sabinolembo
Trani cattedrale, cripta
Gran bella chiesa che riassume tutte le caratteristiche del romanico pugliese, con tanto di doppia cripta gigantesca ed ipogeo recentemente scoperto. La pietra utilizzata è quella bianca oro di Trani.
La chiesa è collocata ben isolata a pochi metri dal mare e dal porto dei pescatori, quindi in posizione incantevole. In verità la bella chiesa è troppo isolata, quasi decontestualizzata dal borgo medioevale e rinascimentale che, da quello che rimane, è di notevole livello architettonico. Inoltre ha delle caratteristiche che, come vedremo, la rendono unica nell’architettura medioevale europea. Oggi, ma non è sempre stato così, la magnifica chiesa svetta solitaria in questo incredibile contesto, altissima, perché la stessa cripta non è interrata. Infatti alla chiesa superiore si accede tramite una doppia scalinata esterna simmetrica alla facciata, ed individua un arco sottostante che ne rende il prospetto unico nell’architettura romanica, per quanto ne sappia. Inoltre, sul lato sud, in linea con la facciata,vi è la torre campanaria, alta sessanta metri, a sei piani, a base quadrata, con cuspide ottagonale. E’ attaccata alla chiesa con un altissimo arco di passaggio, all’epoca necessario, che ha dato non pochi problemi di statica al bel campanile. Grandi spazi tutt’ intorno, l’azzurro intenso del cielo ed il blu profondo del mare, fanno spiccare tutta la magnificenza di questa chiesa di color bianco miele rosato.
La facciata ha tre ingressi, due modesti ricavati negli archi ciechi già detti, e poi quello centrale, impreziosito da un protiro con leoni stilofori. Il portale in bronzo di Barisano da Trani, del XII secolo, ora è all’interno sul lato sinistro. Ai lati del portale vi sono archi ciechi, a tutto sesto, quattro per lato ed occupano tutta la lunghezza della facciata. Gli archi sono finemente intarsiati. Più in alto si osservano tre finestre, quella centrale con leoni ed elefanti che reggono colonne binate e, al di sopra, un bel rosone, al solito contornato da figure animali.
Lateralmente ritroviamo i contrafforti collegati con archi che continuano sui transetti con archi ciechi. Il transetto sud presenta un bellissimo rosone, più elaborato di quello della facciata, mentre quello nord, una finestra tetrafora, forse di recupero. Il sottotetto dei transetti ha un cornicione con figure umane ed animali. Figure animali ei figure mostruose sporgono qua e là.
Tre altissime absidi, quella centrale più sporgente, con una finestra elaborata sporgono sul lato est.
L’interno è una capolavoro di sei archi retti da colonne binate di recupero, con capitelli sfigurati da mode precedenti, unico neo di tutta la chiesa. Le colonne binate le avevamo viste a San Nicola di Bari, ma solo due coppie. Questa soluzione per la navata di Trani sembra avere il carattere di unicità nell’architettura romanica. Al livello superiore il solito matroneo a trifore e, al di sopra, piccole finestre del cleristorio. Il soffitto, anche quello del transetto, è a capriate di legno.
Il transetto nord porta un’apertura, ora murata, dalla quale il nostro Cicerone dice che Federico II seguisse le funzioni religiose, guardando il mare. Dopo di lui, poiché nessuno sarebbe stato più degno di occupare quel posto, l’apertura fu murata.
Al di sotto ci sono due cripte: quella di Santa Maria della Scala e quella di San Nicola Pellegrino, fitta di colonne provenienti da Canosa. Come si vede, anche nel Medioevo c’erano furti ed spoliazioni di reperti antichi, anche se probabilmente legalizzati da vescovi prepotenti. Vi è inoltre l’ipogeo di San Leucio del VII secolo che è sotto il livello del mare.
Trani cattedrale, cripta
Gran bella chiesa che riassume tutte le caratteristiche del romanico pugliese, con tanto di doppia cripta gigantesca ed ipogeo recentemente scoperto. La pietra utilizzata è quella bianca oro di Trani.
La chiesa è collocata ben isolata a pochi metri dal mare e dal porto dei pescatori, quindi in posizione incantevole. In verità la bella chiesa è troppo isolata, quasi decontestualizzata dal borgo medioevale e rinascimentale che, da quello che rimane, è di notevole livello architettonico. Inoltre ha delle caratteristiche che, come vedremo, la rendono unica nell’architettura medioevale europea. Oggi, ma non è sempre stato così, la magnifica chiesa svetta solitaria in questo incredibile contesto, altissima, perché la stessa cripta non è interrata. Infatti alla chiesa superiore si accede tramite una doppia scalinata esterna simmetrica alla facciata, ed individua un arco sottostante che ne rende il prospetto unico nell’architettura romanica, per quanto ne sappia. Inoltre, sul lato sud, in linea con la facciata,vi è la torre campanaria, alta sessanta metri, a sei piani, a base quadrata, con cuspide ottagonale. E’ attaccata alla chiesa con un altissimo arco di passaggio, all’epoca necessario, che ha dato non pochi problemi di statica al bel campanile. Grandi spazi tutt’ intorno, l’azzurro intenso del cielo ed il blu profondo del mare, fanno spiccare tutta la magnificenza di questa chiesa di color bianco miele rosato.
La facciata ha tre ingressi, due modesti ricavati negli archi ciechi già detti, e poi quello centrale, impreziosito da un protiro con leoni stilofori. Il portale in bronzo di Barisano da Trani, del XII secolo, ora è all’interno sul lato sinistro. Ai lati del portale vi sono archi ciechi, a tutto sesto, quattro per lato ed occupano tutta la lunghezza della facciata. Gli archi sono finemente intarsiati. Più in alto si osservano tre finestre, quella centrale con leoni ed elefanti che reggono colonne binate e, al di sopra, un bel rosone, al solito contornato da figure animali.
Lateralmente ritroviamo i contrafforti collegati con archi che continuano sui transetti con archi ciechi. Il transetto sud presenta un bellissimo rosone, più elaborato di quello della facciata, mentre quello nord, una finestra tetrafora, forse di recupero. Il sottotetto dei transetti ha un cornicione con figure umane ed animali. Figure animali ei figure mostruose sporgono qua e là.
Tre altissime absidi, quella centrale più sporgente, con una finestra elaborata sporgono sul lato est.
L’interno è una capolavoro di sei archi retti da colonne binate di recupero, con capitelli sfigurati da mode precedenti, unico neo di tutta la chiesa. Le colonne binate le avevamo viste a San Nicola di Bari, ma solo due coppie. Questa soluzione per la navata di Trani sembra avere il carattere di unicità nell’architettura romanica. Al livello superiore il solito matroneo a trifore e, al di sopra, piccole finestre del cleristorio. Il soffitto, anche quello del transetto, è a capriate di legno.
Il transetto nord porta un’apertura, ora murata, dalla quale il nostro Cicerone dice che Federico II seguisse le funzioni religiose, guardando il mare. Dopo di lui, poiché nessuno sarebbe stato più degno di occupare quel posto, l’apertura fu murata.
Al di sotto ci sono due cripte: quella di Santa Maria della Scala e quella di San Nicola Pellegrino, fitta di colonne provenienti da Canosa. Come si vede, anche nel Medioevo c’erano furti ed spoliazioni di reperti antichi, anche se probabilmente legalizzati da vescovi prepotenti. Vi è inoltre l’ipogeo di San Leucio del VII secolo che è sotto il livello del mare.