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VIAGGIO IN BRASILE – marzo e aprile 2011

 

Sono partita dall’aeroporto di Venezia sabato 19 marzo 2011.

 

Il volo era previsto con partenza da Venezia, scalo a Francoforte, Rio de Janeiro e con arrivo a Florianopolis, Stato di Santa Catarina - Brasile, alle ore 8.40 del mattino del giorno 20 marzo 2011.

 

Tutto si è svolto tranquillamente ed i voli erano in perfetto orario, anzi a Florianopolis sono arrivata anche con qualche minuto di anticipo!

 

“Ebbene, proprio qui, è successo il primo inghippo!!!”

 

Helio e Lori per la prima volta non erano presenti all’aeroporto di Florianopolis per ricevermi al mio arrivo! E’ capitato che mi facessero lo scherzo di nascondersi per vedere la mia reazione, però questa volta sentivo che non c’erano veramente!!

 

Inizialmente ho verificato in internet se c’erano messaggi al riguardo, però niente, quindi, una volta prelevato qualche soldino, sono partita per la prima avventura!

 

Ho aspettato l’autobus all’esterno dell’aeroporto e nel frattempo i tassisti erano sempre pronti per darmi un passaggio volendo fregare comunque sul prezzo, anche se al momento non avevo un parametro di confronto.

 

Quindi, con l’autobus sono andata prima al terminal degli autobus e poi alla rodoviária (stazione delle corriere) di Florianopolis, dove all’ufficio informazioni ho conosciuto un ragazzo ed una ragazza molto gentili che mi hanno dato indicazioni sulla città e sulle compagnie di onibus con destinazione Criciuma, Stato di Santa Catarina.

 

Dopo una prima titubanza se rimanere per la notte a Florianopolis o avvicinarmi a Helio e Lori, ossia andare a Criciuma, ho deciso per quest’ultima e così ho comprato il biglietto con empresa de onibus SantoAnjo, proprio con direzione Criciuma.

 

Nel frattempo ho scritto due e-mail a Helio e Lori, ma nessuna risposta e allora, quando non li ho visti neanche alla rodoviária di Criciuma, ho deciso di mettermi a cercare hotel e una signora, con discendenza proveniente da Miane-Combai (paesini vicino Conegliano) ha girato con me per la città, dandomi un aiuto in più.

 

In tutto questa vicenda la persona che avevo più in mente era Sonia, perché per certi versi, mi é sembrato di fare il suo stesso percorso, in occasione del suo viaggio in Brasile.

 

Ho scelto il Troni Palace Hotel solo che una volta confermata la camera, ho guardato la mia posta elettronica e … Helio e Lori avevano letto troppo tardi le mie e-mail.

 

Loro erano effettivamente a Florianopolis ma .... ho scoperto cosa era successo: Helio e Lori erano andati a Florianopolis con l’intenzione di venirmi a prendere all’aeroporto, però, alle ore 20.40 (quindi sera) e non alle ore 8.40 (quindi mattino)!!!

 

Per cui non ci siamo incrociati!!! C’è stato un disguido!!

 

Non sono stata chiara e tempestiva nell’avvisare e ricordare dell’orario del mio arrivo!!

 

Alla fine una volta che Helio e Lori sono rientrati a Criciuma, ci siamo incontrati nella piazza dell’alimentazione del supermercato Angeloni, vicino all’hotel. Io ero sostenuta, abbiamo mangiato insieme, solo che io ho deciso comunque di trascorrere la prima notte in hotel, rimanendo d’accordo che loro sarebbero passati a prendermi il giorno seguente.

 

Helio e Lori invece sono rientrati verso la spiaggia di Rincão, dove avevano affittato una bella casa. Posto tranquillo, soprattutto perché eravamo nel periodo di fine estate e con poca gente presente ancora al mare!

 

In generale i primi giorni in Brasile, insieme a Helio e Lori, non sono stati belli anche perché ho creato un po’ di casino in rapporto a fare classifiche fra le persone. Così, soltanto nel giovedì, dopo che siamo andati da Elenir (dentista) la situazione è cominciata a migliorare.

