Chiesa Santa Maddalena
Dopo un paio di anni di totale assenza su “On the road” eccoci nuovamente su strada con la mitica vespa “Red Dragon”. Finalmente si viaggia a pieno ritmo per le strade d'Europa.
In questi anni sono cambiate molte cose per quanto mi riguarda. Due eventi importanti mi hanno fatto rendere conto che gli anni passano inesorabilmente: i 20 anni dell'attività dell' Associaizione Culturale Graphiti, di cui ho fatto parte attiva, e i 20 anni della mia arte digitale: “Photomorfosi”.
Di queste due esperienze ho ricevuto molto da coloro che stimano e apprezzano i contenuti concreti mentre nulla o quasi ho avuto da coloro che dovrebbero promuovere e divulgare la cultura e l'arte del territorio. Quest'anno, quindi, festeggio i 20 anni della mia attività artistica e, credo, di aver lasciato comunque una piccola traccia del mio pensiero.
Dopo una attenta analisi ho deciso di fermarmi, momentaneamente, con la mia attività espositiva e concentrarmi, assieme alla mia compagna di avventure, sui viaggi – safari fotografici che riempiono a piene mani sia lo spirito che l'animo.
Il primo post “targato” 2014 è dedicato al nostro ultimo viaggio in Croazia. Tappa le isole di Cres (Cherso) e Losinj (Lussino). Partenza da Gorizia, dopo metodico controllo della Vespa e relativi accessori, verso Trieste e quindi Pese (Pesek) sul confine Italia-Slovenia.
Entrati in territorio sloveno si prende la strada interna che porta a Podgrad e da qui si prosegue per un paio di chilometri verso il confine croato. Una volta che si è in Croazia si prende l'autostrada Rupa-Opatija (Abazzia) per la modica somma di 0,75 Kune e una volta giunti a Opatija si prende la strada costiera che porta a Pula (Pola)...
Quando si giunge al bivio di Brestova si gira a sinistra e si scende sino al mare dove ci sono i traghetti per raggiungere l'isola di Cres. Qui senza attendere la fila, un grande vantaggio delle due ruote, si fa il biglietto e si aspetta l'imbarco.
Il tragitto dura circa 25 minuti e una volta sbarcati a Porozine si inizia il percorso (circa 33 km) verso Cres che è il paese principale di tutta l'isola. La cittadina è la prima che si affaccia sul mare ed è provvista di porticcioli e vari ristoranti dove poter mangiare.
Sinceramente la mia esperienza culinaria a Cres non è stata delle migliori ma ciò non significa che non sia possibile godere di una buona ristorazione come invece è avvenuto per il resto della permanenza sull'isola di Losinj (5 giorni).
Le strade, a parte la prima parte, sono valide e attualmente stanno provvedendo ad allargarle e asfaltarle ex novo. Risulta, quindi, piacevole guidare godendo dello splendido panorama dalla natura selvaggia, e oso dire incontaminata, che le due isole offrono ai turisti.
Il nostro “quartier generale”, o base logistica se preferiamo, è stata Neresine, piccolo paese a ridosso del mare. Qui abbiamo ricevuto una eccellente ospitalità sia per quanto concerne il vitto e l'alloggio. Sono in grado, dunque, di affermare che per coloro che desiderano una località dove pernottare e mangiare con la classica opzione qualità-prezzo Nerezine sia il luogo idoneo.
Il paese, inoltre, è fornito di tutte le comodità e infrastrutture necessarie quali la posta, il cambio valute (conviene pagare in Kune croate anche se accettano gli Euro), la farmacia e non ultimo la pompa di benzina. Quest'ultima di estrema importanza per noi vespisti che con l'autonomia di 200 km siamo sempre alla ricerca della vitale linfa figlia del petrolio.
La comodità dei servizi citati ed il fatto di avere a disposizione due piccole ma graziose spiagge ha fatto si che le mattinate erano dedicate al bagno e ai primi raggi solari a totale beneficio del relax. I pomeriggi invece in sella a girovagare alla ricerca degli angoli nascosti tra Losinj, Oser e Ustrine...
L'ultimo giorno della nostra permanenza a Neresine abbiamo anche visitato una particolare mostra situata all'interno della chiesetta di santa Maddalena ove saltuariamente si tengono anche delle funzioni religiose. L'esposizione era articolata in due parti: la prima dedicata ai famosi velieri che solcavano il Quarnero e la seconda agli usi e costumi locali abilmente realizzati in piccoli diorami di grande efficacia.
Nel prossimo post alcuni scorci di Oser (Ossero) città nota già ai tempo dei Romani che ne hanno modificato la struttura realizzando un importante passaggio tra le due isol