IO,Marina.
Vieni qui accanto a me.
Vieni qui, siediti accanto a me.
Non aver paura, ti terrò stretta la mano tra le mie.
Vengo spesso qui a raccontarmi al mare, al vento o alla pioggia.
Poi, quando raccatto le mie povere cose per tornare al chiuso, il mio passo è più leggero e non c’è orma dietro di me né ombra.
E’ buio ma puoi vedere se vuoi, pazienta un poco.
I contorni del mondo si faranno visibili piano piano, emergendo dalla nebbia. Potrai vedere il mare che si scontra con le rocce nere. Non ne senti il profumo sulla pelle?
Resta a lungo, mescolandosi al tuo.
Io lo avverto tutta la notte quando insonne mi avvolgo in lenzuola stropicciate e umide di freddo.
Mi porto una mano al viso e sono ancora qui, su questo sgabello di legno, scomodo ma adatto a me.
Vieni più vicino e racconta.
Non guardarmi, parla allo spazio che ti circonda.
Racconta ciò che ti pesa come macigno, racconta le tue paure, racconta dei chiodi conficcati sulla tua pelle e del sangue che si raccoglie invisibile ai tuoi piedi.
Io sono qui con te, per te.
Starò tutto il tempo che vorrai anche una vita intera. Ma parlami e dimmi perché.
Da lontano silenziosa ti osservo e mi copro gli occhi. Eppure sento ogni palpito del tuo cuore, lo sento come se fosse mio.
Ti accompagnerò lungo questo sentiero dirupato.
Non ti farò cadere, sarò bastone e fune.
Ma parlami. Anche una volta sola. Parlami di te.
Io ci sarò.
m.b.
Vieni qui accanto a me.
Vieni qui, siediti accanto a me.
Non aver paura, ti terrò stretta la mano tra le mie.
Vengo spesso qui a raccontarmi al mare, al vento o alla pioggia.
Poi, quando raccatto le mie povere cose per tornare al chiuso, il mio passo è più leggero e non c’è orma dietro di me né ombra.
E’ buio ma puoi vedere se vuoi, pazienta un poco.
I contorni del mondo si faranno visibili piano piano, emergendo dalla nebbia. Potrai vedere il mare che si scontra con le rocce nere. Non ne senti il profumo sulla pelle?
Resta a lungo, mescolandosi al tuo.
Io lo avverto tutta la notte quando insonne mi avvolgo in lenzuola stropicciate e umide di freddo.
Mi porto una mano al viso e sono ancora qui, su questo sgabello di legno, scomodo ma adatto a me.
Vieni più vicino e racconta.
Non guardarmi, parla allo spazio che ti circonda.
Racconta ciò che ti pesa come macigno, racconta le tue paure, racconta dei chiodi conficcati sulla tua pelle e del sangue che si raccoglie invisibile ai tuoi piedi.
Io sono qui con te, per te.
Starò tutto il tempo che vorrai anche una vita intera. Ma parlami e dimmi perché.
Da lontano silenziosa ti osservo e mi copro gli occhi. Eppure sento ogni palpito del tuo cuore, lo sento come se fosse mio.
Ti accompagnerò lungo questo sentiero dirupato.
Non ti farò cadere, sarò bastone e fune.
Ma parlami. Anche una volta sola. Parlami di te.
Io ci sarò.
m.b.