 

Però, una cosa bella e buona c’è da dire: siamo andati a mangiare la costela di Caravaggio! Magnifica!! Indimenticabile!!!

 

L’idea che avevo, e di cui mi ero informata anche alla rodoviária di Florianopolis, era di fare un viaggio con destinazione Foz do Iguaçu, solo che sentivo che Helio e Lori questa volta non potevano viaggiare insieme. Infatti è stato proprio così!

 

Fino a che Helio mi ha fatto una proposta: “vuoi restare insieme a noi per proseguire con il lavoro già conosciuto o iniziare un lavoro nuovo?”

 

Io ho risposto: “LAVORO NUOVO!!!!”

 

UUHAAAOOOO SI PARTE!!!!!

 

(da sola in onibus)

 

AAAIIIUUUTTOOOOO!!!!

 

Helio e Lori, nei giorni precedenti la mia partenza, mi hanno aiutato molto nel mettere le prime basi al viaggio, anche con qualche indicazione di luoghi da poter visitare, che avrei fatto da sola, prendendo la corriera e chiedendo ospitalità tramite il sito couchsurfing.

 

Il motto era: “AVERE FIDUCIA E NON CREARSI PROBLEMI, DOVE NON CE NE SONO!!!”

 

Mi conoscete almeno un pochino?

 

Io che continuavo ad assillare Helio e Lori: “e come faccio io con la lingua, come faccio a parlare, come faccio a farmi capire, come faccio a scrivere, come faccio a capirmi con couchsurfing, come faccio a incastrare in modo giusto le varie richieste di ospitalità, e se non mi rispondono, come faccio, dove vado, e se mi perdo, …” (ne volete sentire ancora dei miei grandi problemi, basta chiedermelo!)

 

Ebbene venerdì 25 marzo 2011, ore 13.00 sono salita sull’onibus della Pluma, linea: Criciuma – Assuncion del Paraguay!!!

 

LA PAURA era più grande di me!!!

 

Sapevo solamente che il couchsurfing di Ponta Grossa nello Stato del Paraná (mia prima fermata) aveva accettato la mia richiesta di couch e aveva comunicato la disponibilità a venirmi a prendere alla stazione delle corriere. Non sapevo ancora che Helio, scrivendogli che ero effettivamente partita, si fosse raccomandato anche, che Ricardo (nome del CS) avesse un occhio di particolare attenzione con la mia persona perché era la prima volta che viaggiavo sola, in un Paese straniero, non parlando la lingua ed ero mooolto preoccupata.

 

Il viaggio in corriera è stato intenso, alla partenza molti passeggeri erano saliti con il loro cuscino per affrontare il lungo percorso, si sentiva tanto la destinazione Assunção del Paraguay. Ricordo che fino all’incirca Florianopolis tutto è andato bene, distraendomi guardando il paesaggio dal finestrino e parlando pochino con la persona affianco, poi, quando la notte è cominciata a calare e tutti chiusero le tende per dormire ... aiutoooo …. e adesso…. “come faccio io a controllare dove devo scendere, “vedere” qual’è la fermata giusta??”.

 

In realtà non c’era il problema, perchè l’autista ad ogni fermata avvisava tutti del nome della cittadina in cui ci si trova in quel momento.

 

Alla fine sono arrivata a Ponta Grossa verso mezzanotte e mezza, tardissimo, però ho incontrato Ricardo e la sua fidanzata, Miriane, ad accogliermi molto disponibili.

 

Bellissimo!!

 

Ricardo ha detto che il ritardo era dovuto a frane dei giorni precedenti e quindi era stato cambiato il percorso e che l’onibus della Pluma non si fermava alla rodoviária principale di Ponta Grossa, ma in una via della città, per cui anche loro, soltanto chiedendo, poichè non mi vedevano più arrivare, hanno saputo e trovato dove effettivamente sarei scesa.

 

A Ponta Grossa con Ricardo e Miriane é stata un’esperienza fantastica perché sia sabato che domenica siamo usciti insieme per visitare il Parque Estadual de Vila Velha, Buraco do Padre, Capão da Onça e altri meravigliosi luoghi in mezzo alla natura. Una cosa che non avevo mai fatto, è stata nuotare ai piedi di una cascata in mezzo al mato e scalare una pedra (grazie a Ricardo).

