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Vaso di Talos - Talos-Vase

In Greek mythology, Talos, also spelled Talus or Talon was a giant automaton made of bronze to protect Europa in Crete from pirates and invaders. He circled the island's shores three times daily.

 

More about the bronze giant Talos:

en.wikipedia.org/wiki/Talos

 

Original photo by courtesy of artsupp

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Cratere a volute attico (36933=1501)

Attribuito al Pittore di Talos, fine del V secolo a.C.

 

E questo, senza dubbio, il vaso più noto della collezione Jatta, assurto quasi a simbolo del Museo e talora della stessa città di Ruvo. Qualitativamente il pezzo è comunque straordinario, anche se oggetto di estesi restauri 'rnimetici' nei primi decenni del XIX secolo (una prima illustrazione di esso si deve a Th. Panofka, Der Tod des Talos, in "Archäologische Zeitung" n.44, agosto 1846, coll. 313-319, tavv. XLIV-XLV), che solo nel 1993 sono stati rimossi sotto la direzione dell'Istituto Centrale per il Restauro (Talos 1994).

 

Particolarmente estese risultavano le integrazioni, non sempre attendibili, sul collo (scene dionisiache) e sul lato B, su cui si possono riconoscere, disposti in tranquilla posizione affiancata, i Dioscuri, alla cui vittoria alludono due figure di Nikai, Atena, forse Era e Giasone, il capo della spedizione degli Argonauti.

Questi, in numero di cinquanta, si erano imbarcati in Grecia diretti versa la Colchide, nel mar Nero, alla conquista del celebre vello d' oro dell'ariete di Frisso. Dopo varie avventure, sulla via del ritorno essi fanno sosta a Creta, di cui e temibile custode Talos, il gigante di bronzo donato da Zeus a Minosse, nel cui corpo un'unica vena correva dal collo ai talloni.

E proprio la sconfitta di Talos da parte di Castore, a cavallo, e di Polluce, costituisce la scena principale del cratere, eccellente sia per la ricerca compositiva sia per la cura con cui particolari e caratteristiche delle singole figure sono rappresentati. A sinistra si riconosce Medea, che offrendo una pozione soporifera a Talos aveva favorito l'impresa, e, dietro di lei, la poppadella nave Argo con tre Argonauti, fra cui i due figli di Borea individuati dalle iscrizioni. La figura femminile in fuga a destra vuole forse rappresentare la stessa isola di Creta, sormontata dagli dei Poseidone e Anfitrite, di olimpica serenitä.

 

Bibliografia:

BEAZLEY 1963, p.1338, n. 1. SICHTERMANN 1966, Kl4, pp. 23-25, tavv, 1, 24-34.

 

 

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Uploaded on August 18, 2021