ghed­da­fi con gli stes­si si­ste­mi bru­ta­li usa­ti dal Rais: car­ce­re, tor­tu­re ed ese­cu­zio­ni som­ma­rie. Quan­to alla Tu­ni­sia, tut­to fa pen­sa­re che sia in atto una de­ri­va fon­da­men­ta­li­sta, poi­ché gli estre­mi­sti isla­mi­ci sem­bra­no gua­da­gna­re ter­re­no gior­no dopo gior­no, a sca­pi­to del­le for­ze lai­che di que­sto Pae­se, che pure han­no dato un con­tri­bu­to non in­dif­fe­ren­te alla “Pri­ma­ve­ra ara­ba”. Esat­ta­men­te come nell’Iran di Kho­mei­ni, tren­ta e pas­sa anni fa " (...)

 

(...) " For­se è an­co­ra pre­sto per ti­ra­re un bi­lan­cio de­fi­ni­ti­vo del­la co­sid­det­ta “Pri­ma­ve­ra ara­ba”, e “for­se” qual­co­sa di po­si­ti­vo c’è, nel­la pre­sa del po­te­re da par­te dei Fra­tel­li Mu­sul­ma­ni: que­sto mo­vi­men­to è in­fat­ti ispi­ra­to da una for­te com­po­nen­te di giu­sti­zia so­cia­le ed eco­no­mi­ca, cosa di cui l’in­te­ro modo isla­mi­co ha ur­gen­te bi­so­gno. Se i nuo­vi lea­ders riu­sci­ran­no al­me­no nell’in­ten­to di crea­re so­cietà più giu­ste, meno cor­rot­te, con una mi­glio­re di­stri­bu­zio­ne del­la ric­chez­za, al­lo­ra “for­se” si potrà dire che un pas­so avan­ti è sta­to co­mun­que com­piu­to. Le con­se­guen­ze non po­tran­no che es­se­re po­si­ti­ve an­che per l’Eu­ro­pa "

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(FONTE: estratti dal sito internet : www.uaar.it)

 

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L'analisi storica riportata per estratti dal sito dell'Unione degli atei razionalisti italiani si riferisce al contesto mediorientale e magrebino posto sotto i riflettori dei media a seguito di recenti e tumultuosi eventi bellici "rivoluzionari".

Quell'analisi impietosa pecca, io credo, di eccessivo pessimismo circa le prospettive per il futuro non immediato che interessa quei popoli in fermento nella regione. Popoli che possiedono grandi possibilità di evoluzione in senso democratico nella modernità .. La loro notevole riserva potenziale di energie giovanili e spiccate capacità di rinnovamento sara' probabilmente motore valido e bastante per un nuovo corso della politica regionale che porterà le nazioni arabe verso un domani di prosperità e miglior benessere diffuso. Oggi una massa di poveri contadini e proletari urbani si contende le briciole della enorme " torta" riservata a pochi possidenti i quali detengono il potere in virtu' delle risorse petrolifere ingenti a disposizione.

 

Molto dipenderà, a questo riguardo, da come si muoveranno i Paesi a vocazione neocoloniale sullo scacchiere di riferimento..e da come sapranno rispondere alle politiche aggressive, con autonomia di pensiero laico, le attuali vittime di quell''oscurantismo religioso islamico che tanti guasti e lutti ha provocato ..

 

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Uploaded on September 23, 2012
Taken on February 4, 2011