 

Momenti incredibili e indimenticabili!!

 

A volte, per alcuni aspetti, mi sembrava di essere in viaggio con Helio e Lori nella Ecosport (macchina del Brasile) (sia Ricardo che Miriane avevano ognuno una Ecosport, solo che una era 4x4).

 

Dall’altro lato la fidanzata di Ricardo, Miriane, era una “Valentina terribile!! Che rogna!!”

 

Avevo chiesto ospitalità a Ricardo per due notti e la sera di domenica ho deciso di comprare il biglietto per andare verso Foz do Iguaçu, anche se non avevo ancora ricevuto risposta dai CS ai quali avevo chiesto ospitalità.

 

Mentre Ricardo, gentilmente, mi accompagnava nella rodoviária, io ero tanto in ansia: “e poi dove vado? Come faccio da sola?”

 

Ricardo mi aveva dato ulteriore disponibilità per rimanere nella sua casa, e io, là stavo bene ed ero protetta, ma sentivo che il tempo era scaduto e dovevo partire affrontando la mia paura.

 

Ebbene, dopo la pizza per cena e prima di andare a letto, sono rientrata in couchsurfing per controllare se per caso qualcuno, nelle ultime ore, mi aveva dato risposta.

 

SIIIIII!!!!!! Che bello!! Che sollievo!!!

 

Ecco che le cose si sono mosse, una volta che ho comprato il biglietto.

 

“O si decide di prendere in mano la situazione o non va avanti niente!!”

 

Lunedì 28 marzo 2011 ore 8.00 sono salita sull’onibus della Princesa dos Campos, linea: Ponta Grossa – Foz do Iguaçu!

 

Dopo avere viaggiato di onibus tutto il giorno, sono arrivata, a Sãn Miguel do Iguaçu, una cittadina a circa 35 km da Foz do Iguaçu e sono stata ospite CS da Kamila, Raphael e MariaEduarda (detta Duda), figlia di Kamila di circa dodici anni (nell’anno 2011).

 

La sera, quando sono arrivata, mi hanno ricevuto a braccia sia Kamila, Raphael, Duda, che i genitori di Kamila che abitavano nella casa affianco, Enrique e Ines!

 

Ho mangiato insieme a loro, “sopa de fasioi” con pasta e non solo!

 

Duda ha preparato, persino, un dolce di cioccolato ricoperto di “doce de leite”, per darmi il benvenuto nella loro casa. Buonooo!

 

Mi sono emozionata per la bellissima accoglienza ricevuta dalla famiglia!

 

Il signor Enrique era tutto entusiasta della mia presenza, che ha perfino telefonato ad un suo cugino di Cascavel (città vicina) per avvisarlo che nella sua casa stava ospitando una ragazza italiana e pure di Conegliano. Questo suo cugino è stato frequentemente a Conegliano e tante volte ha invitato Enrique e Ines per fare un viaggio in Italia. “Che coincidenza!!”

 

Allora Enrique ha detto: “se la montagna non va da Maometto, è Maometto che va alla montagna!” Più o meno così.

 

Poi, Enrique mi ha detto che lui è un po’ timido, non parla tanto, non è come gli altri della famiglia che sono espansivi. Volete sapere: il settanta per cento del tempo ha sempre parlato lui, Enrique! Ma guarda un pò!!

 

Kamila e Raphael lavorano nell’impresa di famiglia e Enrique già la sera del mio arrivo, gli ha dispensati entrambi dal lavoro per il giorno seguente, per stare con me! HUAOOOO!!

 

Il “caso” poi ha fatto che, Kamila e Raphael dovessero andare a comprare un pezzo di ricambio per la propria macchina incidentata, esattamente nella città di Puerto Iguaçu (Argentina), perché costava meno che in Brasile.

 

Così, al mattino, prima ci siamo fermati al “Marcos das Três Fronteiras” (punto delle tre frontiere) dove si incontrano i territori del Brasile, dell’Argentina e del Paraguay.

