Catia ǝɟɟǝ
Where deep thoughts settle
Dove si posano i pensieri profondi
Ci sono esperienze, incontri, parole, sguardi che ti scaldano il cuore.
E altri che te lo gelano.
Esiste una sofferenza che attraversa ogni essere umano: non sempre ha un nome, spesso nasce dal senso di ingiustizia, dal vuoto, dal disincanto.
Vorresti che l’universo avesse una sorta di giustizia divina, ma non è così.
Però c’è molto di più: c’è questa magnifica Terra, con le sue risorse, la sua complessità e diversità, la luce, i suoni, i profumi.
Esistono così tanti tipi di esseri viventi che basare tutto su una visione antropocentrica distorce e limita la meraviglia della vita.
E se provassimo a ripensarci non come “uomini”, ma come esseri viventi connessi e intrecciati agli elementi, come sarebbe il mondo?
Perché l’uomo continua a credere che la Terra e le sue creature siano a sua completa disposizione e sottomissione?
Cos’è questo gigantesco bias che lo acceca?
È un bug da correggere?
È un inganno del sistema?
O è il punto cieco da cui può finalmente cominciare il risveglio?
There are experiences, encounters, words, and glances that warm your heart.
And others that freeze it.
There is a kind of suffering that runs through every human being: it doesn’t always have a name—often it’s born from a sense of injustice, emptiness, or disillusionment.
You wish the universe had some kind of divine justice, but it doesn’t.
Yet there is so much more: there is this magnificent Earth, with its resources, its complexity and diversity, its light, its sounds, its scents.
There are so many forms of life that basing everything on an anthropocentric vision distorts and limits the wonder of existence.
What if we started thinking of ourselves not as “humans,” but as living beings connected to and intertwined with the elements—what would the world look like then?
Why does humankind keep believing that the Earth and its creatures are entirely at its disposal and submission?
What is this enormous bias that blinds us?
Is it a bug to fix?
A trick of the system?
Or is it the blind spot from which awakening can finally begin?
Where deep thoughts settle
Dove si posano i pensieri profondi
Ci sono esperienze, incontri, parole, sguardi che ti scaldano il cuore.
E altri che te lo gelano.
Esiste una sofferenza che attraversa ogni essere umano: non sempre ha un nome, spesso nasce dal senso di ingiustizia, dal vuoto, dal disincanto.
Vorresti che l’universo avesse una sorta di giustizia divina, ma non è così.
Però c’è molto di più: c’è questa magnifica Terra, con le sue risorse, la sua complessità e diversità, la luce, i suoni, i profumi.
Esistono così tanti tipi di esseri viventi che basare tutto su una visione antropocentrica distorce e limita la meraviglia della vita.
E se provassimo a ripensarci non come “uomini”, ma come esseri viventi connessi e intrecciati agli elementi, come sarebbe il mondo?
Perché l’uomo continua a credere che la Terra e le sue creature siano a sua completa disposizione e sottomissione?
Cos’è questo gigantesco bias che lo acceca?
È un bug da correggere?
È un inganno del sistema?
O è il punto cieco da cui può finalmente cominciare il risveglio?
There are experiences, encounters, words, and glances that warm your heart.
And others that freeze it.
There is a kind of suffering that runs through every human being: it doesn’t always have a name—often it’s born from a sense of injustice, emptiness, or disillusionment.
You wish the universe had some kind of divine justice, but it doesn’t.
Yet there is so much more: there is this magnificent Earth, with its resources, its complexity and diversity, its light, its sounds, its scents.
There are so many forms of life that basing everything on an anthropocentric vision distorts and limits the wonder of existence.
What if we started thinking of ourselves not as “humans,” but as living beings connected to and intertwined with the elements—what would the world look like then?
Why does humankind keep believing that the Earth and its creatures are entirely at its disposal and submission?
What is this enormous bias that blinds us?
Is it a bug to fix?
A trick of the system?
Or is it the blind spot from which awakening can finally begin?