emilius da atlantide
I "furbetti del quartierino" (!) .. - Campo nomadi ROM di via Idro, Martesana, Milano
Tre volti di bimbi che provengono dal medesimo campo nomadi nella "cintura milanese", quello noto con il nome di via Idro. Tre personalità curiose che si intuiscono dall'atteggiamento di fronte alla fotocamera che le riprende..
Il primo è cauto e sospettoso, ma non ostile. Sembra incantato dalla presenza di qualcuno sbucato all'improvviso da un mondo che gli è estraneo..
Il secondo è spavaldo, guarda fisso la fotocamera con aria di sfida e, addirittura, maneggia una bomboletta spray a mo' di corpo contundente ..
Il terzo, piu' giovane e timoroso, si nasconde dietro al fratello (?) e osserva..
Quando mi sono avvicinato al campo, in un ritaglio di tempo rubato alla giornata di luce intensa, l'accoglienza è stata pessima, come ovvio e prevedibile.
Alcune ragazzine tornavano al campo camminando lungo il naviglio Martesana deserto, accompagnate da un adulto. Una delle scolare portava uno zainetto in spalla.
Quando ho puntato il tele sul gruppo, loro mi hanno dissuaso accanitamente, con insulti e minacce.. La piu' govane, in particolare, sembrava assai decisa e "violenta". Credo le mancasse qualche dente anteriore perche' sputacchiava saliva mentre parlava. Ho dovuto abbassare la lente per non irrorarla..
Mi guardava dal basso in alto con occhi focosi, viso magro e capelli scomposti, abito semplice ma dignitoso. Il suo volto non esprimeva alcuna paura, ma una sorta di rancorosa disperazione.
Le ragazzine adolescenti esibivano disprezzo per colui che credevano essere una "merda di giornalista"..
- Che ci fai qui? .. Lo sappiamo che sei una "merda di giornalista"!
-Vi assicuro di no.. Sono qui senza cattive intenzioni..
- Cancella quella foto! Guarda che se non la cancelli ti spacchiamo la faccia..
Sorridendo cercavo di rassicurarle.. - Certo che ho cancellato, non mi avete neppure lasciato il tempo.. Perche' tanta paura per me?
- Guarda che stasera in TV (!) controlliamo, e se ci vediamo ti spacchiamo la faccia!
- Calma .. non andrete in TV, questa è una fotocamera, non è una cinepresa! .. Ma perche' tanta paura per me? Io non sono qui contro di voi..
La spavalda si avvicina al mio povero velocipede appoggiato ad un carpino, lo tocca con mano, delicatamente.. (Allora entro davvero in apprensione!)
- Prendi questa e vattene via immediatamente!
Mi indica a braccio teso la Martesana.. Allora desisto e le guardo andare via verso le roulotte.
Ovviamente non fuggo, ma quando le ragazzine si sono allontanate mi dirigo nella via circolare dalla quale si accede alle "dimore" dei ROM e rubo pochi scatti, quasi sempre minacciato, insultato e deriso.
All'incrocio di accesso al campo noto un sensore a raggi infrarossi che incombe su di loro..
E quando svolto col velocipede, lungo il naviglio, per tornare verso via Padova, vengo sorpassato a bassa velocità da un'auto della polizia e da un mezzo militare mimetico dai quali mi osservano distrattamente, come un qualsiasi turista..
Mi sono trattenuto solo una manciata di minuti al campo di via Idro e ho dovuto ripiegare con pochi fotogrammi, ma giudico positivamente quell'episodio. Perche' alcuni bimbi zingari hanno mostrato di atteggiarsi, nonostante tutto, come quelli delle nostre famiglie e non sono fuggiti. Mi hanno affrontato da pari a pari, vincendo alla fine la sfida contro l'invasore!
La fierezza delle scolare che mi hanno brutalmente respinto non credo sia di per se' negativa. Quello dei ROM è un mondo duro e spietato nel quale non vi e' spazio per la cortesia e la finezza.
Pare che quel campo, secondo fonti internet, sia stato minacciato di smantellamento, eppure si tratterebbe di un "campo modello" dove non avverrebbero particolari violazioni di legge e molta gente lavora.