 

E poi, ragazzi, ho fatto pure la frontiera con l’Argentinaaaaa!!!

 

Ecco che, per chi ancora non lo sapesse, le mie entrate in Argentina, nel corso degli anni, sono sempre state “laboriose”!

 

Invece questa volta, sia in entrata che in uscita, è andato tutto meravigliosamente liscio, neanche dovuta scendere dalla macchina. Mi sembrava impossibile che qualcuno (polizia di frontiera) non mi controllasse da testa a piedi, macchina compresa. Che gioia!!

 

Bene, una volta in terra Argentina, Kamila e Raphael mi hanno accompagnato a vedere le Cataratas do Iguaçu, appunto dal lato argentino.

 

Il tempo purtroppo non era tanto bello, cielo nuvoloso e verso sera ha anche cominciato a piovere, ma le cascate erano bellissime, gonfissime d’acqua, di incredibile maestosità.

 

In giorno dopo, mercoledì 30 marzo 2011, invece, Raphael mi ha accompagnato a visitare le Catarates do Iguaçu, questa volta, “do lado do Brasil”. Che meraviglioso panorama che si è presentato davanti ai miei occhi!! E c’era pure il sole che ha aiutato.

 

Grazie a couchsurfing, ho avuto la fortuna di vedere le cascate di Iguaçu da entrambi i lati, Argentina e Brasile, due mondi differenti e sensazioni differenti!!

 

In Argentina una volta che si entra nel parco nazionale si prende il trenino che va piano piano, si passa in mezzo al mato dove, alzando gli occhi al cielo è capitato di vedere su un ramo un tucano, per poi scendere e camminare a lungo nelle apposite passerelle immerse nella natura, incontrando anche gli invadenti coatìs.

 

In Brasile, invece, una volta che entri nel parco si prende la corriera dove danno informazioni in tre o quattro lingue, il tutto è molto più turistico. Si può arrivare anche vicino alla cascata grande e può essere che una farfalla si posi sulla mano e si faccia fotografare, come è successo a me.

 

Poi, dopo aver visitato anche il Parque das Aves (parco degli uccelli), con Raphael, sia all’andata che al ritorno, abbiamo percorso strade dell’interior. I colori erano stupendi, il rosso della terra, il verde delle piantine di mais appena piantate e l’azzurro del cielo con le nuvolette bianche.

 

Giovedì 31 marzo 2011

 

Giovedì, Raphael e la suocera Ines, dovevano andare prima dal meccanico a Foz do Iguaçu e poi in Paraguay, lui per comprare un cellulare e lei della stoffa, così che ho avuto la possibilità di conoscere la famosa Ciudad del Este!!

 

Che sporciziaaaa!!! Che casinooooo!!!

 

Quella città non dá tempo neanche per respirare, da quanto frenetica è!!

 

Inoltre, non ho ancora detto che nella casa della famiglia CS, ho conosciuto anche Janete "la domestica" e che con lei ho trascorso un bel pò di tempo, parlando parecchio o meglio abbiamo cercato di capirci. Al mattino, mentre tutti erano a lavorare, io e Janete eravamo le “padrone” della cucina, io ho lavato i piatti, mentre lei puliva esternamente i mobili della cucina stessa.

 

Per pranzo ho preparato pastasciutta all’italiana e tornati dal lavoro verso mezzogiorno, tutti hanno apprezzato molto!

 

Una cosa che mi ha colpito, probabilmente perché non sono abituata a tali situazioni o meglio, pensavo non esistessero più, che Janete non sedeva mai a tavola con i padroni, andava in lavanderia e, seduta su una sedia affianco alla montagna di roba da lavare, aspettava che tutti finissero di mangiare, per poi poter mangiare anche lei e sparecchiare.

 

Venerdì 1° aprile 2011

 

La giornata di venerdì l’ho trascorsa interamente insieme ad Ines. Dopo essere passate a prendere sua mamma, siamo andate a Vera Cruz do Oeste, passando per Medianeira e Céu Azul, dall’altra sua figlia che, insieme al marito, gestisce, in altri territori, la stessa impresa di carburanti. In pratica, Ines, è andata a controllare che tutto filasse liscio e che i conti fossero apposto. Una vera e propria giornata di lavoro, con breve pausa per visita alla cittadina e pastel di carne. Invece per cena, spiedini salati e dolci in compagnia di altri parenti di Ines.

