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Distributore Semi Automatico

STORIA DI UNA FOTOGRAFIA

Tutto ha inizio circa a mezzanotte. Giacomo percorre la strada provinciale 362 Lecce-Galatina per tornare a casa quando nota, all’altezza di un semaforo, un distributore di benzina con una splendida luce che dall’alto si diffonde su due erogatori che sembrano mostri di metallo, creature aliene e minacciose. Come in un teatro, un quadro di Hopper, una fotografia giapponese.

Apre la porta di casa e trova Gaetano stravaccato sulla poltrona ergonomica, in assetto giornata in archivio, che guarda sul tubo un documentario sugli alieni, manco a dirlo.

“Metti due stracci, raccogli oggetti vari, dobbiamo fare una foto!”

Ovviamente non se lo fa ripetere due volte ma gli dice che devono aspettare Enrico, che sta arrivando. Prelevano il suddetto sull’uscio di casa, gli danno un accappatoio e, vestiti come reduci di guerra scappati da un manicomio e imbottiti di metanfetamina, partono.

Luci e motori della macchina si spengono e ne fuoriesce il solito circo di personaggi improbabili. Nemmeno il tempo di studiare esposizione e inquadratura ed ecco giungere i primi curiosi.

“ Ce sta Faciti?”

“Foto”

“Ahahahahah, Ui siti fusi propriu!”

Subito dopo un’altra auto si immette nello spiazzale del distributore e delle ragazze ripetono la domanda. Sembrano avere fretta, come se qualcosa o qualcuno le spaventasse.

I tre notano che nessuno di quelli che entrano si ferma a fare rifornimento.

Dopo i primi dieci scatti la luce sul distributore dà forfait, per motivi ignoti. Saggiamente, la combriccola si sposta con maschere antigas e puttanate varie sul ciglio della strada per cercare nuove inquadrature.

Ecco spuntare all’orizzonte la terza auto, con un capezzolo blu luminescente sulla sommità. Beh, non potevano farsi mancare le forze dell’ordine.

Per la terza volta viene posta loro l’originale domanda.

“Che state facendo?”

“Benzina, no?”

Per fortuna alla risata che segue si uniscono anche gli uomini in divisa.

Uno dei carabinieri chiede cortesemente all’uomo col grembiule di voltarsi. Lui si chiede perché ma lo fa senza protestare. Il carabiniere si tranquillizza e dice

“Ah, almenu li pantaloncini li tieni”.

Se qualcuno si fosse fermato a osservare la scena avrebbe assistito a qualcosa di grottesco: due carabinieri che ridono e parlottano con un tizio senza maglietta, un accappatoio giallo e una tuba in testa, che regge un coniglio per le orecchie e un altro seminudo, con un grembiule da cucina e una maschera antigas.

Come trasformare una notte anonima in un circo di visioni e stupore. Il vero motivo per cui amiamo la fotografia.

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Uploaded on July 20, 2013