IO,Marina.
La grotta del Genovese
Bisogna togliersi quasi tutto prima di entrare attraverso quella porticina e si entra quasi in ginocchio tanto è bassa.
C'è una lieve ansia dentro di me nel momento in cui mi incuneo tra le pietre ma è solo un momento.
La grotta ci accoglie nella sua ampiezza e ci protegge nel suo guscio di pietra.
Alla stessa maniera accolse 12-13 mila anni fa uomini che lasciarono il segno della loro presenza in graffiti ancora visibili.
Incisioni nella roccia che qualche mano preistorica ha segnato con grande cura. Sono animali che gli uomini cacciavano per cibarsi e coprirsi dal freddo.
Quanto tempo, quante vite, quante storie...
Ma la grotta ospitò ancora altri uomini in periodi più recenti 7-8 mila anni fa.
Allora le incisioni cedono il posto alle pitture rupestri. Compaiono i pesci, compare l'uomo, compare la donna con evidenziati i seni e il ventre, simboli di fecondità.
Non c'è pittura che possa emozionarmi come queste prime forme di arte.
In queste incisioni e in queste pitture miracolosamente restate quasi integre, c'è la volontà tipica dell'uomo di comunicare, di trasmettere messaggi, di lasciare un segno della propria presenza.
Non so chi abitasse quella grotta ma per una frazione di secondo ho avuto l'impressione di essere osservata da centinaia di occhi e forse ho sentito anche un leggero riso di bimbo.
Ma forse era solo effetto del vento.
La grotta del Genovese
Bisogna togliersi quasi tutto prima di entrare attraverso quella porticina e si entra quasi in ginocchio tanto è bassa.
C'è una lieve ansia dentro di me nel momento in cui mi incuneo tra le pietre ma è solo un momento.
La grotta ci accoglie nella sua ampiezza e ci protegge nel suo guscio di pietra.
Alla stessa maniera accolse 12-13 mila anni fa uomini che lasciarono il segno della loro presenza in graffiti ancora visibili.
Incisioni nella roccia che qualche mano preistorica ha segnato con grande cura. Sono animali che gli uomini cacciavano per cibarsi e coprirsi dal freddo.
Quanto tempo, quante vite, quante storie...
Ma la grotta ospitò ancora altri uomini in periodi più recenti 7-8 mila anni fa.
Allora le incisioni cedono il posto alle pitture rupestri. Compaiono i pesci, compare l'uomo, compare la donna con evidenziati i seni e il ventre, simboli di fecondità.
Non c'è pittura che possa emozionarmi come queste prime forme di arte.
In queste incisioni e in queste pitture miracolosamente restate quasi integre, c'è la volontà tipica dell'uomo di comunicare, di trasmettere messaggi, di lasciare un segno della propria presenza.
Non so chi abitasse quella grotta ma per una frazione di secondo ho avuto l'impressione di essere osservata da centinaia di occhi e forse ho sentito anche un leggero riso di bimbo.
Ma forse era solo effetto del vento.