 

Sabato 2 aprile 2011

 

Sabato, dopo la visita molto interessante alla centrale idroelettrica di Itaipu, situata sul fiume Paraná al confine tra Brasile e Paraguay, io, Raphael, Kamila, la figlia Duda e Ines, abbiamo attraversato il ponte dell’Amicizia (Puente de la Amistad) e per la mia seconda volta sono rientrata a Ciudad del Este. Solo che questa volta siamo andati un pò oltre il confine vero e proprio, sempre senza timbrare il passaporto alla frontiera.

 

“Una follia”!

 

Abbiamo mangiato delle buonissime empanadas in un posticino tipico e senza alcuna insegna lungo la strada e poi abbiamo cercato un lan hause, da dove ho potuto mandare una bandierina del Paraguay su CS come regalino a Helio e Lori (ora nel loro profilo non compaiono più) e non solo.

 

Bene a quel punto era giunto il momento di ritornare indietro ed è qui che inizia l’avventura più pazza del mio viaggio in couchsurfing Brasile-Argentina-Paraguay.

 

Abbiamo preso una coda di macchine infinita per poter arrivare nuovamente al “Puente Internacional de la Amistad”, io ero molto tesa per tutte le persone che si avvicinavano al finestrino per venderci di tutto (aglio, dolci, acqua, materiali vari), per lavare il parabrezza dell’auto, volendo soldi, nonostante sapessero che non possedevamo la loro moneta e soprattutto che non glieli avremo dati!!

 

Un bimbetto, in particolare, ha comunque lavato i vetri della nostra macchina, pretendendo poi i soldi in cambio, venendo più volte a battere sul finestrino di Raphael.

 

Noi eravamo sempre dentro in macchina e bloccati in mezzo al traffico, senza via d’uscita.

 

Preciso che noi eravamo con il fuoristrada del “signor” Enrique e guidava Raphael il genero, il quale ha trovato sotto il sedile un coltello grandissimo, che vi assicuro faceva impressione solo a guardarne le dimensioni.

 

Ritornando al bimbetto che voleva i soldi, è successo che lui stesso ha cominciato a minacciare Raphael di spaccare lo specchietto retrovisore sinistro dell’auto, a quel punto Rapahel con autorità gli ha mostrato il coltello dall’interno della macchina e il bambino, invece ti tirarsi indietro, ha fatto la mossa di dare una bastonata sulla macchina con l’attrezzo per pulire i vetri.

 

Per fortuna che, realmente, non l’ha fatto!!

 

In conclusione, io ero seduta dietro Raphael il guidatore, ho visto ogni passo e sguardo del bimbetto e vi dico che, scusate i termini utilizzati, “mi stavo cagando addosso dalla paura!!”

 

Alla fine non è successo nulla di grave, se non che il bimbetto ha “solo”, ma di improvviso, spruzzato di acqua il finestrino, ovviamente quello dal mio lato!

 

In quel momento ripensavo alla mia vita in Italia, a Helio e Lori che non avrei più rivisto e chissà se mai avrebbero saputo dove ero finita, mentre là, già vedevo l’auto distrutta, l’arrivo della polizia, noi in macchina possedendo un maxi coltello, io italiana clandestina senza timbro di ingresso in Paraguay, e per non finire pure con una minore a bordo (Duda) senza autorizzazione del padre di uscire dal Brasile!!!

 

Perché voi non sapete, e nemmeno io fino a poco prima di tutta quella vicenda che, la figlia di Kamila, appunto Duda di 12 anni, non era figlia di Raphael, ma di un altro ragazzo, lei era rimasta incinta giovanissima)!!

 

Aiutooo!!!

 

“Que coisa” ragazzi, rassegnata, ho pensato: “la mia vita è finita!!”

