Arco di accesso al castello che riproduce quello della città di Volterra; vi campeggiano le teste di tre valligiane con una stella a cinque punte tra i capelli. Rosazza (Biella). Alta Valle Cervo, Piemonte, Italia.
Il Castello, dimora di Federico Rosazza Pistolet, realizzato da Giuseppe Maffei (1883-1899). La costruzione del castello fu avviata con l'innalzamento della torre guelfa e della palazzina sottostante, poi ampliata in due successive fasi, ed ebbe termine nel 1899, anno della morte di Federico, con il completamento della grande galleria dove il nobile intendeva esporre i suoi dipinti. L'edificio fu progettato da Giuseppe Maffei sfruttando il tema dell'estetica della rovina: false murature sbrecciate trattate con acido nitrico, finti colonnati ed architravi, allo scopo di richiamare gli antichi templi di Paestum e chiari riferimenti esoterici alla massoneria. False rovine di Paestum ed uno dei due orsi scolpiti in pietra locale, collocati intorno al laghetto del giardino, furono portati via da una piena del torrente Pragnetta nel maggio 1916; i resti sono oggi conservati presso la fontana della Valligiana nel parco comunale. Fonte: Wikipedia
Arco di accesso al castello che riproduce quello della città di Volterra; vi campeggiano le teste di tre valligiane con una stella a cinque punte tra i capelli. Rosazza (Biella). Alta Valle Cervo, Piemonte, Italia.
Il Castello, dimora di Federico Rosazza Pistolet, realizzato da Giuseppe Maffei (1883-1899). La costruzione del castello fu avviata con l'innalzamento della torre guelfa e della palazzina sottostante, poi ampliata in due successive fasi, ed ebbe termine nel 1899, anno della morte di Federico, con il completamento della grande galleria dove il nobile intendeva esporre i suoi dipinti. L'edificio fu progettato da Giuseppe Maffei sfruttando il tema dell'estetica della rovina: false murature sbrecciate trattate con acido nitrico, finti colonnati ed architravi, allo scopo di richiamare gli antichi templi di Paestum e chiari riferimenti esoterici alla massoneria. False rovine di Paestum ed uno dei due orsi scolpiti in pietra locale, collocati intorno al laghetto del giardino, furono portati via da una piena del torrente Pragnetta nel maggio 1916; i resti sono oggi conservati presso la fontana della Valligiana nel parco comunale. Fonte: Wikipedia