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Che bella gente

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Che bella gente.

Che bella gente al tempo della liberazione

gente che torna a voler bene

volti provati dal dolore

ma solidali e sinceri

o anche avversari ma con dentro il cuore tutta un'Italia da ricostruire.

Che bella gente con l'entusiasmo di chi rinasce

e insieme cresce con le miserie e le canzonette

coi nonni ladri di biciclette e il pensionato e il mendicante…

Che bella gente.

Che bella gente che ha immortalato gli anni '60

gente che ride e balla e canta

le notti allegre, la luna piena e il frigorifero in cucina

e quel sorriso incerto e un po' paterno del leggendario Mike Bongiorno.

Che bella gente con le ragazze piene di ardore

con certe cosce e un sederino che fa impazzire

che dopo tutto del mendicante non te ne importa quasi niente.

Che bella gente.

Che bella gente che ha rinnovato tutto il costume con una gran rivoluzione

capelli lunghi nel maschietto dal proletario al baronetto

e poi esplode la minigonna che è anche l'inizio della nuova donna.

Che bella gente col proprio ego sempre più vivo

dal nuovo divo al milionario al grande artista

che vanno tutti da un analista più interessato che interessante.

Che bella gente.

Che bella gente che ha inaugurato gli anni '70

con una sfida non violenta fatta di fiori nei cannoni e di buonissime intenzioni

gente che arriva al proprio orgasmo

tra un tiro d'erba e un po' di femminismo.

Che bella gente col desiderio di cose nuove

che insieme vive il grande sogno con qualche eccesso

e c'era anche Frank Zappa al cesso che sconvolgeva il benpensante.

Che bella gente.

Che bella gente che brulicava in ogni piazza come se fosse un'altra razza

con il coraggio di un progetto per ribaltare proprio tutto

sia nel sociale sia nel sesso con Che Guevara e il fazzoletto rosso.

Che bella gente negli anni tragici del terrore

gente che muore e fa morire senza ragione

e nelle case tutto un paese nella tensione più agghiacciante.

Che bella gente.

Che bella gente che pascolava negli anni '80

senza lasciare mai un'impronta

con l'ottimismo dell'italiano che ci ha portato così lontano

un paradiso dove quasi tutti avevan gli occhi dei ricchi.

Che bella gente che scopre l'arte del rubacchiare

col disinvolto trionfare di qualche genio

che al suo confronto il grande Arsenio è diventato un dilettante.

Che bella gente.

Che bella gente quella di ora

coi suoi modelli, i gran tatuaggi e i vari anelli

un po' abbrutiti fuori e dentro

con la pretesa di essere contro

a imitazione dei rocchettari

che losan tutti che sono miliardari.

Che bella gente che ogni giorno c'ho di fronte

con quell'aspetto quasi innocuo, indifferente

con dei problemi così meschini che ti potrebbero fregare

o per invidia o per vanità o per poche lire.

Che bella gente che ogni sera c'ho di fronte

ipnotizzato da uno schermo fluorescente

con dei giochini tra i più cretini e il conduttore così allegro e commosso

che più è imbecille, più è schifoso, più ha successo.

Che bella gente che io incontro, raramente

in un teatro, a una mostra, a un ristorante

sono capaci di cose atroci, son così bravi a non scoprirsi e a lasciar tracce

ma è tutto scritto nei loro gesti e nelle loro facce.

Che bella gente che son costretto ad ascoltare, voglio dire

gli intoccabili maestri del potere

che mi raccontano con orgoglio che grazie a loro l'Italia va sempre meglio

proprio loro così invischiati con dentro un'anima repellente e con in testa niente.

Che bella gente.

Che bella gente.

Che bella gente.

Che bella gente con le miserie del mondo intero

che sta vivendo il suo futuro

con le speranze e l'ideale di un incantesimo virtuale

assaporando la poesia di un nuovo mondo pieno d'idiozia.

E se fuggite in una casa

in cima a un monte

scegliete un posto che sia davvero disinfestante

che per errore potrebbe entrare un po' di odore del presente.

Che bella gente.

Che bella gente.

G.Gaber

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Uploaded on December 4, 2008
Taken on January 2, 2009