 

Poi, il traffico ha ripreso a scorrere e così, passato il famoso ponte, siamo rientrati in Brasile, l’intera famiglia si è fatta una bella “risata” nei miei confronti, ancora pallida cadaverica, e per scaricare la tensione del tutto, ci siamo fermati a bere “caldo de cana” in un baracchino lungo la strada.

 

Che buono, il signore gentile e soprattutto, che pace, dopo la “tormenta”!!

 

Nel frattempo Helio e Lori, inconsapevoli delle mie vicissitudini, mi avevano scritto tramite email, che se volevo c’era ancora tempo per andare ad Assuncão del Paraguay, ed io mi ero, pure, messa in contatto con un ragazzo CS chiedendo delle informazioni, solo che il Paraguay mi aveva un po’ disorientato e alla fine non ho proseguito per quella direzione.

 

Che avventura però, non ho parole!

 

Avevo ricevuto, inoltre, un invito da una giovane coppia sempre in couchsurfing per passare la domenica insieme, nella loro casa a Cascavel.

 

Huaooooo!!

 

Ma poi, per pigrizia non mi sono mossa e ancora oggi, ricordando, mi pesa non averli conosciuti e, soprattutto, aver mancato di considerazione nel non accettare il loro invito sincero, creandomi problemi dove non c’erano.

 

Tanto è vero che la domenica 3 aprile 2011 è stata pressoché vuota energeticamente, a parte la serata in pizzeria come saluto e ringraziamento da parte mia per la meravigliosa ospitalità di Kamila, Raphael e dell’intera famiglia di Sãn Miguel do Iguaçu.

 

Lunedì 4 aprile 2011 ore 13.00 sono salita sull’onibus della Cattani, linea: Pato Branco – Foz do Iguaçu!

 

Così che verso le 20.00 sono venuti a prendermi alla rodoviária di Pato Branco, sempre nello Stato del Paraná, la coppia CS Thelma e Emerson.

 

Thelma è professoressa di pianoforte ed ho avuto la possibilità di assistere ad una lezione nella sua scuola, e mentre ascoltavo la soave musica suonata dall’alunna, a tratti mi emozionavo. Bellissimo!!

 

Emerson, invece, è in pensione (in un certo senso) e soprattutto è un tipo estroverso, mi ha portato a visitare la città Martedì 5 aprile 2011 e conoscere un sacco di persone, mi sono divertita molto.

 

Ad un certo punto Emerson ha parcheggiato la macchina in una via, è sceso ed è entrato in un’agenzia di Pompe Funebri, io stavo aspettando in macchina perplessa e poi riappare Emerson facendomi segno di raggiungerlo. Io attraversando la strada, continuavo a chiedermi come mai, e quando sono entrata, altro che facce funebri e tristi, c’era un mega festa di compleanno di Eva, amica di Emerson, con tanto di palloncini colorati appesi, la tavola con infinità di cose buone da mangiare, coxinha de galinha, pastéis grandi e piccoli, torta e….. che sorpresa.

 

Ho scoperto, pure, che Pato Branco è la città natale di Pato, giocatore del Milan (nell’anno 2011) e Emerson si è fatto in quattro per portarmi dove lavorava il fratello di Pato, farlo rientrare in negozio, perché assolutamente dovevamo conoscerci, fare le foto insieme e parlare un pò. Alexandro è stato veramente molto gentile e carino con me. In quei momenti ho sentito molto presente, energeticamente, Marco “tifando rigorosamente il suo grande Milan”.

 

Poi, Emerson è riuscito a far aprire le porte della chiesa cattolica, (perché dovete sapere che Thelma e Emerson sono evangelici), e far sì che facessi la foto in chiesa con il prete, che anni fa lavorava nella radio vaticana (per il brasile) nel Vaticano stesso!!

 

Dopodiché, Emerson mi ha fatto parlare anche con il parroco della chiesa ucraina!

 

Dovevate essere presenti per assistere a cosa stava succedendo perché (questo è per chi mi conosce molto bene): “me pareva proprio de esser el Papa in visita!!”

 

Infine, alla sera a casa, per cena, “comida de pizza” fatta da Thelma, una grande tavolata di amici e, anche se Thelma non era molto felice, Emerson aveva invitato pure il prete Frei Nelson della chiesa cattolica.

