L' Antro della Sibilla
Magico e leggendario è stato il sommo poeta latino Virgilio; nel VI libro dell’Eneide l’autore narra dell’incontro di Enea e della Sibilla e la discesa agli inferi che Virgilio colloca nel vicino Lago d’Averno.
La Sibilla Cumana, il più famoso oracolo del mondo antico, è una figure realmente esistita. Nella tradizione la Sibille per entrare nello stato di trance profetico masticava foglie di alloro (albero sacro ad Apollo) oppure sedeva vicino a una spaccatura del terreno e aspirava gli intossicanti fumi vulcanici che ne uscivano.
LA LEGGENDA DELLA SIBILLA
La leggenda vuole che Sibilla, una giovane vergine che aveva il dono della preveggenza, svolgesse la sua attività di oracolo in una caverna sul sito dell’antica città di Cuma.
Il mito racconta che il dio Apollo, colpito dalla sua avvenenza, si innamorò a prima vista della bella fanciulla e per conquistarla le promise che avrebbe esaudito ogni suo desiderio.
La Sibilla Cumana
La giovane si piegò al volere del dio a una sola condizione: Vivere tanti anni di vita quanti erano i granelli che avrebbe stretto nel pugno di una mano. La fanciulla trascurò, tuttavia, di domandare al dio anche l’eterna giovinezza.
Fu così che invecchiò sempre di più fino a scomparire, di lei rimase solo la voce.
LA STRUTTURA
Alcuni archeologi pensano che la galleria altro non era che un tunnel difensivo che doveva collegare Cuma agli altri punti militari strategici della costa.
Entrando nello stretto cunicolo che porta alla sala dell’oracolo non si riesce a scorgere la fine del percorso, sensazione che riesce a donare una sorta di sacralità alla misteriosa struttura.
L’antro di Cuma, un lungo corridoio trapezoidale di 131 metridi matrice greca, è dotata di numerose aperture laterali da cui entra la luce. Nei bracci trasversali sono ricavate alcune cisterne, che raccoglievano le acque piovane attraverso un sistema di canalizzazione.
Antro della Sibilla Cumana
La galleria principale termina in un vestibolo contenente un paio di sedili scavati nella roccia e al di là di essi una camera a volta. Forse i visitatori della Sibilla si sedevano in attesa di consultarla mentre la profetessa vaticinava nascosta dalla porta che separava in origine il vestibolo dal tempio interno.
In età paleocristiana la camera terminale fu riutilizzata come luogo di culto e le cisterne come luogo di sepoltura.
L’antro della Sibilla si trova oggi all’interno del Parco Archelogico di Cuma, l’antica colonia greco-romana nel cuore dei Campi Flegrei. E’ facilmente raggiungibile da Napoli.
L' Antro della Sibilla
Magico e leggendario è stato il sommo poeta latino Virgilio; nel VI libro dell’Eneide l’autore narra dell’incontro di Enea e della Sibilla e la discesa agli inferi che Virgilio colloca nel vicino Lago d’Averno.
La Sibilla Cumana, il più famoso oracolo del mondo antico, è una figure realmente esistita. Nella tradizione la Sibille per entrare nello stato di trance profetico masticava foglie di alloro (albero sacro ad Apollo) oppure sedeva vicino a una spaccatura del terreno e aspirava gli intossicanti fumi vulcanici che ne uscivano.
LA LEGGENDA DELLA SIBILLA
La leggenda vuole che Sibilla, una giovane vergine che aveva il dono della preveggenza, svolgesse la sua attività di oracolo in una caverna sul sito dell’antica città di Cuma.
Il mito racconta che il dio Apollo, colpito dalla sua avvenenza, si innamorò a prima vista della bella fanciulla e per conquistarla le promise che avrebbe esaudito ogni suo desiderio.
La Sibilla Cumana
La giovane si piegò al volere del dio a una sola condizione: Vivere tanti anni di vita quanti erano i granelli che avrebbe stretto nel pugno di una mano. La fanciulla trascurò, tuttavia, di domandare al dio anche l’eterna giovinezza.
Fu così che invecchiò sempre di più fino a scomparire, di lei rimase solo la voce.
LA STRUTTURA
Alcuni archeologi pensano che la galleria altro non era che un tunnel difensivo che doveva collegare Cuma agli altri punti militari strategici della costa.
Entrando nello stretto cunicolo che porta alla sala dell’oracolo non si riesce a scorgere la fine del percorso, sensazione che riesce a donare una sorta di sacralità alla misteriosa struttura.
L’antro di Cuma, un lungo corridoio trapezoidale di 131 metridi matrice greca, è dotata di numerose aperture laterali da cui entra la luce. Nei bracci trasversali sono ricavate alcune cisterne, che raccoglievano le acque piovane attraverso un sistema di canalizzazione.
Antro della Sibilla Cumana
La galleria principale termina in un vestibolo contenente un paio di sedili scavati nella roccia e al di là di essi una camera a volta. Forse i visitatori della Sibilla si sedevano in attesa di consultarla mentre la profetessa vaticinava nascosta dalla porta che separava in origine il vestibolo dal tempio interno.
In età paleocristiana la camera terminale fu riutilizzata come luogo di culto e le cisterne come luogo di sepoltura.
L’antro della Sibilla si trova oggi all’interno del Parco Archelogico di Cuma, l’antica colonia greco-romana nel cuore dei Campi Flegrei. E’ facilmente raggiungibile da Napoli.