emilius da atlantide
Allegoria de "l'uomo della provvidenza" (in omaggio alla imminente Festa della Liberazione dal nazifascismo)
Leggo stamane, sulla casella postale, un messaggio breve depositato da un lettore a commento di una mia immagine fotografica ripresa in quel di Predappio, luogo simbolo del defunto duce Mussolini.. Colgo l'occasione per una replica sul tema ..
" emilius, non so perche' ma mi interessa di piu' quel che pensa una persona che viveva in quegli anni, il reduce, piuttosto che le tue opinioni dato che non so nemmeno chi sei e non so quanto ne sai. Quanto ne sai? "
Grazie a simone per il commento, seppur polemico..
trovo paradossale l'obiezione circa la necessità di ascoltare ulteriormente i pochi reduci, oggi viventi, per sapere quel che accadde per un ventennio in Italia, come nacque il fascismo e a quale epilogo tragico portò l'intera nazione.
Ciascuno di noi ha studiato la guerra e la dittatura sui libri di storia, ha ascoltato i racconti dei nonni o dei padri, ha conosciuto le tracce innumerevoli, anche materiali, che guerra e dittatura hano lasciato ovunque..
Per consolare il commentatore aggiungo che il ventennio recentissimo di dittatura velata e mediatica che ha bloccato l'economia del paese, ha addomesticato il dissenso e perfino la satira in TV, ha instupidito la gioventu' con programmi di intrattenimento futili e idioti come il GF o l'isola famosi .. è forse peggiore sotto un aspetto rispetto al precedente. Prima esisteva ben vivo il valore (pericoloso!) di nazione e di patria . Oggi si è persa perfino la nozione di popolo.. e prevalgono le lobbies, i revanscismi, le spaccature fra nordisti e terroni..
Credo che ricordare ancora oggi il 25 aprile sia doveroso, affinche la Storia non debba piu' tornare indietro ai campi di sterminio, all'olio di ricino e al pensiero unico..
Nessuna conquista umana e culturale è per sempre. Fra qualche anno scompariranno i testimoni oculari del ventennio, dei lager nazisti, delle carceri speiali, di Ventotene, dei gas nervini in Etiopia, quel ridente luogo di villeggiatura per militari dove i nostri valorosi diedero prova di "eroismo" con armi chimiche di distruzione di massa .. ( " Ad Adua si era in mille contro trecento negri, pero' la Storia dice che ci siamo ben difesi! " - da una canzone del cantautore R. Vecchioni)
Su quella oscura parentesi storica potrebbe cadere l'oblio e potrebbe, in futuro, affacciarsi al balcone di Porta Venezia, o di qualche villetta di Gemonio, un novello mandibolone che arringa la folla promettendo un riscatto glorioso alle genti che ebbero l'Impero Romano d'Occidente.. Specialmente in questi tempi di crisi globale e di confusione ideologica. Tempi nei quali la gente semplice attende incosciamente un "redentore tecnico" con la bacchetta magica.. (proprio come quello della foto sopra..)
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E' tempo di revisionismo storico, disinformazione pilotata e predominio culturale della classe bottegaia retriva e miope, questo tempo odierno.
Oggi è piu' che mai indispensabile opporsi ai tentativi di annullare progressivamente, con pretesti risibili,
il significato enorme della Guerra di Liberazione nazionale sulla quale si fonda la Repubblica e si appoggia la democrazia, sempre tentennante, in Italia.
Sabotiamo i commercianti gretti e affaristi di bassa lega i quali vorrebbero trasformare la festa di popolo in una grande kermesse consumistica, in spregio ai morti della guerra contro l'oppressore.
Accogliamo l'appello dei Sindacati e dell'Associazione nazionale Partigiani d'Italia e boicottiamo le iniziative reazionarie..
Allegoria de "l'uomo della provvidenza" (in omaggio alla imminente Festa della Liberazione dal nazifascismo)
Leggo stamane, sulla casella postale, un messaggio breve depositato da un lettore a commento di una mia immagine fotografica ripresa in quel di Predappio, luogo simbolo del defunto duce Mussolini.. Colgo l'occasione per una replica sul tema ..
" emilius, non so perche' ma mi interessa di piu' quel che pensa una persona che viveva in quegli anni, il reduce, piuttosto che le tue opinioni dato che non so nemmeno chi sei e non so quanto ne sai. Quanto ne sai? "
Grazie a simone per il commento, seppur polemico..
trovo paradossale l'obiezione circa la necessità di ascoltare ulteriormente i pochi reduci, oggi viventi, per sapere quel che accadde per un ventennio in Italia, come nacque il fascismo e a quale epilogo tragico portò l'intera nazione.
Ciascuno di noi ha studiato la guerra e la dittatura sui libri di storia, ha ascoltato i racconti dei nonni o dei padri, ha conosciuto le tracce innumerevoli, anche materiali, che guerra e dittatura hano lasciato ovunque..
Per consolare il commentatore aggiungo che il ventennio recentissimo di dittatura velata e mediatica che ha bloccato l'economia del paese, ha addomesticato il dissenso e perfino la satira in TV, ha instupidito la gioventu' con programmi di intrattenimento futili e idioti come il GF o l'isola famosi .. è forse peggiore sotto un aspetto rispetto al precedente. Prima esisteva ben vivo il valore (pericoloso!) di nazione e di patria . Oggi si è persa perfino la nozione di popolo.. e prevalgono le lobbies, i revanscismi, le spaccature fra nordisti e terroni..
Credo che ricordare ancora oggi il 25 aprile sia doveroso, affinche la Storia non debba piu' tornare indietro ai campi di sterminio, all'olio di ricino e al pensiero unico..
Nessuna conquista umana e culturale è per sempre. Fra qualche anno scompariranno i testimoni oculari del ventennio, dei lager nazisti, delle carceri speiali, di Ventotene, dei gas nervini in Etiopia, quel ridente luogo di villeggiatura per militari dove i nostri valorosi diedero prova di "eroismo" con armi chimiche di distruzione di massa .. ( " Ad Adua si era in mille contro trecento negri, pero' la Storia dice che ci siamo ben difesi! " - da una canzone del cantautore R. Vecchioni)
Su quella oscura parentesi storica potrebbe cadere l'oblio e potrebbe, in futuro, affacciarsi al balcone di Porta Venezia, o di qualche villetta di Gemonio, un novello mandibolone che arringa la folla promettendo un riscatto glorioso alle genti che ebbero l'Impero Romano d'Occidente.. Specialmente in questi tempi di crisi globale e di confusione ideologica. Tempi nei quali la gente semplice attende incosciamente un "redentore tecnico" con la bacchetta magica.. (proprio come quello della foto sopra..)
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E' tempo di revisionismo storico, disinformazione pilotata e predominio culturale della classe bottegaia retriva e miope, questo tempo odierno.
Oggi è piu' che mai indispensabile opporsi ai tentativi di annullare progressivamente, con pretesti risibili,
il significato enorme della Guerra di Liberazione nazionale sulla quale si fonda la Repubblica e si appoggia la democrazia, sempre tentennante, in Italia.
Sabotiamo i commercianti gretti e affaristi di bassa lega i quali vorrebbero trasformare la festa di popolo in una grande kermesse consumistica, in spregio ai morti della guerra contro l'oppressore.
Accogliamo l'appello dei Sindacati e dell'Associazione nazionale Partigiani d'Italia e boicottiamo le iniziative reazionarie..