 

La serata è stata molto accesa perché, innanzitutto Emerson ha fatto sedere il prete giovane, che accompagnava Frei Nelson, vicino a me, dicendo apertamente che così, si vedeva se veramente il ragazzo fosse stato convinto della scelta di vita.

 

Poi, nel momento centrale della serata e dopo aver parlato anche di argomenti seri, non ho capito per quale motivo, Emerson, è andato a prendere nell’altra stanza il viagra. Io ho spalancato gli occhi e peggio ancora che, il prete Frei Nelson, alla fine del discorso, ha preso la scatoletta di viagra e se l’è messa nel taschino della camicia dicendoci sorridendo: “questa me la porto via io”.

 

Ben, ragazzi, per fortuna non capivo completamente il portoghese e non riuscivo a tradurre tutto, ma quante storie sui preti.

 

Devo dire che, anche il vino era molto buono, quella sera!! Sarà che è vero il detto: “In vino veritas!!”

 

Mercoledì 6 aprile 2011 ore 11.10 sono salita sull’onibus della UneSul, linea: Campo Grande - Florianopolis!

 

Avevo chiesto ospitalità ad un ragazzo che in couchsurfing risultava vivere a Campos Novos nello stato di Santa Catarina, in realtà Herminio, questo è il suo nome, si era dimenticato di fare le modifiche al suo profilo CS, e il risultato fu, che sono stata ospitata dai suoi nonni.

 

Due persone fantastiche: Avelino di 83 anni e Merie 72 (nell’anno 2011).

 

In pratica Herminio, per studio o lavoro, per un periodo aveva vissuto con i nonni a Campos Novos e poi era ritornato a vivere con i genitori in un’altra città, Lages, però per “coincidenza” proprio la sera che era previsto il mio arrivo, anche Herminio e Emily, la sua ragazza, avevano deciso di dormire dai nonni per impegni personali in quella zona.

 

Ancora una volta, non ho parole per descrivere l’imprevedibilità di couchsurfing!!!!

 

Sono arrivata a Campos Novos nel pomeriggio, prima dell’orario previsto e inizialmente mi sono fatta un po’ di problemi per andare subito alla casa dei nonni, invece poi, quando sono arrivata, entrata in casa e li ho conosciuti, è stato bellissimo, pure la tavola era imbandita di tante cosine buone da mangiare, dolci e salate, e anche il caffè era pronto da versare.

 

Sono stata accolta a braccia apertissime!!!

 

Poi, mentre si aspettata l’arrivo verso sera di Herminio, io e Emily abbiamo parlato molto insieme, dell’esperienza che stavo vivendo, viaggiare da sola in un Paese straniero, le preoccupazioni, i pensieri, l’avventura, la bellezza di poter conoscere nuove persone e i luoghi dove vivono. Emily a volte mi ascoltava perplessa, poi, quando è arrivato Herminio ho capito perché, lui aveva già viaggiato libero per mezzo mondo e voleva andare a vivere e a lavorare in Canada e lei era giovanissima e titubante di non essere in grado di farcela, anche per la lingua differente.

 

Giovedì 7 aprile 2011

 

Al mattino, dopo qualche foto tutti insieme in giardino davanti casa, io, Herminio e Emily abbiamo fatto una passeggiata per le vie del paese, piccolino, semplice, ma immerso in una bella atmosfera.

 

Dopo aver pranzato in famiglia, si erano aggiunti anche gli zii di Herminio, sono ripartita per una nuova direzione: Rio do Sul nello Stato di Santa Catarina.

 

Alle ore 14.50 sono salita sull’onibus della Reunidas, linea: Chapecó - Florianopolis!

 

A Rio do Sul sono arrivata un po’ in ritardo, a causa forse di un incidente, comunque alla rodoviária, c’era ad aspettarmi Murilo, il ragazzo CS che avevo contattato e che cortesemente mi ha ospitato a casa sua, nonostante il breve preavviso.