I "furbetti del quartierino" (!) .. - Campo nomadi ROM di via Idro, Martesana, Milano
Tre volti di bimbi che provengono dal medesimo campo nomadi nella "cintura milanese", quello noto con il nome di via Idro. Tre personalità curiose che si intuiscono dall'atteggiamento di fronte alla fotocamera che le riprende..
Il primo è cauto e sospettoso, ma non ostile. Sembra incantato dalla presenza di qualcuno sbucato all'improvviso da un mondo che gli è estraneo..
Il secondo è spavaldo, guarda fisso la fotocamera con aria di sfida e, addirittura, maneggia una bomboletta spray a mo' di corpo contundente ..
Il terzo, piu' giovane e timoroso, si nasconde dietro al fratello (?) e osserva..
Quando mi sono avvicinato al campo, in un ritaglio di tempo rubato alla giornata di luce intensa, l'accoglienza è stata pessima, come ovvio e prevedibile.
Alcune ragazzine tornavano al campo camminando lungo il naviglio Martesana deserto, accompagnate da un adulto. Una delle scolare portava uno zainetto in spalla.
Quando ho puntato il tele sul gruppo, loro mi hanno dissuaso accanitamente, con insulti e minacce.. La piu' govane, in particolare, sembrava assai decisa e "violenta". Credo le mancasse qualche dente anteriore perche' sputacchiava saliva mentre parlava. Ho dovuto abbassare la lente per non irrorarla..
Mi guardava dal basso in alto con occhi focosi, viso magro e capelli scomposti, abito semplice ma dignitoso. Il suo volto non esprimeva alcuna paura, ma una sorta di rancorosa disperazione.
Le ragazzine adolescenti esibivano disprezzo per colui che credevano essere una "merda di giornalista"..
- Che ci fai qui? .. Lo sappiamo che sei una "merda di giornalista"!
-Vi assicuro di no.. Sono qui senza cattive intenzioni..
- Cancella quella foto! Guarda che se non la cancelli ti spacchiamo la faccia..
Sorridendo cercavo di rassicurarle.. - Certo che ho cancellato, non mi avete neppure lasciato il tempo.. Perche' tanta paura per me?
- Guarda che stasera in TV (!) controlliamo, e se ci vediamo ti spacchiamo la faccia!
- Calma .. non andrete in TV, questa è una fotocamera, non è una cinepresa! .. Ma perche' tanta paura per me? Io non sono qui contro di voi..
La spavalda si avvicina al mio povero velocipede appoggiato ad un carpino, lo tocca con mano, delicatamente.. (Allora entro davvero in apprensione!)
- Prendi questa e vattene via immediatamente!
Mi indica a braccio teso la Martesana.. Allora desisto e le guardo andare via verso le roulotte.
Ovviamente non fuggo, ma quando le ragazzine si sono allontanate mi dirigo nella via circolare dalla quale si accede alle "dimore" dei ROM e rubo pochi scatti, quasi sempre minacciato, insultato e deriso.
All'incrocio di accesso al campo noto un sensore a raggi infrarossi che incombe su di loro..
E quando svolto col velocipede, lungo il naviglio, per tornare verso via Padova, vengo sorpassato a bassa velocità da un'auto della polizia e da un mezzo militare mimetico dai quali mi osservano distrattamente, come un qualsiasi turista..
Mi sono trattenuto solo una manciata di minuti al campo di via Idro e ho dovuto ripiegare con pochi fotogrammi, ma giudico positivamente quell'episodio. Perche' alcuni bimbi zingari hanno mostrato di atteggiarsi, nonostante tutto, come quelli delle nostre famiglie e non sono fuggiti. Mi hanno affrontato da pari a pari, vincendo alla fine la sfida contro l'invasore!
La fierezza delle scolare che mi hanno brutalmente respinto non credo sia di per se' negativa. Quello dei ROM è un mondo duro e spietato nel quale non vi e' spazio per la cortesia e la finezza.
Pare che quel campo, secondo fonti internet, sia stato minacciato di smantellamento, eppure si tratterebbe di un "campo modello" dove non avverrebbero particolari violazioni di legge e molta gente lavora.