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Grand Hotel di Rimini (1908). Emilia-Romagna, Italia.

La storia del Grand Hotel di Rimini comincia nel 1908 quando venne inaugurato su progetto dell’architetto sudamericano Paolo Somazzi in uno stile liberty che riecheggiava i fasti della belle époque e della Costa Azzurra. Il progetto era di attrarre la clientela raffinatissima della nobiltà nordeuropea. “L’Ostenda Italiana”, come venne dipinta in un’intelligente campagna pubblicitaria, accompagnava il Kursaal, famoso stabilimento termale distrutto del 1948. Dopo un incendio nel 1920 e la ricostruzione, l’hotel perse le sue due cupole, e l’amministrazione locale intensificò gli sforzi per attrarre un turismo più popolare. I soggiorni estivi di Mussolini a Riccione (dove passava le vacanze in compagnia della moglie Rachele Guidi) non favorivano l’eterna rivale, anche se era proprio al Grand Hotel che il figlio del secolo incontrava in gran segreto l’amante Claretta Petacci. I gravi danneggiamenti causati dalla guerra costrinsero a nuovi e onerosi lavori. Il rilancio avvenne con quattro edizioni di Miss Italia negli anni ’50 e poi con l’arrivo di Pietro Arpesella che rilevò la struttura per dar via alla stagione più felice dell’hotel. Il boom, il turismo di massa e, nel 1973, Amarcord. Uomo di mondo dalla vita avventurosa, Arpesella era il padrone di casa perfetto, in un tempo in cui i bravi direttori d’hotel erano contesi come soprani. “Il Grand Hotel è un'invenzione, è un’astronave atterrata per sbaglio. Bianco, immenso, con un che di sacro. Non c’entra nulla con la Riviera Luna Park, con le vacanze della fretta, eppure ne è il santuario. Racconta che cosa è stata Rimini: ville eleganti, viali dolci, palazzi aristocratici. Fellini intanto non era più il quattordicenne che era entrato per la prima volta con la bocca aperta, né il caricaturista che vi aveva lavorato da giovane. Manteneva però il vizio di ritrarre gli ospiti, quando ormai vi soggiornava in pianta stabile se faceva ritorno a Rimini. Il regista amava tanto l’hotel da ricostruirlo a Cinecittà per le riprese di Amarcord, sulla cui locandina si può intravedere. Dopo varie vicissitudini, il Grand Hotel è dal 1994 monumento nazionale e fa ora parte del gruppo Select Hotels della famiglia Batani. Oggi l’hotel cinque stelle lusso di Rimini può sfoggiare 117 stanze tra le quali 3 regal suites e 9 junior suites con tanto di lampadari veneziani e parquet del XVIII secolo. Il ristorante 'La dolce vita' (altro capolavoro di Fellini)è invece adornato di ricchi affreschi e architetture neoclassiche, mentre nel salone da feste 'Quattro colonne' si tengono gli eventi più sfarzosi. E poi due piscine, una SPA con bagno turco, accesso al mare… ma niente è suggestivo come l’idea di passeggiare tra le sue mura come Enrico Caruso che si sporgeva dalle finestre con la nostalgia del Golfo di Napoli, o Lady Diana, Alberto Sordi, Sharon Stone e tanti altri su cui aleggia, come in uno dei suoi sogni a pellicola, il ricordo di Fellini. Fonte: www.elledecor.com/it/viaggi/a29992500/grand-hotel-rimini-...

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Uploaded on May 14, 2025
Taken on April 26, 2025