 

Murilo era entusiasta del mio arrivo, che aveva ancora l’aspirapolvere in salotto, perché il giorno prima si era messo a fare le pulizie. In verità Murilo era iscritto da tempo a couchsurfing, ma non aveva avuto ancora occasione di ospitare qualcuno.

 

Il mio passaggio é stato per lui, proprio un evento eccezionale!!

 

Per me è stata la prova che couchsurfing è anche sapersi adattare!!

 

Per chi “come me”, fino al giorno prima, aveva incontrato CS con mega case pure con piscina, camere grandi e alcune con aria condizionata, macchine enormi e piccapponi.

 

Ora era arrivato il momento di abbassare le ali e vivere in una casetta vecchia in legno, con tanta moquette antica, una camera tutta per me con lenzuola pulite, ma purtroppo il bagno sporco.

 

Murilo, in quel periodo, viveva da solo perché la compagna era dalla madre in Bahia e comunque non erano trascorsi molti mesi dalla morte di sua madre, per cui, quando lui parlava, si sentiva l’attaccamento e la tristezza nei racconti di vita.

 

Un’altra cosa mi sono resa conto quella sera, nonostante io non volessi arrendermi, ma il mio viaggio in couchsurfing si stava per concludere, perché Murilo parlava italiano ed era stato in Italia, ma soprattutto aveva in casa tre caffettiere, la famosa “moka da caffè”, la piccola, la media e la grande!!!

 

Venerdì 8 aprile 2011

 

Nonostante Murilo avesse piacere che rimanessi, il giorno seguente, dopo una brevissima visita alla città, lui mi ha riaccompagnato alla rodoviária e alle ore 10.15 sono salita sull’onibus della Catarinense, linea: Lages - Joinville!

 

Helio e Lori mi avevano scritto tramite email che avevano fatto un breve viaggio e che sarebbero passati quel giorno per Lages, ed è proprio nella piazza centrale della città, vicino alla cattedrale, che nel tardo pomeriggio li ho incontrati e mi hanno fatto salire in macchina e riportato con loro a Criciuma.

 

Che bello, ma anche che strano, vedere facce conosciute!!!

 

Il viaggio che ho fatto da sola e utilizzando couchsurfing é stato fantastico, un'esperienza che non credevo di essere in grado di fare, sopratutto in un Paese straniero e parlando una lingua diversa!!!

 

Ho reclamato tantissimo quando Helio e Lori mi hanno detto che non dovevo tornare prima del 9 aprile, che erano tanti giorni ed ho, perfino, pensato che non mi volessero vicino.

 

Poi, ho talmente preso gusto a viaggiare e quando Helio e Lori hanno capito che, se fosse stato per me, non sarei più ritornata a Criciuma e neppure a casa in Italia, hanno dovuto personalmente prelevarmi a Lages.

 

Io perdo un sacco di tempo prima di decidere di muovermi, ma una volta che parto e tutto fila liscio, non tornerei più!!

 

Sabato 9 aprile 2011

 

Una volta rientrata a Rincão, e dopo aver pranzato da Edevar a Jacinto Machado, tempo mezza giornata (sabato pomeriggio) ho combinato la mia!!

 

Non ho dato valore e non sono stata ne umile e ne disponibile per chiedere semplicemente: “há un cafezinho para nós?” ad una signora in una casa sconosciuta nell’interior di Criciuma!!

 

Quale grande difficoltà c’era, bastava che parlassi in modo diretto, senza mettere tanti fiorellini!

 

Tutto questo, ha reso il lavoro da bellissimo a molto pesante e in più ho provocato tanta delusione attorno a me!

 

Ancora una volta ho fatto un sacco di problemi dove non esistevano!!

 

Domenica 10 aprile 2011 invece, siamo stati invitati a pranzo da Junior e Gisele nella loro casa ad Araranguá. Una coppia conosciuta in occasioni di viaggi precedenti e che, per me, è sempre bello rivedere.

 

Dopodiché, trascorsi altri tre giorni, sono rientrata in Italia.

 

Ecco, termina qui il mio racconto-esperienza, grazie per averlo letto e condiviso con me!!

 

Un saluto!

 

Valentina - Gente

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Uploaded on November 19, 2014
Taken on September 7, 2013