costagar51
Palazzo Forcella De Seta: la "Grande galleria" 2
"Salire al piano nobile del palazzo Forcella De Seta è come fare un viaggio di qualche migliaio di chilometri per ritrovarsi in uno dei luoghi più incantevoli del mondo: l’Alhambra di Granada, in Andalusia. Già, perché alla destra del vestibolo si apre la “Grande galleria”, alta due piani (con due file di finestre a sesto acuto e colonne sovrapposte negli angoli), decorata all’interno su ispirazione del capolavoro arabo-moresco spagnolo.
Non basta ancora? E allora c’è il portale neocatalano, i mosaici neonormanni, le fontane orientali. Insomma, in uno dei punti più suggestivi della città, con una vista privilegiata sul mare e un’altra sulla Kalsa, c’è un Palazzo che è una summa degli stili architettonici che hanno caratterizzato l’Isola nel corso del tempo, reinterpretati secondo i modi del XIX secolo.
Edificato sulle antiche mura, laddove nel Seicento si trovava un palazzetto poi distrutto durante i moti del 1820, il Palazzo passò nel 1833 al marchese Enrico Carlo Forcella che avviò ristrutturazioni e sopraelevazioni a opera degli architetti Emmanuele Palazzotto e Nicolò Puglia. Nella seconda metà del XIX secolo il Palazzo passò al principe Biagio Licata di Baucina che ne ampliò il fronte con il castelletto neogotico e, nei primi anni del XX secolo, venne acquisito dal marchese Francesco De Seta, prefetto di Palermo, divenendo uno dei salotti più fastosi della Belle Epoque di Palermo, frequentato dall’aristocrazia e dell’alta borghesia. Oggi è di proprietà dell’Ance di Palermo, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili."
Palazzo Forcella De Seta: la "Grande galleria" 2
"Salire al piano nobile del palazzo Forcella De Seta è come fare un viaggio di qualche migliaio di chilometri per ritrovarsi in uno dei luoghi più incantevoli del mondo: l’Alhambra di Granada, in Andalusia. Già, perché alla destra del vestibolo si apre la “Grande galleria”, alta due piani (con due file di finestre a sesto acuto e colonne sovrapposte negli angoli), decorata all’interno su ispirazione del capolavoro arabo-moresco spagnolo.
Non basta ancora? E allora c’è il portale neocatalano, i mosaici neonormanni, le fontane orientali. Insomma, in uno dei punti più suggestivi della città, con una vista privilegiata sul mare e un’altra sulla Kalsa, c’è un Palazzo che è una summa degli stili architettonici che hanno caratterizzato l’Isola nel corso del tempo, reinterpretati secondo i modi del XIX secolo.
Edificato sulle antiche mura, laddove nel Seicento si trovava un palazzetto poi distrutto durante i moti del 1820, il Palazzo passò nel 1833 al marchese Enrico Carlo Forcella che avviò ristrutturazioni e sopraelevazioni a opera degli architetti Emmanuele Palazzotto e Nicolò Puglia. Nella seconda metà del XIX secolo il Palazzo passò al principe Biagio Licata di Baucina che ne ampliò il fronte con il castelletto neogotico e, nei primi anni del XX secolo, venne acquisito dal marchese Francesco De Seta, prefetto di Palermo, divenendo uno dei salotti più fastosi della Belle Epoque di Palermo, frequentato dall’aristocrazia e dell’alta borghesia. Oggi è di proprietà dell’Ance di Palermo, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili."