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È la primavera che dirocca sui capitoli del vento le rubiconde foglie: è il tempo del
lampeggio di magnolia e un volare, disperso, bioccolo di nube.
Sulle cimase muore l’oro del sole: s’annida in fili di perle tra i penduli rami dei tigli.
E tu sorridi al vespertino, all’amore che stravolge: ti saprà dire ancora una bugia; alle
promesse dei sogni: Le odi, tu?
guizzano le rondini sul disfarsi della sera, è uno schianto di voci
e di trame invisibili.
S’impiglia il fiocco della vita e s’incollana in ore e in anni.
Non so rassegnarmi. È tutto qui. Guardare la tua vita su questo ondeggio di tempo
che dilegua come uno sciare di spuma nel mare. Dispare.
Non so rassegnarmi.
A mia madre (quant'eri bella)
M
È la primavera che dirocca sui capitoli del vento le rubiconde foglie: è il tempo del
lampeggio di magnolia e un volare, disperso, bioccolo di nube.
Sulle cimase muore l’oro del sole: s’annida in fili di perle tra i penduli rami dei tigli.
E tu sorridi al vespertino, all’amore che stravolge: ti saprà dire ancora una bugia; alle
promesse dei sogni: Le odi, tu?
guizzano le rondini sul disfarsi della sera, è uno schianto di voci
e di trame invisibili.
S’impiglia il fiocco della vita e s’incollana in ore e in anni.
Non so rassegnarmi. È tutto qui. Guardare la tua vita su questo ondeggio di tempo
che dilegua come uno sciare di spuma nel mare. Dispare.
Non so rassegnarmi.
A mia madre (quant'eri bella)
M