Back to photostream

Il borgo di Bastia con il Castello omonimo (XVI sec.), Licciana Nardi (MS). Lunigiana, Toscana, Italia.

Il castello di Bastia si erge su un colle nella valle del torrente Taverone, in posizione strategica a controllo della strada di accesso al valico del Lagastrello. Posto al centro del piccolo borgo omonimo, il castello attuale risale al XV secolo, costruito sui resti di un edificio più antico, la fortezza di Santa Caterina del XIII secolo. Molto ben conservato, è una massiccia fortificazione quadrata con quattro imponenti torri cilindriche su cui svetta il possente mastio centrale. Due torri hanno una circonferenza maggiore delle altre e sono unite da una cortina muraria con cammino di ronda, retaggio dell'impianto medievale originale. Il mastio centrale a pianta circolare presenta un sistema di beccatelli con mensole sporgenti e parapetto continuo. L'apparente forza gli valse il titolo di ‘Castello inespugnabile’ da parte di Ludovico Ariosto. La fortificazione è ricca di storia, probabilmente costruita nel XIII secolo, fu possedimento del ramo dei marchesi di Villafranca. Tra il 1416 e il 1423 venne occupata da Genova, come ritorsione per l'omicidio del provicario genovese Oderico Biassa. Passò quindi per un breve periodo a Firenze per poi entrare a far parte dei domini del marchese Malaspina di Monti, Giovanni Spinetta, dal 1500. Con Fioramonte II, figlio di questi, Bastia divenne feudo indipendente nel 1535, che durò fino al 1783 tra alti e bassi con la popolazione, quando per mancanza di eredi maschi confluì nel marchesato di Pontebosio. Durante il marchesato di Carlo, Bastia si sollevò a causa dei numerosi crimini compiuti dal fratello Nestore, provocando l'intervento del Granduca di Toscana per sedare la sommossa, che non si sopì fino all'uccisione di Nestore da parte dei ribelli. Si ricorda anche Anna Malaspina, ultima marchesa di Bastia, moglie di Giovanni Malaspina, gentiluomo di camera alla corte del duca di Parma, Filippo I di Borbone, figlio del Re di Spagna. Celebrata da poeti con canti e liriche, come la dedica ad personam dell’Aminta di Vincenzo Monti, "A sua eccellenza la signora marchesa Anna Malaspina della Bastia", stampata dal Bodoni nel 1789. Bellissima e intelligente, per i suoi legami con il marchese Du Tillot, primo ministro di Francia nel 1759 (e dal 1764 proprietario del castello di Felino, nel parmense), venne inviata alla corte di Francia in missione diplomatica con l'obiettivo di sedurre Luigi XV e addolcirne l'atteggiamento verso l'ordine gesuita, di cui l'amante del re, madame De Pompadour, era nemica. Considerato il fascino ma anche la fama di donna di talento la "conquista" doveva essere cosa facile ma per motivi non del tutto chiari il tentativo fallì e la marchesa tornò in patria solo con una modesta pensione della corte francese. Oggi il castello oggi è residenza privata, acquistato a inizio XX secolo dallo storico lunigianese Formentini. Durante la Seconda Guerra Mondiale subì danni a una delle torri, che venne riscostruita in seguito.

Fonte: www.terredilunigiana.com

508 views
33 faves
0 comments
Uploaded on January 15, 2023
Taken on September 17, 2022