« Il dépend de celui qui passe

Que je sois tombe ou trésor

Que je parle ou me taise

Ceci ne tient qu'à toi

Ami n'entre pas sans désir »

Mi chiamo Federica e questo nome non mi piace.

Sono nata in un paesino tra le montagne ed è qui che sarà sempre il mio cuore.

Ho una moto e mi piacciono le strade. Di una me ne sono innamorata.

Quando chiudo gli occhi vedo l'interno delle mie palpebre.

Sull'interno delle mie palpebre c'è disegnata quella strada.

Ho paura dei miei sogni.

Vivo le giornate in un'impercettibile inquietudine, e nel buio ne sento l'eco.

Dicono che sono folle. In realtà faccio di tutto per non diventarlo.

Ho un fragilissimo equilibrio mentale. Sono incosciente. Forse avrei voluto essere normale, forse no.

Sono abbastanza sincera per dire quello che penso, ma mai abbastanza riflessiva per pensare a quello che dico.

So essere simpatica.

Ognuno ha il mondo che si merita. Il mio è questo qui.

Amo le tombe e fotografare i cimiteri. Vorrei non ci fosse nulla, dopo la morte.

Sogno spesso di morire, ed è un torpore dei sensi.

Sono tutto e niente.

Alle volte mi chiedono che problema io abbia. Io non ho problemi.

Ho i capelli rossi e avrei voluto averli neri. Sono troppo alta.

Odio parlare di me stessa, non ha senso quando si è volubili e fugaci.

Credo che siano quasi tutti finti.

Non è vero che odio tutti, è che non amo quasi nessuno.

L'odio è un sentimento che meritano in pochi.

Sono l'emblema dell'incoerenza, non lo faccio apposta.

Ho la testa piena di immensità, e tutto quello che cerco è un limite disperato.

Sono ossessionata da qualcosa di cui non conosco il nome.

Alle volte realizzo di avere anche un corpo, oltre che un'anima.

Ho imparato a scegliere e scelgo sempre la strada sbagliata.

Non ho mai imparato ad amarmi.

Non so mai essere grata alla vita.

Sono un naufragio in terraferma.

Sono solo una foglia che cade d'estate.

...

« Tout homme crée sans le savoir

Comme il respire

Mais l'artiste se sent créer

Son acte engage tout son être

Sa peine bien aimée le fortifie »